In Francia, come in Germania, i partiti tradizionali non hanno più il monopolio della rappresentanza politica
da PIANO CONTRO MERCATO (Pasquale Cicalese)
Estratto dell’editoriale di sabato 7 dicembre su Milano Finanza del dottor Guido Salerno Aletta dal titolo “In Francia, come in Germania, i partiti tradizionali non hanno più il monopolio della rappresentanza politica”.
L’aggravamento della situazione economica e sociale in Germania ed in Francia non preannuncia nulla di buono, soprattutto considerando il protezionismo economico della prossima Amministrazione americana, che farà di tutto per riportare la produzione manifatturiera negli Usa al fine di ridurne il deficit commerciale strutturale insostenibile come quello del bilancio federale, con cui si cerca di colmare la carenza di investimenti industriali e di reddito da lavoro con aiuti sempre più generosi: questa strategia penalizzerà l’Europa ed incendierà l’opposizione radicale, politica e sociale, sia di sinistra che di destra.
Se gli Stati Uniti sono determinati ad abdicare al ruolo di potenza imperiale, che da ottant’anni a questa parte ha garantito all’Europa il vantaggio dello sbocco delle esportazioni in cambio della adesione alla Nato egemonizzata da Washinton e pagata prevalentemente dal contribuente americano, si aggraverà la fuga già in atto di capitali dal Vecchio Continente, che ha fatto del mercantilismo il mantra ossessivo: un meccanismo che per un ventennio ha arricchito oscenamente la Germania che ha lucrato di un euro sottovalutato e di un assetto di Paesi subfornitori, tra cui l’Italia, mantenuti in condizioni di sopravvivenza mediante continue spoliazioni salariali. La Francia è andata avanti ad occhi chiusi, accumulando senza sosta deficit primari di bilancio e saldi negativi del commercio con l’estero che l’hanno condotta ad un livello di debito pubblico e di passivo della posizione finanziaria netta verso l’estero che non sono più incrementabili.
Donald Trump non sembra avere molti dubbi sullo scenario europeo: l’obiettivo, più volte proclamato, di arrivare ad una sospensione in tempi brevissimi del conflitto in Ucraina, non solo sottende la prospettiva di una Nuova Cortina di Ferro che divida l’Ucraina in due come è stato fatto con la Germania dopo la Seconda Guerra mondiale e con la Corea, ma quella di tenere l’Europa intera nuovamente distante sia economicamente che politicamente dalla Russia, che è tornata un nemico esistenziale e che va impoverita mediante sanzioni sempre più aspre e con la riduzione dell’export energetico. Tutto ciò si aggiunge all’obbligo per il Vecchio Continente di pagarsi finalmente il costo della sua sicurezza militare nell’ambito della NATO ed alla rinuncia al consistente attivo commerciale strutturale nei confronti degli Usa.
Il rischio, per il Vecchio Continente, è dunque di implodere per il sommarsi delle tensioni sul piano economico, sociale e militare: che lo si voglia o no, saranno le forze politiche antisistema a determinare i nuovi, imprevedibili equilibri.
FONTE: https://t.me/pianocontromercato/4824
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