Inquadrare il vero nemico
di ANDREA BARTALINI (FSI Firenze)
Il problema dello scontrino fiscale telematico per ambulanti o piccoli esercenti è un falso problema, quantomeno se paragonato a ciò che sta davvero accadendo a questo nostro Paese. Le cose cambieranno, forse, quando la lotta ad ogni singolo problema sarà correttamente percepita come componente marginale di un orizzonte più ampio, unitario, di portata nazionale; quando il problema sarà cioè inquadrato politicamente, e finché non sarà chiaro a tutti che il vero nemico è l’Unione europea ed il suo apparato ordinativo, giuridico ed istituzionale neoliberista.
Un sindacato degli ambulanti che fosse davvero un sindacato, e non un’associazione di propaganda pro Partiti secondo una logica meramente contrattualistica, dovrebbe interessarsi, ad esempio, della sorte degli operai dell’Ilva, o di Whirpool, o di Toscana Salumi; dovrebbe avere a cuore la sorte dei negozianti, o quella degli artigiani, o quella dei tassisti, così come dovrebbe preoccuparsi dei tagli alla spesa pubblica e del blocco pluridecennale nelle assunzioni nel settore pubblico! Se il popolo italiano non ha orizzonti certi, sicurezza previdenziale, continuità salariale, accesso al credito e soldi in tasca (da spendere nei “nostri” mercati), avete voglia voi altri a lamentarvi di tasse e balzelli!
Vi lamentate della pioggia, addirittura, come se la pioggia o il vento non fossero un problema sempre esistito per chi lavora all’aria aperta! Voi smetterete presto di lavorare, altro che chiacchiere! Chiuderete i battenti per mancanza di incassi, e come sempre sbaglierete avvocato! Il problema, in Italia, sono la mancanza di moneta circolante nel mercato interno, cioè la costante spinta deflattiva, i tagli alla spesa pubblica e quasi trent’anni di avanzo primario, l’incertezza previdenziale, l’attacco alla proprietà privata da parte non dello Stato, ormai carcassa putrescente, ma di privati lobbisti e banche private!
Leggere commenti e affermazioni sulle chat del Goia, o dell’Ana, o di altre associazioni di categoria consimili, o sentire le querelle degli ambulanti nei mercati che frequento, è la cosa più deprimente che mi potesse capitare in vent’anni di lavoro (nei vari settori, in ultimo questo) ed in vent’anni di attivismo politico e sindacale. Fra un incasso e l’altro, fra una pioggia e l’altra, fra una vacanza e l’altra, perché ancora ne fate, prendetevi il tempo necessario a leggere, studiare, approfondire la questione politica ed economica che ci riguarda; e tentate di capirci qualcosa, almeno. Stiamo andando in vacca e responsabili siete voi per primi; sì, voialtri, con le vostre credenze e superstizioni, con la vostra ritrosia ad ingaggiare una lotta unitaria, con il vostro proverbiale individualismo anarcoide, con la vostra cieca fede negli urlatori di turno.
Eppure ci sono quelli che hanno case grandi e macchine di lusso e che fanno gli scontrini da un euro ed incassano molto di più. La lotta alla evasione deve andare di pari passo con politiche sociali e nazionali e che tutelino l’uguaglianza,la giustizia sociale e la libertà. Se uno evade le tasse,sia esso un commerciante o un imprenditore,non può permettersi di sostenere politiche o partiti che assecondano i privilegi di casta e,quindi,di vivere le proprie libertà,facendo uso dell’altro ed eliminandolo. Un esempio:Perché alla casta o a quelli che si definiscono liberali interessa lo Stato soltanto quando si tratta di mandare soldati in Afganistan,servendosi del voto dei commercianti e degli evasori alle elezioni?
Come ho già affermato in passato,la mia battaglia è l’Istruzione,fino all’Università. Se qualcuno evade le tasse e manda i figli a studiare fuori sede,non deve permettersi di votare quei partiti e sostenere quelle impostazioni politiche e sociali che negano i medesimi diritti agli altri.
….e,nello stesso tempo,contribuire a distruggere la nazione,desovranizzandola,facendo i viaggi in Kenya,come Briatore,oppure facendo culto di Cristiano Ronaldo o del negro Balotelli.