Distrazioni
L’articolo 49 della Costituzione della Repubblica Italiana conferisce il diritto, a tutti i cittadini, “di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
E’ quindi diritto della cittadinanza organizzarsi politicamente.
Ma questo diritto può mutare in un dovere o in un obbligo? A mio avviso la risposta non può che essere affermativa. Se non può parlarsi di dovere giuridico, lo si deve fare in termini morali.
Siamo moralmente obbligati nei confronti di chi si è sacrificato per consegnare ai propri figli quello che oggi rappresenta la nostra sacra Patria: la Repubblica Italiana.
Siamo moralmente obbligati nei confronti dei martiri del Risorgimento, veri e propri Eroi le cui biografie ci rivelano la vera essenza di quello che è lo “spirito di comunità”. Storie di ragazzi e uomini animati dalla sete di libertà, democrazia e puro spirito Patrio. Uomini e ragazzi che sono morti per costruire la nostra Casa: l’Italia unita.
Siamo altresì moralmente obbligati nei confronti di chi ha combattuto nella Resistenza e ci ha consegnato a quella classe dirigente che ha scritto la Costituzione della Repubblica e che ha sapientemente indicato la via della crescita e del benessere del Popolo italiano.
E’ quindi un dovere – oggi che l’ordine costituzionale e l’integrità della Repubblica sono in pericolo – per chi ha a cuore le sorti della stabilità democratica, dare vita a nuovi partiti politici, alieni dall’attuale arco parlamentare, ma ispirati dal lume della costituzione, associarsi per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
E’ un dovere!
E’ un dovere!
E’ un dovere!
Denunce, striscioni volanti, giovani filosofi che promuovono sé stessi, economisti in cerca delle chiavi di casa: sono distrazioni che non possiamo permetterci.
Andrea Franceschelli – ARS Abruzzo
Il palco è a noi trionfo
Ove ascendiam ridenti
Ma il sangue dei valenti
Perduto non sarà.
Arreni seguaci a noi
Più fortunati eroi;
Ma s'anche avverso ed empio
Il fato lor sarà,
Avran da noi l'esempio
Come a morir si va!
Aspra del militar
Benché la vita,
Al lampo dell'acciar
Gioia c'invita.
Chi per la Patria muor
Vissuto è assai ;
La foglia dell'allor
Non langue mai.
Piuttosto che languir
Sotto i tiranni
E' meglio di morir
Sul fior degli anni.
L’articolo 2 della costituzione recita in maniera inequivocabile:
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e RICHIEDE L’ADEMPIMENTO DEI DOVERI INDEROGABILI DI SOLIDARIETÀ POLITICA, economica e sociale.”
Si parla di dovere di partecipazione all’attività politica, attiva e passiva.