RENZI DURERA'
Esistono molteplici argomenti che inducono a sostenere che Renzi ha molte possibilità di durare a lungo al vertice dello scenario politico italiano. Naturalmente si tratta di una previsione probabilistca, che non tiene conto dei fattori oggi imprevedibili. Tuttavia, le previsioni si formulano sulla base dei fattori noti e sono ben argomentate o meno a seconda che considerino e penderino per bene tutti quei fattori.
Vediamo quali argomenti spingono a sostenere che Renzi durerà.
In primo luogo, Renzi non è un uomo di partito. Renzi non ha partito: il partito di Renzi è Renzi e lo scopo è il potere. Ciò significa che per la minoranza interna del PD è oggettivamente rischioso sfidare Renzi. In qualsiasi momento Renzi può provocare una scissione nel PD e costruire un partito di centro-centrosinistra. Sia che si prospetti la possibilità che il nuovo partito di Renzi corra da solo alle prosime elezioni, sia che si dia la possibilità di un'alleanza con Alfano, altri centristi e finanche con Forza Italia (ipotesi, quest'ultima, inimmaginabile due anni fa ma ragionevolmente formulabile oggi), la minoranza interna del PD sarà molto cauta nel tendere sgambetti, figuriamoci a sferrare veri e propri colpi duri.
In secondo luogo, Renzi ha una personalità che piace agli italiani: è un comico o comunque ama l'ironia, è un comunicatore (esattamente come Grillo, Berlusconi e tempo fa l'insignificante Rutelli) e parla contro la casta, la cricca, l'inefficienza e la corruzione. Questo suo modo di essere – che personalmente giudico in modo molto negativo – gli procurerà la simpatia di molti italiani, provenienti dalla cosiddetta destra, dal cosiddetto centro e dalla cosiddetta sinistra. Ciò rende ancora più rischioso per la minoranza del PD tentare di farlo fuori.
In terzo luogo, Berlusconi ha interesse ad attendere un paio di anni per poter sperare di ricandidarsi alle elezioni politiche, senza incorrere in divieti di legge. Ciò significa che Berlusconi è un naturale alleato di Renzi. Di fatto Forza Italia sostiene il governo Renzi. Se servissero, anche formalmente e palesemente, altri parlamentari a sostegno del governo Renzi, la pattuglia degli autonomisti, strettamente legata a Forza Italia, sarebbe immediatamente pronta a prestarsi al gioco.
Anche Alfano ha bisogno di un paio di anni per organizzare "il partito", ossia un insieme di 4-5000 signori (non della della guerra ma) della politica sparsi nelle varie contrade italiane, ai quali deve promettere uno spazio che non avrebbero in Forza Italia.
Anche Casini e i rimasugli di Scelta civica hanno tutto l'interesse a far durare il governo Renzi, sia perché molti, altrimenti, anticiperebbero la fine della propria parabola politica, sia perché la politica che farà il governo Renzi in linea di principio sarà da essi condivisa.
Inoltre, molti senatori del M5S sanno che non verranno ricandidati e torneranno alla vita grama di sempre. Non tradirebbero nel 2017, a ridosso delle elezioni. Ma certamente tradirebbero oggi o nel 2015. E possiamo stare certi che gli uomini di Renzi stanno studiando a fondo le personalità dei senatori pentastellati, per conoscerne tutti gli elementi di debolezza. In fondo basterebbe promettere venti candidature su 630 alle prossime elezioni della camera unica, per avere 20 solidi alleati al Senato. A questa opzione, peraltro, Renzi ricorrerebbe soltanto come estrema ratio.
Infine, Renzi deve avere grandi capacità di gestione del (personale di) potere, se è vero che alle primarie in Toscana, dopo anni che svolge attività politica, ha ottenuto percentuali bulgare. Probabilmente è molto cinico: o stai con lui o sei morto; e sa individuare, trattare e stringere a sé gli uomini di potere.
Di fronte a questi argomenti, tutti fondati su valutazioni certe o estremamente probabili, stanno forse argomenti contrari e di uguale peso? Non mi sembra. Anzi, è persino difficile ipotizzarli.
Perciò mi sento di prevedere che Renzi durerà, eventualmente cadrà il governo, ma Renzi cadrà in piedi e durerà. Andremo a votare nel 2017 o nel 2018.
Mi permetto una nota che spero interessante.
Questo post ha avuto già un certo numero di lettori, una parte dei quali provenienti da facebook. Rispetto ad altri post diffusi su facebook, vi sono stati molti ma molti meno "mi piace".
Apparentemente ne dovremmo dedurre che il ragionamento non è piaciuto, che gli argomenti addotti non sono apparsi convincenti, che l'articolo contiene lacune, perché non considera uno o altro fattore molto rilevante. Invece, né sul blog né su facebook vi sono stati commenti che hanno tentato di smontare il mio ragionamento.
La verità è che troviamo difficoltà a cliccare "mi piace" e più in generale ad approvare ragionamenti, magari molto coerenti, che conducono a verità per noi spiacevoli. "Ci piace" soltanto l'articolo che afferma una verità della quale siamo contenti.
Aggiungo che non è chiaro per quale ragione coloro che desiderano la formazione dal basso di un partito sovranista preferiscono che si vada a votare in ottobre anziché tra tre anni. Forse credono che il partito sia formato da qualcuno con la bacchetta magica già in ottobre?
Ne deriva un'altra deduzione. Siamo contenti di un giudizio di fatto (sia pure di fatto futuro previsto) che ci offre "astratta speranza", non di un giudizio di fatto che offre concrete possibilità.
La devastazione mentale è stata terribile. Per questo ho chiesto più volte ai migliori di farsi avanti, almeno per intrecciare un dialogo.
Il pronostico è fallce perché l'analisi su cui si fonda è parziale, considera solo aspetti, per di più secondari, del contesto generale in governo Renzi si muove.
Ci sono infatti aspetti primari che vanno messi anzitutto in debito conto. Di che parliamo? Del combinato disposto di recessione e vincoli europei stringenti che aggravano la recessione stessa. Se non avverrà presto un'inversione di tendenza (crescita del cosiddetto Pil con centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro) e un serio alentamento dei vincoli euristi (tra cui la sospensione del Fiscal compact e l'accettazione di uno sforamento oltre il 3% del rapporto deficit Pil), il governo Renzi sbatterà il muso.
Noi riteniamo che questo esito sia il più probabile.
Il passaggio è importante poiché, Renzi pare essere l'ultima carta della "casta". Dopo verrà la "troika" ad imporre, per assicurare i creditori che il debito sia pagato, un regime della fame e della schiavitù. Davanti all'arrivo della "troika" o ci sarà ribellione generale o faremo la fine della Grecia; umiliati e sconfitti. In ginoccchio per un lungo periodo.
Per cui: lanciamo l'allarme, prepariamoci alla battaglia prossima ventura, invece di contribuire ad addormentare le coscienze.
Tornando ai fattori pimari. Ecco il piatto che ci stanno preparando gli eurocrati:<a href="http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2773:gli-undici-taglieggiatori&catid=171:unione-europea">GLI UNDICI TAGLIEGGIATORI</a>
Invitiamo a ragionarci su.
Come avevo già scritto su facebook, Renzi non è come Letta e Monti, adoratori di satana. No Renzi sta solo con se stesso. Non è eurista, o democratico, o italiano, o europeista, o liberista, o antiliberista e così via. Non è niente.
Avevo perciò annunciato che Renzi avrebbe chiesto la modifica del vincolo del 3% (Letta e Monti non lo avrebbero fatto mai). Già stamani mi sembra di aver letto sui titoli dei quotidiani che Renzi abbia detto che il vincolo del 3% non va bene. Con Renzi siamo già tornati indietro, diciamo a Berlusconi. La troika era già arrivata con Monti e Letta.
Credere che Renzi si farà fregare dal vincolo esterno e si assuma tutta la responsabilità di applicarlo è folle. A Renzi non frega assolutamente niente della UE, del mercato unico, come non frega niente della Costituzione e del dirigismo economico. A Renzi interessa soltanto Renzi. Chi non ha capito questo non ha capito nulla. Chi scrive che arriverà la Troika mente, perché finge che Monti e Letta non la rappresentassero e ignora che Renzi ha nei confronti della UE la medesima libertà di giudizio che aveva Berlusconi. Il problema è: sarà ricattabile come Berlusconi?
Insomma, non farà la lotta alla UE ma assumerà di volta in volta posizioni di moderata critica che siano sufficienti a farlo apparire come un campione o uno con gli attributi agli occhi degli italiani. Mettetevi l'anima in pace. Il tizio non crede in nulla (e questo è l'elemento negativo) ma ha tutte le doti "negative" che un politico di razza deve avere (e questo sarebbe un elemento positivo se credesse in qualcosa di buono; invece, nel caso di Renzi, moltiplica per 10 la negatività).
per Sollevazione
Non per essere disfattista ma non credo che ci siano all'orizzonte grandi sommovimenti sociali, al massimo qualche turbolenza.
Ci hanno bollito aumentando la temperatura molto lentamente e non ci siamo mossi, ora siamo cotti.
E' vero in teoria ci sono tutte le condizioni di disagio sufficienti per una rivoluzione ma manca l'elemento fondamentale , un movimento o un partito, che diano una forma logica a questo magma di incazzature.
L'esempio della Grecia è illuminante : grandi proteste e poi ?
Non essendoci un partito coerentemente anti-UE-anti-Euro che fine ha fatto la rivolta della Grecia ?
Molto rumore per nulla, nonostante uno Tsipras al 30% in Grecia si muore come in Iraq ai tempi dell'embargo dei farmaci.
Purtroppo d'Andrea ha ragione , Renzi durerà a lungo perché è il terminale di interessi forti (vedi la querelle Barca/De Benedetti ) e perché innegabilmente fra tutti quelli che accettano il 3% di Maastricht è nettamente il più simpatico ( a me fa vomitare, ma io ero dell'MLS…).
D'altronde quello che manca sono i fondamentali, griglie interpretative della realtà che non siano interne al paradigma neoliberale : come faccio a giudicare ciò che mi accade attorno se tutti , dai partiti di governo a quelli di opposizione, ai sindacati etc, mi dicono che purtroppo "c'è la crisi" ? E che senza la UE andrebbe pure peggio ?
Per Sollevazione e d'Andrea
Visto il quadro è sicuramente meritoria l'azione di entrambi i vostri movimenti volta a svelare gli inganni del PUDE , ma non pensate che si possa puntare ad una convergenza in modo da accelerare la nascita di un vero e proprio partito ? Perché non fare una bella convention comune ?
Adriano convergenza di chi? Ripeto per l'ennesima volta che l'ARS non ha una consistenza tale da poter dire: io mi alleo. Io chi? La stessa cosa credo valga per Sollevazione (tra l'altro ora c'è il Comitato della sinistra contro l'euro).
Facciamo in modo che i soci dell'ars lavorino bene e con efficacia e costruiscano un'associazione consistente, solida, ben organizzata. E che così facciano i soci di altre associazioni. L'unione deve avvenire soltanto alla fine. ogni movimento solido delega una persona e 5 o 6 persone in 48 ore fanno l'alleanza. Per unire due movimenti devi fare assemblee, prendere decisoni mediare e perdere tempo ed energie. Poi arriva il terzo movimento e che fai? Una nuova alleanza? E il quarto? Quindi non vi è dubbio che l'alleanza deve essere una soltanto e deve avvenire alla fine (prima si dialoga o si collabora e così via). Ma tra chi deve avvenire l'alleanza o la convergenza? Tra soggetti virtuali? Vogliamo prendere in giro noi stessi? Ricordiamo il movimento di Massimo Fini, Giulietto Chiesa, l'autore della decrescita felice e Ferdinando Rossi che non riuscirono mai a riunire nella vita reale più di 100 persone (l'ARS da sola ha già fatto di meglio)? Ecco quello è l'esempio da non seguire.
Ti invito ancora a impegnarti a creare il gruppo dell'ARS a Rieti assieme a Stefano. Potete arrivare a 10 persone (Stefano è già in contatto con una decina di persone; io verrò ad incontrarle nelle prossime settimane) per poi muovervi verso la zona di Passo Forese. Ieri ci siamo riuniti nel mio studio di Avezzano ed è entrato nell'ARS Avezzano un brillante studente di economia di 28 anni. E' questo ciò che dobbiamo fare. Noi dobbiamo fare per l'ARS (o l'ARS); non dobbiamo chiedere che l'ARS faccia (si allei, tratti questo tema, adotti una nuova parola d'ordine, ecc. ecc.).
5 gruppi da 500 persone, gruppi che abbiano dimostrato solidità, stabilità, capacità di crescita e di attirare validi militanti, assieme fanno un partito. Al contrario, 2 gruppi da 250 persone, che ancora non abbiano dimostrato di essere stabili e solidi fanno solo una associazione meno omogenea delle prime due, ancora costretta a 5 o 6 alleanze per dar luogo ad un partito.