La Russia arruola un nuovo scaglione di leva, l’Ucraina riduce il fabbisogno di reclute
di ANALISI DIFESA ( Redazione)
(aggiornato alle ore 22,55)
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato a fine marzo il decreto per la chiamata alle armi dello scaglione primaverile dei militari di leva (un secondo scaglione viene chiamato alle armi in autunno) che verranno arruolati tra aprile e luglio di 147 mila unità.
Il decreto estende di tre anni (da 27 a 30) l’età massima per l’arruolamento di leva che oggi coinvolge i cittadini maschi tra i 18 e i 30 anni escludendo però coloro che hanno compiuto 27 anni prima della fine del 2023, i riservisti di 28 e 29 anni, i cittadini che lavorano nelle aziende informatiche e nell’industria della Difesa.
Con l’arruolamento del nuovo scaglione verranno congedati i 130 mila militari di leva arruolati lo scorso anno e che hanno terminato il servizio. Il contrammiraglio Vladimir Tsimlyansky, a capo dell’organizzazione e mobilitazione dello Stato maggiore russo, ha riferito il 29 marzo che le nuove reclute non parteciperanno alla guerra con l’Ucraina né saranno inviate nelle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, annesse nel settembre 2022 alla Federazione Russa. “Tutte le reclute verranno inviate alle basi permanenti per il servizio attivo e non saranno impiegate nelle nuove regioni o nella operazione militare speciale”, ha affermato l’ufficiale, citato dall’agenzia TASS.
Alla fine del 2023 il presidente Vladimir Putin aveva detto che due terzi dei 617.000 militari impiegati in Ucraina sono professionisti che si sono arruolati sotto contratto, e un terzo riservisti richiamati alle armi. Lo scorso anno, aveva precisato, erano stati 486.000 coloro che avevano deciso di arruolarsi come volontari a contratto nelle forze armate russe.
Anche dall’Ucraina giungono nuove notizie circa la mobilitazione. Il 29 marzo il capo di stato maggiore delle forze armate, generale Oleksandr Syrsky, ha reso noto che la mobilitazione richiederà un numero inferiore di effettivi rispetto alle 500 mila reclute inizialmente previste.
Syrsky non ha fornito la cifra esatta. Della nuova pianificazione degli arruolamenti resa necessaria dal calo delle forze schierate in prima linea in seguito alle forti perdite subite. Il 19 dicembre 2023 il presidente Volodymyr Zelensky aveva dichiarato che i vertici delle forze armate ucraine “hanno proposto di mobilitare altre 450-500mila persone. È una cifra molto seria. Credo che sia una questione molto delicata, non è ancora stato presentato un piano di mobilitazione”.
Syrsky, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Ucraina Ukrinform, ha reso noto che dopo un’attenta analisi delle risorse disponibili l’entità delle truppe necessarie è stata “significativamente ridotta. Ci aspettiamo di avere il personale sufficiente capace di difendere la patria, e non mi riferisco solo alla mobilitazione ma anche ai combattenti volontari”, ha concluso.
La decisione è stata annunciata dopo che governo e parlamento ucraini non sono stati in grado finora di approvare la legge sulla mobilitazione, peraltro altamente impopolare oggi in Ucraina dove centinaia di migliaia di uomini tra i 27 e i 60 anni cercano in ogni modo di sottrarsi al servizio militare nascondendosi o fuggendo all’estero.
Oggi Zelensky ha firmato la legge sull’abbassamento dell’età minima di leva da 27 a 25 anni. La legge è stata pubblicata sul sito della Verkhovna Rada (il Parlamento monocamerale ucraino) ed entrerà in vigore da domani.
Il 7 febbraio 2024 il parlamento ucraino ha approvato in prima lettura un disegno di legge sull’inasprimento delle regole di mobilitazione che prevede che le persone soggette al servizio militare debbano presentarsi alle commissioni militari per chiarire i propri dati di registrazione entro 60 giorni dall’annuncio della mobilitazione. Se una persona non si presenta all’ufficio per l’arruolamento militare prima della scadenza, potrebbe essere limitata nei viaggi all’estero, nella guida di veicoli e subire il sequestro dei propri conti correnti.
L’approvazione del disegno di legge è stata però rinviata. Il leader del partito Batkivshchyna, Yuliya Tymoshenko, ha dichiarato che il nuovo progetto di legge sulla mobilitazione è inaccettabile e che la sua adozione sarebbe un crimine contro l’Ucraina. La legge marziale è stata introdotta in Ucraina il 24 febbraio 2022. Il giorno successivo, Zelensky ha firmato un decreto sulla mobilitazione generale vietando agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni di lasciare l’Ucraina.
Il 21 marzo l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato, ha dichiarato che l’Ucraina deve intensificare la mobilitazione per reclutare nuovi soldati ed è responsabilità della società Ucraina sostenere misure del genere.
“Non servono soltanto nuove granate, carri armati e veicoli blindati. Servono anche, purtroppo, nuovi soldati, perché i soldati muoiono e sono feriti. E poi si parla di mobilitazione, di coscrizione, di tutte le cose che si discutono e che sono difficili per una nazione. Lo capisco. Quindi non si tratta solo di materiale, non si tratta solo di denaro, ma di persone, di sostegno da parte della società. Non è un problema del capo della difesa o del ministro della Difesa difendere il Paese. È una responsabilità di tutti”, ha detto Bauer al Forum sulla sicurezza di Kiev.
Carenza di truppe, armi e munizioni sembrano imporre all’Ucraina un assetto decisamente difensivo. Il primo ministro Denys Shmyhal ha reso noto oggi che il governo ha stanziato altri 5,6 miliardi di grivne (132 milioni di euro) che si aggiungono ai precedenti 20 miliardi di grivne (432 milioni di euro) per la costruzione di linee di difesa lungo il fronte. “I lavori proseguono 24 ore su 24, sette giorni su sette. Tutto questo è necessario per rafforzare le nostre difese e proteggere i nostri soldati”, ha scritto su Telegram.
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