Politically ready-made

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  1. Eugenio Orso ha detto:

    Questo tema mi sembra interessante.
    Per quanto mi riguarda, già consideravo una iattura idiotizzante il politically correct – in quanto mistificazione e nel contempo“dispenser” di stupidità politico-sociale – figuriamoci questo …
    Bella la metafora, elegante e opportuna, dell’orinatoio, visto il tema trattato.
    Fuor di metafora [e fuor di orinatoio, per così dire …] il mio consiglio è di continuare per questa strada, di approfondire e di precisare meglio l’analisi.
    Un intero saggio sull’argomento? Perché no?
     
    Nel frattempo pongo alcune domande:
    Si suppone che i principali “attori” geopolitici oggi esistenti ed attivi [con grave nocumento per la specie e il pianeta tutto] sono approssimativi, improvvisatori, incapaci di guardare oltre la punta del loro naso?
    Il politically ready-made nasconde quella che si potrebbe definire, con una frase abusata [ma ora non mi viene niente di meglio], l’”inadeguatezza della classe dirigente” nazionale ed internazionale? E’ dunque un problema-mondo, estesosi dal centro alla periferia, per dirla con Wallerstein?
    Sarebbe questa la principale ragione – o più verosimilmente una delle principali ragioni – della situazione internazionale perniciosa e caotica, che qualche spiritoso ha definito multipolare, verso la quale stiamo rapidamente scivolando?
     
    Saluti
     
    Eugenio Orso

  2. Tonguessy ha detto:

    La questione sicuramente meriterebbe ulteriori approfondimenti. La domanda se gli "attori" siano improvvisativi è ben posta.
    Personalmente non credo troppo al complottismo, che è di chiara matrice deterministica. Se fossero vere tutte le tesi complottistiche significherebbe che tutto è riconducibile alla precisa volontà dell'uomo. C'è una tesi di infallibilità sottesa che trovo pericolosa. L'uomo è per sua natura fallibile, quindi le sue azioni presentano tratti deterministici (nesso causa-effetto) ma anche chiari tratti indeterministici, o casuali. Se così non fosse avremmo ancora tutti i probisnonni attorno, perchè a nessuno piace che una persona che ama muoia. Vogliamo bene ai nostri cari ma non ne possiamo controllare il destino. Questo assioma va applicato anche alle cose politiche. Sono sicuro che agli ex-DC non sia proprio piaciuta di essere spazzati via dalla Storia. Eppure è successo, ed è successo al di là della loro volontà.
    Furono "attori" improvvisati, quei politici? Se sì, cosa sarebbero allora quelli di oggi, che non provengono da nessuna scuola e non hanno quindi formazione politica alcuna? 
    Questo per arrivare a dire che esiste una buona dose di "casualità", e lo scrivo tra virgolette per sottintendere la contestualizzazione di questa parola. E' "casuale" tutto ciò che si sviluppa da dati che non sono stati preventivamente valutati in modo adeguato. Eppure erano ben presenti.
    Occorre quindi una politica di ampio respiro per rendere adeguatamente onore a questi dati e onorarli con azioni conseguenti. Non mi sembra che nessuno degli "attori" attuali abbia queste caratteristiche, se non in modo assolutamente bizzarro perchè non programmato.
    E certamente non aiuta l'età media dei nostri politici. Voglio ricordare che l'età media dei nostri Padri Costituenti era veramente bassa all'epoca della stesura della Costituzione. Adesso la gerontocrazia al governo la vuole cambiare. Spero non si voglia credere che lo facciano per migliorarla. La demenza senile non è mai una buona consigliera, ed i ribaltoni semantici ("questa non è guerra") sono la chiarissima prova che siamo già scivolati verso un nonsense duchampiano. Senza peraltro averlo percepito come tale. E questa è la vera tragedia.

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