Un greco del VII secolo a. C. esorta i suoi connazionali odierni a votare NO
Come asini sfiniti da carichi pesanti,
per un destino infelice versano ai loro padroni
la metà dell’intero raccolto che la terra produce…
E’ bello per l’uomo valoroso morire, cadere
combattendo in prima linea per la patria;
ma lasciare la propria città e i campi fertili,
diventare un mendicante vagabondo
insieme alla madre e al vecchio padre,
ai figli piccoli e alla moglie,
è la fine più triste di tutte.
Lo odieranno tutti quelli presso i quali giungerà supplice,
vinto dal bisogno, dalla terribile povertà:
perché disonora la sua gente e ha un aspetto ignobile.
Il disprezzo e la disgrazia lo seguono ovunque.
E allora, se nessuno si cura dell’esule
né avrà rispetto per la sua stirpe,
combattiamo con coraggio per questa terra
e senza risparmiarci moriamo per i nostri figli!
Tirteo, antico poeta spartano
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