Lampi e Saette sulla Francia
Chi é venuto in Francia negli ultimi giorni per il 70esimo anniversario dello sbarco in Normandia, magari si attendeva un clima più nordico, più umido, ma mai avrebbe immagianto di ritrovarsi per una settimana in tempeste che ricordavano più i flagelli della Bibbia che i rovesci temporaleschi parigini. Ebbene ogni gioro per una settimana ci sono stati 35 gradi al mattino, grandine fino a 5 cm di diametro il pomeriggio e violente tempeste notturne, dove il numero dei fulmini superava quello delle gocce d'acqua cadute, veri e propri alberi di fulmini costituti anche da cento saette contemporanei. Immagine perfetta di cosa sia successo in questo mese.
Partiamo dalle elezioni europee, come previsto e annunciato il Front National é arrivato in testa ovunque, supercando anche il 50% in certe circosrizioni, Il partito socialista di Hollande ha toccato il suo minimo di tutta la storia repubblicana, un misero 13%. l'UMP arranca a un 20% sudato, e per fortuna che si é votato il 25 maggio e non una settimana più tardi.
Il risultato ha scosso il paese, subito i vari artisti hanno dato appuntamento in piazza per delle manifestazioni anti FN come nel 2002, sperando di riscontrare lo stesso successo. Di acqua sotto la Senna ne dev'essere passata tanta, se dai milioni di francesi in strada del 2002, questa volta c'erano 300 persone a Lione e 3000 a Parigi. Hollande come al solito ha fatto finta di nulla, neanche una reazione o cambiamento di rotta, si segue la stessa linea indicata da Bruxelles, come se nulla fosse successo. Ma se in effetti nel PS tutti si aspettavano quel resultato, diciamo che erano preparati, all'UMP invece contavano proprio di arrivare primi. Lo stesso Sarkozy ha moltiplicato le sue apparizioni, i suoi interventi fino a una lettera pubblica ai francesi sul magazine "Le Point", eppure si sono fermati al 20%. Ed é andata bene, neanche una settimana dopo infatti, scoppia il caso Big Mallion, ovvero l'UMP di Sarkozy avrebbe fatto sparire milioni di euro della campagna elettorale con fatture false. Lo stesso segretario del partito Copé, fedelissimo del vecchio presidente della repubblica, é stato costretto alle dimissioni. La base é in rivolta, soprattutto perché proprio qualche mese fa la corte dei conti boccio' il bilancio della campagna di Sarkozy del 2012, e nego' il rimborso elettorale. In quell'occasione per giiorni sulle televisioni Copé e Sarkozy con le facce tristi, chiesero ai francesi uno sforzo per raccogliere i 10 milioni di euro necessari al rimborso, altrimenti sarebbe stato il fallimento del partito, ebbene tutti gli aderenti si autotassarono e raggiunsero la somma. Dopo qualche mese pero' questi scoprono che in realtà mentre loro facevano la colletta, forse quasi 40 milioni di euro finirono nelle tasche dei dirigenti del partito. Ecco allora che Sarkozy, che stava preparando il suo ritorno aumentanto le sue apparizioni e le sue interviste, soprattutto a ridosso delle elezioni elettorali, dopo la batosta e lo scandalo che lo coinvolge in prima persona, é letteralmente sparito: né un commento, né un intervista, neanche una foto con gli occhiali da figo e la barba incolta mentre fa footing au bois de boulogne a cui ci aveva abituato quotidianamente negli ultimi giorni, nulla!
Il 6 giugno si é celbrato in pompa magna il 70esimo anniversario dello sbarco in Normandia, apparentemente i fondi investiti sono stati il doppio di quelli del 60esimo annniversario, ma i conti esatti nessuno li conosce perché la presidenza della repubblica ha posto il segreto di stato sulle spese per le celebrazioni, che dire, un modo in più per farsi amare dai francesi. Il sei giiugno c'erano proprio tutti, e soprattutto Obama e Putin, tutti speravano che Hollande, da padrone di casa riuscissse nel miracolo di far parlare i due, oppure nel far incontrare Putin e il nuovo presidente ucraino. Il miracolo c'é stato a pranzo, ma a compierlo é stata la signora Merkel che si improvviso' padrone di casa. Ancora una volta qualcun'altro ha dovuto fare le veci di François. Ma nulla pare più scalfirlo, ormai é dato per scontato nel PS che nel 2017 non ci sarà, per la prima volta nella storia, la ricandidatura del presidente uscente, ma si procederà alle primarie.
In questo clima di lutto per la sinistra e la destra francese, chi sta peggio paradossalmente é Marine Le Pen. Fatica a creare il gruppo europeo, non tanto per numero di deputati, quanto per il numero di paesi coinvolti, e il niet imposto da Farage ha bloccato le ali alla presidente del Front National, Ma i guai seri vengono da dentro casa. Domenica scorsa il padre Jean-Marie nel suo blog settimanale, in chiusura, a una domanda della giornalista su tutti quegli artisti che avevan minacciato di lasciare la Francia qualora il suo partito fosse arrivato in testa, eppure sono ancora li, ha risposto dicendo che ne farà "un'infornata" un altra volta. Infornare é un po l'equivalente del nostro mettere carne sul fuoco italiano, e siccome la trasmissione stava finendo invita a parlarne nella prossima puntata, dicendo che li infornerà la prossima volta. Peccato che fra gli artisti che denigravano il Front National ci fosse anche l'ebreo Brel. Subito é stato fatto l'accostamento forno-ebreo ed ecco divampare la polemica sui media. Polemica in realtà alimentata da subito dal genero di Jean Marie e compagno di Marine, che definisce il suocero idiota e dal deputato frontista Collard che invita il patriarca del partito ad andare in pensione. Ma il colpo duro arriva il giorno dopo quando anche la figlia condanna le parole del padre, gli nega qualsiasi contatto e la sera stessa fa annunciare dal suo avvocato che d'ora in poi sul sito del Front National, non verranno più publicati i commenti del padre. La posta in gioco é grande per Marine, primo partito di Francia, non riesce a trovare partner euopei per il suo eurogruppo a causa di frasi dubbiose del padre sull'olocausto di 30 anni fa. Ora che ti fa lo stesso Jean Marie? proprio in pieno negoziazioni con l'Ukip di Farange che accusa l'FN di antisemitismo, lui in Francia fa scoppiare uno scandalo del genere. Molti sostengono che alla fine sia stato provvidenziale per Marine, perché da un lato ha mostrato ai francesi che lei é veramente diversa dal padre e il suo partito non ha più nulla a che vdedere con quello deglia nni ottanta e dall'altro lato, é riuscita infine a sbarazzarsi una volta per tutte della presenza ingombrante paterna. Ma la partita non é chiusa, se é vero che Marine ha portato il partito dal 17% al 25% delle scorse europee, é pur sempre vero che il 70% dei voti sono ancora quelli del padre e soprattutto fra i militanti, cioé quelli che iniziano a attaccare manifesti dalle 23 alle sei del mattino per non farsi picchiare dalle brigate antifas, quelli che organizzano i meeting, fanno volantinaggio, sono in gran parte dalla parte del padre. Il primo match sarà a Nizza dove padre e figlia interverrano nello stesso meeting, li si misureranno le forze e la scommessa del nuovo sul vecchio é tutt'altra che vinta.
Ma mentre tutti imedia parlano della parola a doppio senso antisemita di Jean Marie Le Pen, é passato sotto silenzio che per la seconda volta in 2 anni, un cittadino di nazionalità francese, anche se di francese non ha nulla, ammazza 4 ebrei, per il semplice fatto che fossero ebrei. E' rivoltante come in queste settimane si sia usato lo spettro del nazismo contro ogni persona, movimento, politico che fosse contro l'euro, ma neanche un trafiletto é stato scritto, neanche in Italia, contro la strage avvenuta in Belgio per le mani di un jihadista francese. Quattro persone sono state uccise, non per sbaglio, non perché erano testimoni di qualcosa o durante un furto finito male, ma semplicemente perché ebrei! Questa cosa dovrebbe far rabbrividire l'intera Europa, eppure tutto tace, si costruisce invece un caso, giusto o sbaglaito che sia, su una battuta. La Francia é diventata il primo paese come invio di jihadisti nella guerra in Siria, davanti anche a tutti i paesi musulmani. Partono ormai a centiani da tutte le città, e l'assassino nazista di Bruxelles, era uno di loro, ma guai a dirlo, si rischierebbe di stigmatizzare. La Francia ormai é a un bivio e nessuno sa cosa succederà nei prossimi mesi, ma soprattutto nei prossimi anni. Proprio stasera é giunta notizia che per evitare che come al solito i supporters dell'Algeria distruggano tutto durante gli eventi con grande partecipazione di persone, per la prima volta non ci sarà nessuna proiezione delle partite del mondiale in pubblico, nessun schermo gigante. Inoltre una nota duella questura di Parigi invita i gendarmi a non intervenire qualora ci fossero episodi di saccheggio, perché "comunque meglio delle vetrine distrutte ripagate dalle assicurazioni, che un nuovo 2005 di ribellioni civili nelle banlieux" A questo punto é giunta la Francia che fu di Voltaire! Poprio ieri infine un deputato del PS ha osato dire riguardo ai jihadisti francesi, che quelli che sono chiamati terroristi oggi, saranno gli eroi di domani! e naturalmente su queste frasi nessuno scandalo sui giornali.
L'ultima settimana é stata infine occupata da una serie interminabile di scioperi generali , che han di fatto paralizzato il paese, soprattutto per quanto riguarda i trasporti. Tutte le grandi città del Sud (Bordeaux, Tolosa, Valenza) sono isolate, anche gli esami di stato e universitari di liunedi' prossimo sono messi a rischio, e ancora una volta un governo del tutto incapace si é lasciato sfuggire di mano la situazione, trasformando un giorno di normale protesta in una settimana intera di sioperi e scontri sociali. Dilettantismo al potere ad esser troppo generosi.
Ottimo articolo che condivido in gran parte!
Su un punto solo vorrei riflettere meglio. Perchè definire nazista il franco/magrebino che arrestato per la strage di Bruxelles?
A me sembra si tratti di un musulmano, antisemita e razzista
Non cadiamo anche noi nel gioco di utilizzare sempre le ideologie europee per incasellare tutto (molto spesso a sproposito).
Saluti
Effettivamente l'osservazione sembra esatta.
Lo sproposito era voluto, hai perfettamente ragione nel merito. Ma il messaggio che volevo far passare é che in questi ultimi mesi la stampa e i vari opinion maker, hanno dato del nazista a chi era contro l’euro, a chi era contro l’ultraliberismo, a chi era per la sovranità nazionale, a chi era contro la concorrenza sleale (cose che non hanno nulla a che vedere con il nazismo).Ebbene succede per la seconda volta che un francese vada in una scuola ebraica e ammazza tutti gli ebrei presenti, solo perché ebrei, perché nella sua testa in quanto ebrei non meritavano di vivere essendo cospiratori di chissà quale piano. Costui pero’ nessun giornale osa chiamarlo nazista. Ora onestamente ha molto più in comune con il nazismo il franco magrebino che Beppe Grillo, Marine Le Pen o Farage. Da che mondo e mondo appena uno usa la parola “nazista” la prima cosa che si pensa é all’uccisione indiscriminata degli ebrei, non di certo al piano monetario o di infrastrutture del terzo reich. Tutti i media hanno dato del nazista a Breivik, perché ha ucciso i figli della classe dirigente del partito laburista( Di Pietro direbbe che c’azzecca), ma a uno che irrompe in un locale ebreo e stermina tutti i presenti perché ebrei, dare del nazista sarebbe azzardosoo e fuori luogo.
@ Marcello di Vincenzo
Leggevo l'altro giorno un volume di lettere scritte dai protagonisti delle guerre religiose francesi del XVI secolo. Ci trovavo più o meno il medesimo rigore concettuale da te mostrato in rapporto ai mitologemi del XX secolo.
@ Lorenzo non le ho lette, quello che é sicuro é che in Francia si sta tornando in quella situazione, é diventato negli ultimi 2 anni il primo paese per fuga di ebrei, con un aumento delle partenze del 70% nel 2012 e del 312% nel 2014. Ormai gli ebrei non possono più vivere in qualsiasi quartiere o città della Francia, devono concentrarsi solo in certe vie controllate o centralissime per stare al sicuro, sarà un mitologema, ma a me ricorda né più né meno che i ghetti. Gli episodi di violenza fisica nei loro confronti sono quasi quotidiano, per la seconda volta é stata fatta una strage in un locale della comunità ebraica, e nessuno ha condannato l'atto come antisemitismo, ma semplice incidente, addiritttura un deputato socialsita parlando del djihadista che ha compiuto l'attentato ha anche aggiunto che i terroristi di oggi saranno gli eroi di domani, e neanche una polemica o richiesta di dimissioni é stata formulata. Sarà rigore concettuale, ma mi metto al posto di un ebreo in Francia, é ingiusto, asfissiante, sapere di non potere andare dove vuoi per Parigi, ma solo in certe vie, e che rischi comunque un giorno o l'altro di farti ammazzare quando esci di casa, non perché hai fatto chissà quale cosa, ma solo per quello che sei. Sarà rigore concettuale, ma lo stato dovrebbe intervenire duramente al solo nascere di queste situazioni, verso qualsiasi essere umano. http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2014/03/31/01016-20140331ARTFIG00169-les-juifs-de-france-emigrent-en-masse-vers-israel.php
Che dire? La situazione è grave e pure seria
Mi pare che stiamo giungendo al punto.
Si ha paura di stigmatizzare la violenza contro gli ebrei soltanto se questa viene compiuta da islamici.
State tranquilli che se l autore della strage di Bruxelles fosse stato per davvero un neonazista, ci avrebbero inflitto un mesetto di bombardamento mediatico a reti unificate.
Penso che Hollande non voglia totalmente inimicarsi il consistente elettorato di origine islamica.