La bomba ad orologeria svedese è innescata da tempo
di MAX BONELLI (ARS Roma)
Una mattina di un normale giorno di scuola in Svezia in ottobre, ragazzi che si affannano all´ingresso, la spensieratezza nell’aria. Siamo solo a pochi giorni prima della piccola vacanza autunnale di 7 giorni che coincide con quello che una volta era suggellato nella tradizione cristiana nel ricordo dei defunti e che invece nella moderna società svedese, sotto colonizzazione culturale americana è associato con l´importata festa di Hallowen.
Un ragazzo, il cui viso quasi imberbe, coperto da una invisibile peluria bionda si confonde bene tra gli adolescenti tra i 13 ed i 17 anni che compongono gli allievi degli ultimi anni di questa scuola dell´obbligo nella Svezia occidentale a Trollhättan, entra, con un impermeabile lungo, sebbene abbia 21 anni. Nasconde sotto quell´impermeabile una spada ed un coltello a lama lunga. Il suo obbiettivo: uccidere quanti più studenti di chiara origine non svedese in quell´edificio. Li cerca con attenzione nelle classi, tra tante teste bionde non tarda a materializzarsi una testa nera e riccia; il primo a farne le spese è un ragazzino somalo di 17 anni, Hamed Hassan, la cui famiglia aveva passato tutte le traversie di un viaggio della speranza per metterlo al sicuro dalla guerra, ma il destino comanda sopra l´esistenza umana e lui che sognava solo di calcio non ha fatto eccezione a questa regola.
Con il sangue inizia il panico, tutti corrono mentre il ventunenne Anton Lundin Pettersson, continua a dare fendenti selezionati, dal quantitativo di melatonina presente nella pelle. Un assistente pedagogico di origine siriana, Lavin Eskander, un ragazzo di venti anni, invece di darsi alla fuga si getta contro il forsennato Anton, lo fa forse senza riflettere che è una pazzia, lo fa con lo slancio misto di eroismo ed incoscienza che hanno i ragazzi a quell´età: ne segue una lotta feroce in cui Lavin ha la peggio ma fa perdere energie e minuti preziosi ad Anton, dà il tempo sia ai ragazzi di darsi alla fuga sia alla polizia d´intervenire . Un agente con un colpo di pistola ben assestato ferisce a morte Anton.
Ho voluto descrivere questo atto di dramma svedese nei dettagli perché i nostri media atlantico-diretti hanno praticamente censurato la notizia, così come con poco risalto hanno divulgato che vengono date alle fiamme con una media di due alla settimana le strutture selezionate per acccogliere i 190.000 richiedenti asilo che l’UE ha quotato alla Svezia. Nel paese che ha come secondo partito i ”democratici svedesi”, una specie di partito protonazista che ha come cavallo di battaglia la lotta all´immigrazione, non si parla d´altro e si divide tra un blocco di buonisti maggioranza nella politica ma minoranza nella popolazione ed il paese reale che quando non vota ”sverige demokraterna” è francamente contrario a questa invasione di disperati. Lo schema è già noto a noi italiani e non vado nei dettagli perché annoierei il lettore. Qui si aggiunge l´ingrediente della paura di una piccola cultura come quella svedese di scomparire ed essere mussulmanizzata. Pericolo che certo esiste ma che è inferiore rispetto al più concreto pericolo di essere già stati americanizzati ed aver perso gran parte di quei pilastri culturali che caratterizzavano la cultura del paese di Bergman.
Qui i ragazzi non conoscono la letteratura svedese, in quanto semplicemente non è in programma a scuola se non in alcuni selezionati ginnasi. Se un padre chiede all´insegnante di svedese del figlio la lista dei classici da consigliare al ragazzo tra un ”game over” e l´altro riceve delle occhiate piene di sarcasmo accompagnate dalla predica che il ragazzo deve leggere qualcosa che lo stimola. Per cui non è inusuale che sedicenni leggano con piacere la biografia di Ronaldo piuttosto che quella di Bergman.
In questo mondo dove lo sradicamento culturale è pianificato si aggiunge una invasione di disperati altrettanto pianificata da quattro guerre di aggressione made in Usa che producono un effetto collaterale di 1 milione di profughi per l´Europa da ripartirsi per possibilità demografiche ed economiche. Nessuno dei due partiti in cui si sta dividendo la comunità europea sull´argomento ”buonisti” ed ”antimmigranti” vuole o riesce a fare questo semplice ragionamento di sovranità spicciola: ”Questi fanno la guerra e noi ci dobbiamo prendere i disperati che loro creano”. Non ci riescono gli scandinavi, che di senso critico ne hanno sempre avuto pochino, e che copre bene il sentimento di servilismo atlantico ben più visibile a livello macroscopico in noi mediterranei. Per cui in Scandinavia è tutto un ”dagli addosso al mussulmano” da parte dei nazisti di Fronte Nord per finire al signor ”Svensson” che e´razzista naturalmente”senza bisogno di fare il corso”. Lo testimoniano questi atti criminali che non vengono da un fronte terroristico organizzato ma da lupi solitari che spontaneamente incendiano, uccidono a volte solo manifestando flebili simpatie nazistoidi ed anti immigranti come il caso del giovane Anton Lundin Petterssons. Il paese si sta dividendo per la prima volta nella sua storia in due blocchi e la violenza non potrà che aumentare.
Noi italiani che abbiamo un connaturato senso critico, l´analisi sovranista non la facciamo invece per servilismo e paura di contrapporci al potente padrone statunitense e quindi ci accontentiamo di un ”dagli all´immigrato” meno naturale degli scandinavi, come una smorfia del viso, teatrale, in cui negli occhi s´intravede lo sguardo della paura e della schiavitù.
Spero che arrivino 30-40 milioni di nuovi immigrati in Italia.
Spero che vengano ospitati-accasati in tutti gli appartamenti, case ville vuote che abbiamo sul territorio.
Spero che venga loro dato diritto di voto insieme alla cittadinanza.
Saranno queste persone che libereranno finalmente dell’Europa, in quanto portatori di nuova energia e non ancora rincoglioniti dai nostri media.
Loro accetteranno solo la parte “positiva”, che torna loro comodo dell’essere cittadini, per il resto avranno la forza di prendere a calci in culo tutta la politica e l’habitat che ruota attorno ad essa.
Sara’ una rivoluzione democratica fatta a calci nel sedere per poter mantenere le comodita’ ottenute senza dover sottostare alla miriade di leggi-leggine-commi-tasse e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Pura logica del bambino applicata al sistema.
In fondo l’unica cosa postiva di questo sistema e’ Che Lo si Puo’ Sfruttare a proprio favore !
Quando poi si e’ in tanti a trasgredire le regole sara’ impossibile fare i controlli.
I profughi che si stanno vedendo sfondare le barriere costruite di fresco alle frontiere di Schenghen sono semplicemente una Premonizione di quello che avverra’.
Gli italiani piu’ fortunati saranno quelli che non avranno figli e potranno assistere al tutto semplicemente cercando di sopravvivere!
Non ho idea di quale stostanza Lei abusa, certo è che la porta fuori di testa in modo irreversibile.
Non ho (per mia fortuna) mai letto né udito cosi tanti sproloqui affilati come nel suo post, immagino visto il risultato, che non le sia costato troppo smuovere l’unico neurone rimasto per mandarlo a cozzare a dx e sx del cranio, visti gli ampi spazzi messi a disposizione causa le gravi assenze, di cui ella ha voluto con il suo costrutto darci dimostrazione di evidenti fallaci sinapsi. Lei, mi si consenta, è la classica prova provata, che l’intelligenza è per molti ma non per tutti.
Er-nesto, lei spara un po’ troppo lesto: ha scritto quasi dieci righe di soli insulti senza spiegare minimamente per quale ragione il post sia così stupido…
Se ha degli argomenti li esponga.
Carino l’articolo.
Certo, si passa tranquillamente sopra al fatto che quello che è successo in Svezia (e nelle altre nazioni scandinave) non è altro che comunismo applicato (altro che “americanizzazione”) coerentemente nel livellamento di ogni differenza, ma transit.
Altro che l’eterno problema dei presunti “nazisti”: in Svezia la tara principale è quella degli stupri, lascio immaginare da parte di chi verso chi.
Ah, i perfidi “nazisti” svedesi, che hanno persino l’ardire di voler castrare gli allogeni che gli stuprano le sorelle.
En attendant l’intervento di Bertoldino ;-) mi limito a sperare che non accada quanto auspicato da Bertoldo…
Anche io trovo tremendamente irresponsabile la predicazione immigrazionista/pseudo-buonista. Spero, però, che si possa invertire la rotta senza giungere a situazioni tragiche…
Aggiungo una cosa: credo che i semplici cittadini siano molto più saggi dei radical chic che ci governano; hanno “soltanto” bisogno di un’offerta politica davvero credibile che si erga a difesa degli interessi nazionali.
Insomma, la situazione è molto pericolosa, ma non diamo per scontate visioni apocalittiche.
Il nazismo scandinavo esiste ed ´ una realta´ reale fatta di stragi e di proselitismo diffuso invito a
leggere questo mio articolo uscito su C&S.
http://www.conflittiestrategie.it/fronte-del-nord-il-nazismo-avanza-nella-compiaciuta-neutralita-dei-molti-di-max-bonelli
Il buonismo sull´immigrazione e´ suo degno complice. Basta fare un semplice ragionamento sulla
densita´abitativa dell´Italia che e´ superiore alla Cina. Non ci sono gli spazi vitali per accoglierli.
Questa e´ una opportunita´ per il movimento sovranista, perche´ fara´capire all´italiano medio
quanto costa(nel quotidiano) non essere sovrani. In paesi piccoli come la Svezia si rischia
di creare enclavi etniche difficilmente assimilabili che danno il destro a movimenti nazisti.
Assage ha dimostrato in uno delle ultime rivelazioni email in cui il governo svedese diceva
chiaramente che lo sforzo di accettare migranti andava visto come parte del loro attivo supporto alla politica statunitense.
Il cosiddetto movinento sovranista, fino a che non dirà che all’invasione va opposta la forza, è ad un punto cieco.
Il che è dimostrato dal tristo documento sull’immigrazione dell’ARS, più preoccupato a far capire che non si è razzisti ed anzi si è brava gente progressista piuttosto che altro.
Se però lei mi dice che il problema della Svezia sono fantomatici nazisti, mi accordo alla sua visione.
Immagino che sia la stessa cosa della Germania, che ha Pegida, o Dio non voglia della Francia, che ha addirittura il FN che, ORRORE, dice che l’immigrazione non fa male solo per motivi economici.
@Cesco
Non c’è niente da spiegare in ciò che dice Er-nesto: è “self evident” come dicono i padroni.
@Max Bonelli
Articolo molto, molto, centrato.
Meglio che nessuno comprenda un’emerita, come tanti commenti dimostrano, piuttosto che farsi fraintendere.
L’argomento necessita una mente raffinata e libera, perché l’imbecille trova più confortevole essere strumento del demonio come nazista o come piddino alla Bertoldo.
Bravo.
L´equilibrio su questi argomenti e´fondamentale. Giustificare la lotta all´immigrazione
con argomenti nazistoidi-razzisti, fa solo il gioco di chi ha provocato il problema e cioe´ gli USA.
I vari movimenti antimmigrazione con connotati razzisti, fanno il lavoro degli “utili idioti” per
la politica statunitense. Il cui fine ultimo e´quello di dividerci. Far partire una filiera del ritorno
e´l´unica soluzione pratica. Ci aggiungo una provocazione ..io organizzerei carovane di pulman
d´immigrati da scaricare ai cancelli delle basi americane in Italia
Massi, in fondo la colpa è di Burzum e di Lars Von Trier.
Non dei socialdemocratici scandinavi che hanno forgiato una società a propria immagine.
Interessante che i “sovranisti”, per non farsi additare come perfidi rossobruni dai vari Pasquinelli o similari, tentino di giustificare quella che è una giusta ostilità all’importazione di manodopera allogena (perchè di questo si tratta) con argimenti speciosi del tipo “abbiamo la densità abitativa di blablablabla”.
Bene, facciamo un esperimento mentale: se anzichè 60 milioni di persone in Italia ce ne fossero solo 30 (milioni), allora andrebbe bene prendersi tutti quelli che vogliono entrare?
Io la risposta ce l’avrei, e con la razza e la reductio ad hitlerum centra molto poco.
Continuo a intravedere una tendenza di Matteo verso polemiche infondate. Vada quando si nomina Togliatti – per me il più grande statista italiano del novecento – ma non capisco per quale ragione stravolgere il contenuto del documento dell’ARS sulla immigrazione. Il punto n. 2 delle proposte dice, infatti: “2. La portata dei flussi migratori deve essere determinata annualmente tenendo conto del fine di perseguire la piena occupazione dei cittadini (articolo 4, primo comma Cost.), della necessità di garantire forza lavoro in tutti i settori strategici (l’ingresso di nuova manodopera specializzata e selezionata servirebbe essenzialmente laddove vi siano capacità produttive inespresse a causa dell’assenza di personale), dei problemi connessi all’ADEGUAMENTO DEL LIVELLO DEI SERVIZI (tecnici, sociali, infrastrutturali), dei TEMPI NECESSARI a una REALE INTEGRAZIONE”.
Infondate?
Tralasciando il compagno Ercoli per carità di Patria (l’URSS ovvio, dove non ci sono ottusi mandolinari) andiamo all’articolo.
Dunque, la Svezia è una cloaca multietnica che persino la bibbia del politicamente corretto (hamnesty international) definisce “inferno degli stupri” dopo decenni di comunismo applicato scientificamente nello sradicamento di ogni identità personale (culturale, classista, sessuale) ed il suo problema sarebbe…il nazismo?
Citavo il documento dell’ARS come un esempio di una mentalità a mio personalissimo giudizio ben intenzionata ma “sinistra, troppo sinistra”, che è appunto quella di Bonelli: niente immigrati perchè siamo in troppi.
Quindi se siamo in pochi che si fa?
Dice poi Bonelli che nelle “piccole nazioni” si rischia di formare enclavi etniche. Vero, e nelle grandi (Francia, Regno Unito, Germania) cosa succede? La stessa cosa, solo 1000 volte peggio.
L’immigrazione va combattuta con la forza (e magari rispolverando alcuni progetti di sviluppo africano come il Transaqua o il Tana Bales) perchè è uni strumento deflazionistico per i salari, perchè espone al rischio del proselitismo salafita e perchè è una minaccia all’identità ed alla coesione sociale della nazione e dell’Europa.
Con buona pace dei “nazisti”.
Salve. Bonelli, lei vive in Svezia? Dall’articolo non si evince bene. Alcune cose che scrive sono condivisibili. Altre son troppo semplicistiche. Il libro che menziona, per correttezza, non è di e su Ronaldo, ma di Ibrahimovic,figlio di immigrati, e pare sia un libro molto bello, scritto da un grande scrittore svedese. Le consigliere la lettura, anche per evitare di cadere nel politically correct di chi pensa che siccome un libro parla di un giocatore di calcio, non valga la pena, e occorra solo leggere Bergman (che più che leggere sarebbe da vedere al cinema, forse)
Salve Giovanni, ho vissuto in Scandinavia ed anche in Svezia. Oltre al libro su “Slatan” ne esistono su Ronaldo, Messi etc.
Molto gettonati dai ragazzi scandinavi appassionati di pallone. Riguardo i classici ogni popolo ne ha e la lettura di questi contribuisce a formare una comune base culturale. I russi, una cultura, che incomincio a conoscere in maniera piu´ approfondita dopo l ´ultimo viaggio di 4 settimane che ha toccato anche il Donbass(vedi il mio sito facebook). Hanno una conoscenza degli autori fondamentali anche tra le classi piu´lontane nella vita quotidiana dall´interazione con questi.
Per Matteo se fossimo 30 milioni di persone e con una disoccupazione sotto il 5% potremmo prendere in considerazione l´ipotesi di quote d´immigrazione, tali da poterle integrare nella nostra cultura italiaca che e´ sintesi di tanti apporti stratificatisi nel corso della storia. Ma mi sembra che salti il messaggio sovranista dell´articolo. Il punto e´ che non si devono accogliere perche´ l´accoglienza spetta a chi ha creato le 4 guerre che li hanno prodotti. Cioe´ agli USA.