Consapevolezza delle masse e democrazia
La verve distruttrice dell’attuale governo e la irridente noncuranza con cui questa viene esternata hanno lasciato attoniti molti analisti, la abolizione del Senato, la cancellazione dell’articolo 18, i Jobs Act, la proposta del TFR in busta paga, sono soltanto alcune delle” amenità ” che l’esecutivo ha voluto (o vorra’) ad ogni costo imporre ad un popolo italiano che e’ apparso quasi indifferente, come se le ” riforme” fossero un male ineluttabile o, meglio ancora, come se esse riguardassero genti lontane e sconosciute.
Cio’ che stupisce e’ dunque, da un lato l’atteggiamento beffardo del premier che nelle sue esternazioni ostenta, incurante di eventuali reazioni popolari, la volonta’ di voer falciare diritti e tutele reputate fino a ieri sacrosante ed inviolabili, dall’altro la passivita’ delle masse che davanti al piu’ che evidente pericolo, continuano imperterrite ad appassionarsi piu’ che mai alle eterne manifestazioni della imbecillità collettiva (calcio, gossip, tv), abbandonando ogni prospettiva di equità e di ricostruzione civile.
In realtà Renzi non ha fatto altro che mietere le messi avvelenate, seminate e coltivate con cura certosina, negli ultimi venti anni. Egli raccoglie il frutto di un instancabile lavorio politico e mediatico che apparentemente demonizzava la sinistra ma in realta’ isolava le categorie sociali aizzandole, quotidianamente, le une contro le altre, cancellava ogni sia pur misero relitto di identita’ culturale e civile, mitridatizzava il paese ad ogni nefandezza morale e ad ogni disprezzo verso il lavoro, mentre esaltava l’ignoranza piu’ bieca, divinizzava e ” normalizzava” ogni stortura e ogni bassezza.
Ora tutto questo e’ compiuto’ e Renzi puo’ scorazzare impunemente in ogni campo senza far mistero della sua alleanza con il distruttore Berlusconi, senza far mistero del suo scherno nei confronti di un non popolo che, mentre crede di ostentare una indiffernza cinica, in realta’ appare soltanto regredito ad uno stadio di preoccupante, incivile, stupiditaà.
Cio’ che ci domandiamo è : chi paghera’ se le riforme non sortiranno l’effetto dichiarato ? Chi ha pagato per le riforme scellerate volute negli ultimi anni ? Chi ha pagato per le politiche economiche fallimentari che hanno spacciato per panacee salvifiche, mentre si sono rivelate foriere di tragica miseria ? Chi paghera’ per l’azzeramento dei diritti sociali, per lo svilimento del lavoro, fatto passare per necessario e poi rivelatosi catastrofico ? Chi paghera’ infine per averci condoto nella tonnara EURO mistificandola per nuova e certissima eta’ dell’oro ?
E sopratutto come mai le decine (e forse centinaia) di leader dei movimenti sovranisti italiani non riescono a fare rete tra loro e costruire neanche un abbozzo di coordinamento nazionale unitario? Più che l’indifferenza delle masse mi colpisce l’assenza di coesione dei migliori, di quelli che questa massa dovrebbero informarla e guidarla. Comincio a pensare che forse ci voglia uno più migliore di tutti.
Gios,
noi, a torto o ragione, crediamo che non si uniscano i singoli ma i gruppi organizzati. Non 3000-6000 singoli (3000 sovranisti uniti e organizzati sarebbero sufficienti per iniziare qualcosa di nuovo) ma 5-6 gruppi organizzati composti da 500-1000 sovranisti. Perciò stiamo aggregando tutti coloro che condividono l’80% delle nostre proposte,delle nostre analisi,del nostro linguaggio ,della nostra organizzazione, del nostro progetto e accettano il 100% del tutto. Ma non è facile – sebbene noi alla fine riusciremo – perché c’è la tendenza ad accettare di militare in un gruppo del quale si condivide il 100%, cosa assurda, perché in questo modo sono necessari 3000-6000 partiti.
Attualmente non vi è nessuno in grado di contrastare lo strapotere di Renzi. Non il sindacato, indebolito come non mai. Non i cosiddetti “nemici interni” che sono solo pesi piuma del calibro di Civati e Cuperlo. Non il depotenziato M5s nè la Lega Nord del confusionario Salvini. L’unica vera opposizione al marinettiano (e quindi fascista) fiorentino è costituita dalla realtà dei fatti. Un avversario implacabile che si rinforza di giorno in giorno nonostante i giornali di regime cerchino di nasconderlo in tutti i modi. Un avversario contro il quale il nostro Matteo pie’ veloce presto si spaccherà la testa.
Vittorio concordo e sono ancora piu’ pessimista, nel senso che Renzi è un camaleonte acritico e potrà sostenere, nel tempo, impunemente, le piu’ svariate posizioni. Insomma non sono così sicuro che si spaccherà la testa da solo.