Francia, tutte le mosse di Le Pen, Melenchon e Macron in vista del ballottaggio
di START MAGAZINE (Redazione)
Elezioni in Francia: commenti, analisi e scenari sul secondo turno in programma il 7 luglio. Estratto dal Mattinale Europeo.
Il secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia del 7 luglio dirà se il Rassemblement National riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta dei 289 eletti – gliene mancano una sessantina, secondo le proiezioni – e a costringere Emmanuel Macron a una dura coabitazione fino alla fine del suo mandato. A meno che Macron non decida di dimettersi.
I DATI SULL’AFFLUENZA
Gli elettori si sono presentati in massa alle urne. Più di 49 milioni di francesi erano chiamati al voto ieri per il primo turno delle elezioni legislative anticipate. Quasi il 70 per cento si è presentato alle urne. Per un’affluenza così alta bisogna risalire al 1986. Ma la mobilitazione non ha fermato la marcia dell’estrema destra verso il potere. Il Rassemblement National ha ottenuto il 32 per cento dei voti espressi, secondo i risultati ancora parziali (82 per cento delle schede scrutinate). 12 milioni di francesi hanno votato per i suoi candidati e il suo programma. Gli istituti di sondaggi prevedono che il Rassemblement National otterrà tra i 230 e i 280 seggi al secondo turno, ovvero la maggioranza relativa.
I RISULTATI
La sinistra, unita sotto la bandiera del Nuovo Fronte Popolare con La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, ottiene il 25,2 per cento dei voti e tra i 125 e i 165 seggi. Ensemble, l’unione dei sostenitori di Emmanuel Macron, ha il 20 per cento, che si tradurrebbero tra i 70 e i 100 seggi al secondo turno. I Républicains, la destra europeista, ottiene il 6,7 per cento, ovvero tra i 41 e i 61 seggi. Le varie sinistre otterrebbero tra gli 11 e i 19 seggi e le altre formazioni tra i 22 e i 30 seggi.
“I risultati confermano il rafforzamento della tripartizione della vita politica francese tra un blocco di sinistra, un blocco centrista e un blocco di estrema destra, ognuno dei quali rappresenta un terzo dell’elettorato. Il blocco macronista, fortemente indebolito, ha comunque ottenuto punteggi migliori rispetto alle elezioni europee, mentre i numeri totali della sinistra sono diminuiti”, analizza la rivista Le Grand Continent.
IL BALLOTTAGGIO DEL 7 LUGLIO
Tutto si giocherà nei ballottaggi il 7 luglio, in particolare nelle circa 300 triangolazioni in cui il candidato del suo partito si confronta con altri due rivali e nel centinaio di duelli diretti tra il suo candidato e quello del Nuovo Fronte Popolare o di Ensemble. Emmanuel Macron e Jean-Luc Mélenchon hanno invitato gli elettori a impedire al Rassemblement National di avere la maggioranza assoluta sostenendo il candidato meglio piazzato, indipendentemente dal suo colore politico.
“L’RN può ancora sperare di ottenere la maggioranza assoluta al secondo turno, ma questo dipenderà soprattutto dall’incapacità degli altri partiti di accordarsi su un “fronte repubblicano” al secondo turno” analizza Le Grand Continent. Raramente la Francia è stata così divisa, lacerata e disorientata. Raramente un’elezione in Francia ha suscitato tanto interesse e timore all’estero.
COME I GOVERNI EUROPEI GUARDANO ALLE ELEZIONI IN FRANCIA
Raramente un’elezione legislativa in Francia ha dato adito a così tanti retropensieri nell’Unione europea. Poi ci sono quelli che tifano apertamente, come il primo ministro ungherese sovranista Viktor Orban e il leader dell’estrema destra olandese Geert Wilders. Entrambi scommettono sulla vittoria del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella. “Se tutto va secondo i piani, e che Dio ci aiuti, entro la fine dell’anno i Patrioti saranno la maggioranza in tutto il mondo occidentale”, ha dichiarato Orban al quotidiano Magyar Nemzet. Il leader ungherese sogna di vedere i partiti della “Unione dei Patrioti”, lanciato nel luglio 2021, al potere in Europa e uniti al Parlamento europeo per distruggere “Bruxelles” e quindi l’Unione Europea. Marine Le Pen aveva firmato questo manifesto per il “Rassemblement des Patriotes” insieme all’italiano Matteo Salvini (Lega), a Viktor Orban (Fidesz), a Jaroslaw Kaczynski (PiS polacco), a Santiago Abascal (Vox Spagna), a Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e a una decina di altre forze politiche.
L’INVITO DI LE PEN
Ieri Marine Le Pen ha invitato gli elettori contrari al Nuovo Fronte Popolare di sinistra a unirsi a quelli del Rassemblement National al secondo turno. Come reagirà la destra europeista francese? I Républicains sono divisi. Il loro presidente Eric Ciotti ha giurato fedeltà all’estrema destra. È stato ripudiato dalla leadership del partito, ma una parte consistente degli elettori lo ha chiaramente seguito. I Républicains sono fuori dalla corsa con il 10 per cento dei voti e alcuni dei loro esponenti di spicco, come François-Xavier Bellamy, capo lista alle elezioni europee del 9 giugno, dichiarano di essere pronti a votare per il Rassemblement National al secondo turno contro un candidato del Fronte Popolare, la coalizione di sinistra unita, dove domina la formazione di estrema sinistra antieuropea guidata da Jean-Luc Mélenchon.
(Estratto dal Mattinale Europeo)
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