Alcune domande agli europeisti
Alcune domande agli europeisti di destra, di centro, di sinistra, di centrosinistra e di centrodestra.
Perché vorreste un’Europa politicamente unita, ossia uno Stato europeo, sia pure federale, composto da “Stati” che non sarebbero tali per il diritto internazionale?
Perché vorreste, comunque, ossia se non volete un’Europa politicamente unita, una continua integrazione nelle discipline giuridiche dei rapporti economici (e non solo) nei vari Stati europei?
Perché vorreste che lo Stato europeo o comunque l’organizzazione economica europea sia tanto grande da comprendere ventotto Stati e forse più?
Perché accettate di fatto la distruzione del vostro stato nazionale, distruzione che deriva (anche) da regole dell’Unione europea, in attesa della modifica di quelle regole da parte di tutti gli Stati dell’Unione europea? Perché insomma affidate il destino del popolo italiano alla volontà di 28 capi di governo, uno soltanto dei quali può impedire che si raggiunga il vostro obiettivo? Quanti morti, quanta povertà, quanta disoccupazione quanta deindustrializzazione sono necessari perché voi possiate cominciare a dire: “allora usciamo e diamo noi le regole a noi stessi”?
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