Guerra di disinformazione sui morti in Siria
di Redazione di Contropiano Contropiano
“Centinaia di morti a Homs” titolano da ieri giornali e telegiornali. Ma le fonti che diffondono la notizia sono sempre più opinabili e ormai in aperta competizione tra loro. Silenzio nei media sulla conferenza stampa degli osservatori della Lega Araba (fatti ritirare) e sul rapporto che hanno stilato al termine della loro missione in Siria. E’ sempre più guerra sporca: come in Jugoslavia, in Iraq e in Libia.
Le ultime denunce su centinaia di morti a Homs, diffuse da tutti i media, provengono come sempre da fonti dell’opposizione siriana (la Reuters almeno dice di non poter verificare): l’Osservatorio siriano per i diritti umani di Londra (Sohr), i Comitati di coordinamento locale, il Cns (Consiglio nazionale siriano) e i Fratelli musulmani parlano di un “massacro di civili” a Homs venerdì sera, con oltre duecento morti e centinaia di feriti, vittime dei colpi di artiglieria e mortaio dell’esercito nei quartieri presi dagli insorti, soprattutto Khalidya; si riportano le voci di alcuni “residenti”.
L’agenzia nazionale Sana nega i bombardamenti e afferma che i video di corpi morti sono di gente uccisa dalle squadre armate, le stesse che compiono rapimenti di civili e attentati contro infrastrutture civili.
Il fatto certo sono gli scontri fra armati dell’opposizione e l’esercito. Un contesto di guerriglia urbana dove certamente la popolazione è esposta. In conferenza stampa il capo degli osservatori della Lega Araba, il generale sudanese al-Dhabi, ha affermato che soprattutto a Homs “la violenza delle forze dell’ordine è una risposta agli attacchi dell’opposizione”.
Ma quel che è interessante è la lotta intestina nel principale informatore dei media occidentali e arabi in materia di morti in Siria: il già citato Sohr di Londra.
Un’inchiesta pubblicata sulla versione inglese di Al Akhbar rivela l’inattendibilità di quella che è la fonte principale dei media rispetto alla “conta dei morti e degli assassini” in Siria. Il famoso Osservatorio siriano per i diritti umani Sohr ha infatti due teste ora platealmente in lotta fra loro e due siti con “notizie” divergenti. I due siti sono www.syriahr.org e www.syriahr.net (o anche syriahr.com). Il primo si definisce “sito ufficiale dell’Osservatorio”. Il secondo…anche, precisando di essere “l’unico sito ufficiale”.
Su www.syriahr.org è in bella evidenza dal 17 gennaio una lettera collettiva firmata da siriani dell’opposizione che “sconfessa” Rami Abdul Rahman (alias Osama Ali Suleiman), “direttore” dell’Osservatorio stesso, con accuse anche piuttosto classiste (è “poco istruito”). Scusandosi con i lettori per la possibile “confusione”, i firmatari capitanati da un medico residente a Londra, Azzawi, affermano di aver chiesto tempo fa allo stesso “direttore” di lasciare perché egli scriveva anche di vittime fra le forze di sicurezza nazionali e altre notizie “non verificabili” oltre a non dare i nomi dei morti. Hanno poi aperto un loro sito, il syriahr.org.
Dietro la rottura c’è il fatto che Suleiman è vicino all’opposizione del Ncb (National Coordination Body for Democratic Change in Syria) di al-Manna che vuole una soluzione interna e negoziale alla crisi e condanna la lotta armata, mentre gli altri sono del Cns di Gharioun, filo-Occidentale, finanziati dai paesi del Golfo e collaboratori del cosiddetto Esercito libero siriano che conta parecchi arruolati da altri paesi. Ovviamente i media e i governi occidentali e arabi danno molta più eco al Cns.
Suleiman ha denunciato le pressioni da parte degli altri membri (quelli pro-Cns) i quali gli hanno intimato di schierarsi per un intervento Nato e di non parlare dei morti fra i soldati siriani. Entrambi gli “Osservatorio siriano” sostengono di avere centinaia di “attivisti” in Siria dai quali ricevono video e notizie. Ma le verifiche?
Le notizie più efficaci propagate dalle due teste del Sohr sono quelle sui “martiri bambini” e sulle famiglie massacrate.
Mère Agnès-Mariam de la Croix, superiora palestinese del monastero siriano di San Giacomo, che sta diffondendo dal canto suo liste di vittime delle bande armate, ha fatto ricerche su un caso recente che ha fatto il giro del mondo: la mattanza nel quartiere Nasihine di Homs di dodici membri della famiglia Bahadour fra cui vari bambini. Gli assassini, ha raccontato a Le Monde un vicino che avrebbe visto tutto…praticando un buco fra i muri, sarebbero “sette uomini in divisa, lealisti del regime, che poi protetti dai cecchini dell’esercito sono saliti su un blindato”.
Giorni dopo la storia è ripetuta dalla Cnn. Ma la religiosa si è messa in contatto con la famiglia: “Abdel Ghani Bahader era fratello di Ghazouan Bahader, autista dell’ufficio del governatore di Homs. Egli ci ha riferito quanto segue: ‘Siamo una famiglia sunnita che lavora per lo stato. Vogliamo essere neutri. Ma gli insorti ci hanno attaccati più volte tanto che mio fratello voleva spostarsi altrove dopo aver rifiutato l’invito a unirsi all’Esercito siriano libero. Ma non ha fatto in tempo”.
Qui di seguito invece troverete i link alla conferenza stampa del capo sudanese degli osservatori della Lega Araba (missione fatta fallire dal Qatar e dalle altre petromonarchie del Golfo): http://www.infosyrie.fr/actualite/le-general-al-dabi-chef-de-la-mission-dobservation-arabe-en-syrie-la-violence-des-forces-de-lordre-est-une-riposte-aux-attaques-de-lopposition/ (in essa afferma che la violenza dell'esercito siriano è una risposta alla violenza dell'opposizione). E qui il testo trapelato del rapporto della missione ma che nessuno – su pressione delle petromonarchie del Golfo – ha voluto pubblicare: http://globalresearch.ca/index.php?context=va&;aid=29025
E' sempre la stessa storia. I "ribelli" cioe' ASSASSINI pagati dalla NATO ,Qatar ecc… ammazzano la gente per poi dare la colpa al governo. guardate un poco questi "civili pacifici" come sparano su un pulmann, gia alcuni mesi fa
Un caro amico e collaboratore del sito, schierato a favore dell'opposizione Siriana e certamente più informato di me sui fatti (altrimenti non avrebbe mai potuto schierarsi) ha sostenuto che l'articolo, ripreso da contropiano, "sparge disinformazione sulla tragedia siriana".
Ora, io non ho ragioni per tifare Assad o l'opposizione. So che dove c'è un governo autoritario, non c'è altro modo di farlo fuori diverso dal colpo di stato da una rivoluzione armata o da una sollevazione maggioritaria (servirebbero milioni e milioni di persone che fermino il paese). E riconosco a ogni minoranza il diritto di cercare di percorrere una o altra strada. Se invece la minoranza vuole vincere grazie all'invasione straniera o vuole avanzare protetta dai bombardamenti stranieri, sto senza dubbio con chi è al potere dello stato, a prescindere dal merito. Insomma se un folle governo di islamisti fosse osteggiato da una minoranza (o anche maggioranza) laica e socialista e quest'ultima volesse prendere il potere grazie a una invasione statunitense o comunque grazie a bombardamenti statunitensi che dopo, ovviamente, dovrebbero essere compensati, giustificherei il governo islamista che decapitasse (in senso fisico) la minoranza o maggioranza laica e socialista.
Precisata la mia posizione, osservo:
1) che l'articolo mette in risalto un rapporto degli osservatori della lega araba, il quale sostiene ciò che è verosimile: che il governo ha sparato dopo essere stato attaccato (nella storia, i casi in cui non è andata così si contano sulle dita di una mano. Ovvio poi che un governo non si accontenta del pareggio: se tu uccidi un soldato io devo uccidere dieci guerriglieri. Nella storia credo che i governi che non si siano comportati così si contino sulle dita di una mano). L'articolo osserva come stampa e TV non parlino di questo rapporto; riporta una frase del generale sudanese che era a capo degli osservatori; linka una intervista in francese a questo capo degli osservatori; e linka il testo del rapporto (ma il link sembra sbagliato; bisogna fare, quindi, alcune ricerche).
Tacere in ordine agli osservatori, al fatto che si sono ritirati, al contenuto del loro rapporto; all'intervista al capo degli osservatori E' DISINFORMAZIONE. Non tacere è informazione. Naturalmente, può darsi che il rapporto fosse falso; che gli osservatori della lega araba siano stati pagati da Assad. Ma bisogna provarlo.
2) che l'articolo mette in risalto come Osservatorio siriano per i diritti umani (già il nome dell'associazione dovrebbe impedire a chi ha un minimo di cervello di prenderli in considerazione) sia diviso ed abbia due siti che si dicono entrambi "ufficiali" e che in uno dei siti si accusa l'altro di "scrivev(ere) anche di vittime fra le forze di sicurezza nazionali e altre notizie “non verificabili”".
3) che l'articolo ci informa che una parte dell'opposizione, che fa capo a un certo Al-Manna vuole una soluzione negoziata e senza guerra"; che un'altra parte dell'opposizione (cns) non vuole la soluzione negoziata. Sia chiaro che potrebbero anche avere ragione questi ultimi, purché non intendano combattere sulle spalle degli aerei occidentali o del Qatar o dell'Arabia Saudita!
4) che i media e i governi occidentali e arabi danno molta più eco al Cns e che Suleiman (schierato con Al Manna) ha denunciato le pressioni da parte degli altri membri (quelli pro-Cns) i quali gli hanno intimato di schierarsi per un intervento Nato e di non parlare dei morti fra i soldati siriani
Invito Claudio a dire la sua. Osservo anche, perché ne tenga conto, che in tutto l'articolo non è espresso nemmeno un briciolo di favore per la politica di Assad o di disfavore per le proposte politiche dell'opposizione. Quindi, sotto il profilo del merito, l'articolo è senza dubbio neutrale.
Condivido la posizione di Stefano D'Andrea. Aggiungo che quando ho dei dubbi su come schierarmi, mi chiedo da che parte stanno gli americani, dopo di che non ho più esitazioni nel pronunciarmi a favore della parte opposta, quale che sia.