Il blitz, che è stato organizzato come un flash mob notturno, ha coinvolto decine di partecipanti, i quali hanno agito in varie aree del centro cittadino, da Santa Croce a Santo Spirito, passando per i quartieri più colpiti dal fenomeno dell’overtourism. Gli attivisti di “Salviamo Firenze”, movimento che da lungo tempo denuncia l’impatto negativo degli affitti turistici brevi sul tessuto sociale ed economico del capoluogo toscano, hanno operato con rapidità e discrezione, attaccando gli adesivi su oltre 500 dispositivi di accesso remoto. L’operazione del collettivo è andata in scena all’indomani dell’inizio del Forum del turismo, organizzato dalla ministra Daniela Santanché, la quale ha cercato di minimizzare la questione, sostenendo che la situazione legata al sovraffollamento di massa non sia emergenziale. L’operazione del collettivo ha sortito l’effetto sperato, scatenando diverse reazioni e un ampio dibattito interno alla cittadinanza. Mentre diversi proprietari di immobili hanno denunciato l’atto come un attacco alla loro libertà imprenditoriale e una forma di vandalismo, molti abitanti hanno invece plaudito all’iniziativa del movimento, ritenendola un atto funzionale alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su una questione sempre più problematica. «Le key box non vanno regolamentate, vanno proibite – ha dichiarato il portavoce di “Salviamo Firenze” Massimo Torelli -. Di Airbnb ce ne sono troppi, vanno regolamentati e ridotti: lavoratori e studenti non trovano più casa a Firenze a causa del dilagare degli affitti brevi». Ieri mattina gli attivisti del movimento – ciascuno con una X rossa dipinta sul viso – si sono radunati in un flash mob convocato fuori dalla Fortezza da Basso, dove hanno esposto uno striscione con la scritta “Firenze muore di turismo selvaggio e speculazione”.
Negli ultimi mesi, nel nostro Paese si sono già verificate molte proteste analoghe. È ad esempio il caso delle città di Roma e Bologna, dove sono state sabotate una serie di key box con atti rivendicati da “Robin Hood”. Tali iniziative si inseriscono in un contesto più ampio di movimenti europei e mondiali che lottano contro l’overtourism e le sue conseguenze. A ottobre, grandi mobilitazioni si sono svolte a Tenerife, dove decine di migliaia di persone si sono radunate in piazza per protestare contro l’impatto prodotto dal turismo di massa sui costi degli alloggi e della vita sull’isola. Le manifestazioni si sono contemporaneamente estese oltre i confini delle isole stesse, con proteste di supporto a Valencia e a Madrid. Dopo grandi proteste, città come Barcellona e Amsterdam hanno già adottato regolamenti più severi per limitare l’espansione degli affitti brevi e salvaguardare la residenzialità nei centri storici.
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