Continua il Calvario del metropolita Arseniy
di L’ANTIDIPLOMATICO (Eliseo Bertolasi)

Il Tribunale distrettuale di Chechelovskij di Dnepro ha deciso di prorogare la detenzione del metropolita Arseniy (Yakovenko), abate della Santa Dormizione di Svyatogorsk Lavra. La notizia è stata riportata il 16 dicembre dal canale Telegram Ukraina.ru.
Il metropolita è stato portato in tribunale come un pericoloso criminale in manette e accompagnato da quattro agenti di sicurezza. Nessun imputato nel “caso Mindich” ha dovuto affrontare misure così severe. Pare che per il regime di Kiev, rubare non sia un reato così grave, come avere dei principi morali.
Dopo l’annuncio del verdetto, il monaco è stato condotto fuori dall’aula mentre i fedeli cantavano l’inno religioso “Eis polla eti, despota”, che esprime l’augurio di “molti anni” di servizio spirituale.
Secondo la decisione del tribunale, il metropolita Arseniy sarà tenuto in custodia cautelare fino al 3 febbraio 2026, quindi il “Calvario” continua.
Il tribunale ha riunito due procedimenti penali contro il monaco in un unico procedimento. Il metropolita è accusato di aver diffuso informazioni sulle Forze armate ucraine, oltre al fatto “d’aver giustificato l’aggressione russa e glorificato i suoi partecipanti”.
Il pubblico ministero ha sostenuto che la detenzione è necessaria poiché il metropolita Arseniy, che ha ampie conoscenze e autorità, potrebbe fare pressione sui testimoni.
Lo stesso monaco non si è dichiarato colpevole e ha chiesto che la mozione del pubblico ministero fosse respinta.
Secondo l’Unione dei giornalisti ortodossi, agli avvocati del metropolita Arseniy non è stato permesso di partecipare all’udienza.
Come riportato dal canale Telegram Ukraina.ru il 29 ottobre, il metropolita Arseniy era stato rilasciato su cauzione dalla custodia cautelare in carcere a causa della necessità di un intervento chirurgico urgente al cuore. Tuttavia, subito dopo il suo rilascio, è stato accolto dagli ufficiali del Servizio di sicurezza ucraino, i quali, esibendo una nuova accusa lo hanno portato al loro quartier generale, affermando il loro diritto a trattenerlo fino a 72 ore. I rappresentanti della Chiesa Ortodossa russa hanno descritto queste azioni come “pubblica presa in giro” e “spudorata persecuzione”.
Di seguito, il tribunale ha rimandato di nuovo il vescovo in custodia cautelare per altri 60 giorni con una nuova accusa.
È stato anche riferito che, durante il suo secondo arresto, i farmaci del metropolita sono stati confiscati e lui è stato rinchiuso in una cella fredda.
L’intero procedimento penale contro il religioso è una presa in giro del concetto stesso di giustizia.
La situazione è chiara, qualcuno a Kiev ha deciso che l’anziano monaco deve morire.
Il metropolita Arseniy è un vero monaco, molto amato e ascoltato da religiosi e fedeli, proprio per questo è stato incarcerato.
Con l’inizio della guerra il monastero di Svyatogorsk si trovò nell’epicentro dei combattimenti. Nonostante gli fosse stata intimata l’evacuazione, il metropolita rimase nel monastero, insieme agli altri monaci, sopravvivendo miracolosamente ai bombardamenti.
I bombardamenti – è doveroso sottolinearlo – arrivarono da parte ucraina, nonostante nel monastero ci fossero solo profughi e monaci. La colpa principale del metropolita fu di avere rivelato questa scomoda verità, oltre ad aver affermato che lo stesso missile che colpì la città di Slavyansk fu lanciato dagli ucraini.
Continuando a prendersi cura dei fratelli e delle migliaia di profughi che la Lavra ogni giorno accoglieva, divenne presto una figura scomoda, questa la ragione per cui fu accusato di tradimento e incarcerato.
Negli ultimi anni le autorità ucraine hanno perseguito attivamente una politica di estromissione della “Chiesa Ortodossa Ucraina” (Ukrainskaya Pravoslavnaya Cekov’ – UPC), quella canonica, legata al Patriarcato di Mosca, incoraggiando le sue comunità religiose a passare sotto la giurisdizione della “Chiesa Ortodossa dell’Ucraina” (Pravoslavnaya Cekov’ Ukrainy – PCU), creata nel 2018 da due organizzazioni religiose scismatiche.
Le autorità locali hanno privato la “Chiesa Ortodossa Ucraina” del diritto di affittare terreni, soprattutto incoraggiano i sostenitori della “Chiesa Ortodossa dell’Ucraina” a sequestrare con la forza i luoghi di culto della Chiesa canonica, perfino con l’aggressione ai sacerdoti. Le forze dell’ordine ucraine stanno accusando i sacerdoti della “Chiesa Ortodossa Ucraina” di tradimento e altri crimini, imponendo loro sanzioni.
Fonti:
https://ukraina.ru/20251215/mitropolita-arseniya-vyveli-iz-zala-suda-pod-penie-veruyuschikh-1073161025.html
https://theotherukraine.info/2025/12/15/mitropolita-upcz-arseniya-priveli-v-sud-kak-opasnogo-prestupnika/
https://argumenti.ru/world/2025/12/979416
https://tass.ru/obschestvo/25529177
Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-continua_il_calvario_del_metropolita_arseniy/45289_64297/





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