Israele arresta il regista palestinese che ha vinto l’Oscar con “No Other Land”
da L’INDIPENDENTE ONLINE (Salvatore Toscano)
Hamdan Ballal, co-regista del documentario No Other Land recentemente premiato agli Oscar, è stato aggredito da decine di coloni in Cisgiordania, riportando ferite alla testa e allo stomaco. Mentre il regista palestinese veniva trasportato in ospedale su un’ambulanza, le forze di occupazione israeliane lo hanno fermato e arrestato, non prendendo invece alcuna misura contro i coloni autori del linciaggio. D’altronde le aggressioni a danno dei palestinesi, compiute in un clima di impunità, sono diventate la norma in Cisgiordania, immortalate anche nello stesso documentario diretto da Ballal insieme a Basel Adra, Rachel Szor e Yuval Abraham, che hanno dato vita a un collettivo israelo-palestinese che solo poche settimane fa, a Los Angeles, aveva chiesto la tutela dei diritti dei palestinesi e denunciato il regime di violenza a cui sono sottoposti, nell’inerzia internazionale.
Il linciaggio del regista palestinese avviene in un clima di escalation totale ad opera di Israele, che martedì scorso ha definitivamente rotto a Gaza un fragile cessate il fuoco e nei fatti poco rispettato: nell’ultima settimana l’esercito israeliano ha ucciso centinaia di palestinesi, distrutto l’ultimo ospedale oncologico, preso di mira la Croce Rossa e costretto le Nazioni Unite a ritirare parte dei propri dipendenti e ridurre le attività umanitarie.«Abbiamo iniziato con i passi normativi per imporre la sovranità sulla Cisgiordania», ha dichiarato il ministro per le finanze israeliano Bezalel Smotrich, a rappresentanza di un governo che sta continuando l’invasione del territorio palestinese tra sfollamenti e uccisioni. In parallelo, Israele porta avanti indisturbato i bombardamenti in Siria e in Libano. «Riteniamo che queste cose [gli attacchi, ndr] siano inutili perché la Siria in questo momento non sta attaccando Israele e questo alimenta una maggiore radicalizzazione che è anche contro lo Stato ebraico», si è limitata a dire Kaja Kallas, l’alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri. Di pressioni concrete e sanzioni neanche l’ombra, per un’Unione europea sempre più complice del partner israeliano.
Aggiornamento delle ore 16: Hamdan Ballal è stato liberato dalle forze di sicurezza israeliane «dopo aver trascorso la notte sul pavimento di una base militare, con gravi ferite riportate a seguito dell’aggressione», come dichiarato dal suo avvocato Lea Tsemel.
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