La Strafexpedition tedesca contro la Grecia
Bisogna aver vissuto nel Nord Europa per capire le profonde motivazioni di quello che sta avvenendo nella estenuante trattativa tra UE , FMI da una parte e Grecia dall´altra.
Dopo mesi e mesi di piani e contropiani, di un alternarsi di proposte degno di un mercato mediorientale, si sta andando verso il disastro di un default pilotato, cioè con la Grecia che mantiene un doppio corso in euro e dracma, rimanendo nell´UE oppure in un default senza paracadute con il ritorno alla dracma e la conseguente uscita della Grecia dalla zona euro. I mercati, ne hanno preso atto ed al momento i cui mi accingo a scrivere sono 3 giorni che segnano il rosso. I tedeschi ed il FMI, nonostante le pressioni americane per una soluzione accomodante si sono tricerati dietro una richiesta di taglio lineare delle pensioni intorno ai 2 miliardi di euro e su questo Tsipras sa che non può e non vuole cedere. Un passo indietro significa una umiliazione e sostanzialmente una perdita di sovranità, prima di tutto di fronte ai suoi elettori che gli hanno dato un mandato in senso contrario e poi di fronte al mondo intero o meglio di fronte ai due mondi.
La Grecia è sospesa tra due mondi: quello occidentale del FMI e dei UE e quello Russo -Cinese dei BRICS. Il primo è il passato della Grecia, il secondo è il suo futuro. Si se non avviene un miracolo, Tsipras sarà costretto ad accettare l´aiuto del Brics ed in particolare di Russia e Cina che hanno promesso,la prima con gli investimenti infrastrutturali per il gasdotto blue-stream e la seconda che punta ai porti ed al potenziamento del sistema ferroviario greco, qualcosa come una decina di miliardi di euro d´investimenti. Il problema vero nel caso di default non concordato sarà l´inflazione da cui sarà colpita la dracma all´inizio della sua entrata sui mercati: qualche analista azzarda un 40%in un anno. Con ricadute a livello di tensioni sociali e possibili sfruttamenti esterni di queste in primis dagli Usa che farebbero di tutto per impedire un avvicinamento della repubblica ellenica alla Russia ed alla Cina. Una simile evenienza potrebbe portare ad una paralisi della Nato visto che Atene è membro della alleanza atlantica.
In teoria tutto questo dovrebbe essere evitato dai burattinai di questo teatrino ma, come dicevo all´inizio, non si fanno i conti con la mentalità teutonica e dei paesi del Nord Europa, sostenitori della linea dura contro Atene. Per loro, i Greci sono un popolo di fannulloni, l´ultimo gradino nella scala di questi popolo mediterranei con il vizio d´indebitarsi e di comprare più di quello che producono (sorvolando sul fatto che i fannulloni comprano spesso tedesco perché hanno anche il vizio di essere esterofili).
Insomma i Greci vanno puniti ed in maniera esemplare, perché dopo di loro, se graziati, verranno i Portoghesi, poi gli Spagnoli per finire con gli Italiani, e chi paga? Sempre l´amico Fritz, oppure Sven se non Ingrid, no! Tedeschi, Svedesi, Finlandesi ed affini non ne vogliono proprio sapere di farla questa solidarietà. E poi l´Europa non è mica uno stato vero e proprio ma una comunità economica: più si allarga e più perde il senso delle motivazioni per cui è stata creata. Era stata creata per non avere più guerre in Europa e nel 2014 anche questo imene si è rotto con il golpe Usa-Ue in Ucraina e la conseguente guerra civile.
Questa Europa non è che un’accozzaglia di stati, che perseguono il loro intresse immediato senza il minimo barlume di politica di ampio respiro. Come si fa a spiegare ai Greci che l´Ucraina, un paese dove l´inflazione corre a due numeri e vanta una corruzione che fa impallidire più di qualche stato africano, è più degna di loro di aver prestiti a fondo perduto della Ue e del FMI?
Gli ellenici saranno fannulloni ma stupidi non sono ed è per questo che vanno puniti con una ”strafexpedition finanziaria”: dovranno essere un esempio di terrore economico per i ceti medi del sud-Europa. Se questo scenario si avvererà, sarà un’estate molto calda per tutti, perché la Grecia diventera terreno di confronto finanziario tra due mondi, quello sovranista dove la politica viene prima della finanza e quello della finanza eletto a nuovo culto religioso, moderno vitello d´oro nel deserto che creano i vari Soros e company.
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