Il Mondo oggi
DA LIMES (Di Mirko Mussetti)
Riassunto geopolitico della giornata, con analisi e link per approfondire e ricostruire il contesto.
LA RUSSIA ACCUSA GLI USA DEL “BARBARICO” ATTACCO IN CRIMEA E ALTRE NOTIZIE INTERESSANTI
Il ministero della Difesa della Federazione Russa ha accusato gli Stati Uniti di essere responsabili diretti del “barbarico” attacco condotto dalle Forze armate dell’Ucraina con missili balistici a corto-medio raggio Mgm-140 Atacms di produzione americana contro la Crimea, che ha causato la morte di quattro civili e il ferimento di 151 persone in una località balneare. Secondo i funzionari di Chamovniki l’offensiva aerea è stata resa possibile dalle coordinate fornite a Kiev da specialisti americani che operano i satelliti a stelle e strisce.
Per approfondire: ‘La Russia combatterà l’Occidente per tutto il tempo necessario’
DAGHESTAN
Alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco contro una sinagoga, una chiesa ortodossa e una centrale di polizia in due città del Daghestan – Makhachkala e Derbent – nel Caucaso settentrionale, uccidendo un prete ortodosso e diversi agenti delle forze dell’ordine. Il governatore del “paese delle montagne” Sergej Melikov ha riferito che oltre quindici poliziotti sono rimasti uccisi, così come sei attentatori. Al momento non vi è stata alcuna riventicazione dell’attentato, sebbene Melikov abbia sottinteso la matrice jihadista: “Sappiamo chi c’è dietro l’organizzazione degli attacchi terroristici e quale obiettivo perseguono”.
Per approfondire: Il Daghestan fra imam e kalashnikov
USA – ISRAELE
Il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant è volato negli Stati Uniti per relazionarsi con la controparte americana sulla “terza fase” della guerra nella Striscia di Gaza. L’ex comandante delle Forze armate israeliane (Idf) discuterà poi della situazione politico-umanitaria nell’exclave palestinese e dei rischi di escalation al confine con il Libano. Il viaggio arriva dopo che il primo ministro Binyamin Netanyahu ha rimproverato Washington di rallentare la fornitura di armi verso lo Stato ebraico. Accuse subito respinte dalla Casa Bianca. “Re Bibi” ha dichiarato che la fase più intensa dei combattimenti a Gaza è vicina al termine, specificando però che Gerusalemme rigetta categoricamente la proposta di cessate-il-fuoco presentata da Joe Biden.
Per approfondire: Questa guerra non può finire
GUAM – OKINAWA
Il comandante del corpo dei Marines Eric Smith ha rivelato che gli Stati Uniti si apprestano a creare un’altra unità di reggimento marino litoraneo (Mlr) sull’isola di Guam nell’Oceano Pacifico. Sarebbe la terza dopo quelle nelle Hawaii (Usa) e a Okinawa (Giappone). Quest’ultima è stata istituita lo scorso novembre. Smith ha quindi affermato che lo scopo primario dell’unità Mlr di Okinawa – formata da 2 mila uomini – è di contrastare eventuali aggressioni della Repubblica Popolare Cinese. Il generale americano ha infatti ventilato l’ipotesi di aggressioni cinesi contro Giappone, Corea del Sud e Filippine. È chiaro però che le forze a stelle e strisce dispiegate sull’isola nipponica saranno decisive in caso di conflitto a Taiwan.
Per approfondire: Guam, la portaerei inaffondabile
UE – CINA
L’Unione Europea e la Repubblica Popolare Cinese inizieranno presto colloqui sull’imposizione di tariffe doganali sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi nel mercato comune del Vecchio Continente. L’annuncio è stato dato sia dal commissario Ue al Commercio Valdis Dombrovskis sia dal ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Il ministro dell’Economia della Germania Robert Habeck si è detto ottimista sul risultato delle imminenti negoziazioni, affermando che c’è ancora tempo per sviluppare un dialogo tra Bruxelles e Pechino prima che i dazi europei diventino pienamente effettivi. Le restrizioni commerciali saranno applicate dal 4 luglio, ma diventeranno definitive solo a novembre quando si concluderà l’indagine della Commissione Ue.
Per approfondire: L’Ue contro le auto inquinanti e altre notizie interessanti
MACEDONIA DEL NORD
La Sobranie (parlamento monocamerale) della Macedonia del Nord ha votato la fiducia a un nuovo governo a maggioranza nazionalista guidato dal primo ministro Hristijan Mickoski, il cui partito di destra Vmro-Dpmne (Organizzazione rivoluzionaria interna macedone – Partito democratico per l’Unità nazionale macedone) ha trionfato alle elezioni generali di maggio sfruttando il malcontento degli elettori per i ritardi nel processo di adesione all’Unione Europea. Il nuovo esecutivo sarà sostenuto anche dall’alleanza albanese Vlen/Vredi e dalla corrente nazionalista di etnia macedone Znam fuoriuscita dai socialdemocratici di Sdsm.
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