Referendum Costituzionale: a Pescara conferenza stampa di presentazione della campagna del FSI
COMUNICATO STAMPA
IL #NO DEL FRONTE SOVRANISTA ITALIANO
AFFISSIONI, VOLANTINAGGIO, INCONTRI SUL TERRITORIO
A CONTATTO CON I CITTADINI PER SALVARE LA COSTITUZIONE
E’ stata finalmente fissata per il 4 dicembre 2016 la data del referendum costituzionale e il Fronte Sovranista Italiano (FSI) ha presentato oggi 28 settembre, a Pescara, la sua campagna fatta di affissioni, volantinaggi e un programma fitto di incontri su tutto il territorio nazionale, dalla Liguria, alla Sicilia e poi fino al Trentino toccando tutte le regioni. L’Abruzzo vanta la paternità dell’immagine principale, un bambino in una carrozzina tricolore con l’anno di nascita della nostra Costituzione, il 1948.
Il messaggio principale della campagna, che è anche parte del manifesto fondativo dei valori del Fronte Sovranista, è il ripristino e l’attuazione della prima scrittura dei Padri Costituenti, in funzione del quale si invita a votare per il NO.
Un NO che supera il referendum, perché la bocciatura della riforma non basta a salvare la Costituzione, né ad evitare l’esautoramento del Parlamento da parte del Potere Esecutivo, che di fatto è una realtà consolidata da anni, che la riforma vuole ratificare.
Il “nostro NO” è allora un invito ad estendere il dibattito politico e creare un fronte comune, fra le migliori risorse del Paese, per fermare l’eversione dell’ordine costituzionale iniziata a cavallo degli anni ’70 e ’80, della quale questa riforma rappresenta solo il punto di arrivo, in un percorso volto ad annientare il modello costituzionale attraverso graduali e inesorabili cessioni di sovranità, riduzioni dell’intervento statale e privatizzazioni, liberalizzazioni, drastici tagli della spesa pubblica, conseguente distruzione della ricchezza dei cittadini e sostanziale abolizione di diritti sociali essenziali costituzionalmente garantiti.
La Costituzione è davvero vecchia e non in linea con i tempi?
In verità la Costituzione ha un solo problema, è disapplicata da 30 anni e così il Paese sta morendo! Per questo motivo la scelta di una campagna semplice ma efficace, una carrozzina con un bimbo, a rappresentare la rinascita del Paese, possibile solo applicando la Costituzione; con uno slogan significativo:
“L’ITALIA RINASCE CON LA COSTITUZIONE, IL VERO CAMBIAMENTO E’ ATTUARLA.”
La Costituzione non è vecchia né inadeguata: nella Costituzione c’è tutto ciò di cui il Paese ha bisogno per ripartire, che non sono le riforme istituzionali, ma misure economiche e monetarie espressione di vera sovranità.
Il segretario Lorenzo D’Onofrio: “è folle e patetica l’idea di riformare solo per il gusto di cambiare: sarebbe come se per rimuovere una crepa nell’intonaco si decidesse di abbattere un muro portante.
La Costituzione è il sostegno della nostra società, è un programma per il progresso e la giustizia sociale, chi vuole cambiarla non vuole attuarla.
La riforma, infatti, viene presentata come una necessaria semplificazione istituzionale che, grazie allo snellimento delle procedure legislative e alla assicurata garanzia di governabilità, dovrebbe rendere possibile la ripresa.
In verità l’attuale sistema non ha assolutamente impedito, né a questo Governo peraltro con una parossistica accelerazione, né ai precedenti governi nel corso dell’ultimo ventennio, di adottare in misura massiccia ed indiscriminata, oltre che in tempi ridotti, tutti i provvedimenti desiderati e richiesti dall’Unione Europea, attraverso i quali è stato modificato ogni ambito dell’ordinamento.
Addirittura in pochissimo tempo è stata modificata la Costituzione nel 2012, introducendovi l’insensato principio del pareggio di bilancio, senza peraltro aprire un dibattito per svelarne gli effetti devastanti sullo Stato e sugli enti locali che vediamo dispiegarsi oggi.
Il Fronte Sovranista Italiano, quindi, lascia ad altri i tecnicismi giuridici che risultano perlopiù indigesti ai cittadini, mentre ritiene invece indispensabile denunciare l’intero stravolgimento del sistema costituzionale in atto, e invita gli interlocutori ad effettuare un confronto fra il trentennio di storia repubblicana in cui la nostra Costituzione è stata applicata e la successiva sbandata del Paese verso il modello opposto, del quale oggi si subiscono le drammatiche conseguenze.”
LO STATO E DIRITTI SOCIALI
La Costituzione è ancora un programma vincolante per la politica: perché non viene attuata?
L’attuazione del programma costituzionale richiede una forte presenza dello Stato, chiamato a rendere effettivi i diritti sociali in essa sanciti, a cominciare dal diritto al lavoro, a un’equa retribuzione, all’uguaglianza sostanziale.
La Costituzione è un percorso che il Paese, non senza difficoltà e resistenze, aveva intrapreso, ma che è stato bruscamente interrotto a cavallo degli anni ’70 e ’80, quando una classe politica esterofila e scellerata iniziò una rivoluzione travestita da sogno europeo, passata per la esaltazione delle libertà del Mercato e la demonizzazione dello Stato e di tutto ciò che era pubblico, accusato di essere oppressore della iniziativa privata e fonte di corruzione e malaffare.
Andrea Franceschelli, direttivo nazionale FSI: “Oggi percepiamo bene che l’equazione pubblico=brutto privato=bello è una sciocchezza, abbiamo sperimentato gli effetti nefasti delle privatizzazioni e stiamo dolorosamente pagando le conseguenze drammatiche dell’arretramento dello Stato.
OGGI siamo meno liberi.
Ma in nome delle libertà dallo Stato, rivelatesi tali solo per il grande capitale, e sollecitati dalle direttive europee, abbiamo in 30 anni riformato ogni settore del nostro ordinamento, dal sistema bancario al mondo del lavoro, dalle leggi elettorali alle norme del bilancio statale, introducendo norme incostituzionali e stravolgendo, di fatto, l’impianto costituzionale e il rapporto fra i poteri.”
Difendere la Costituzione OGGI significa quindi rifiutare quel modello liberista e mercantilista incarnato dall’Unione europea e ricominciare ad attuare la Costituzione riprendendoci tutto quello che ci è stato tolto, a cominciare dalla sovranità.
E’ vitale che la campagna referendaria non oscuri le reali origini liberiste della crisi costituzionale, economica ed istituzionale in atto e ricordi ai cittadini italiani il monito di Federico Caffè, ovvero che il cambiamento di cui abbiamo bisogno “non è quello di un “nuovo modello di sviluppo”, ma “di riprendere il cammino avviato con la stesura della nostra Costituzione”.
Ufficio Stampa FSI
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