La moneta di scambio internazionale

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  1. daniela ha detto:

    Sono perfettamente d'accordo con lei sul fatto che occorrerebbe affrancarsi dalla dipendenza dal dollaro. Non solo: occorrerebbe affrancarsi dalla speculazione internazionale sulle valute. L'euro è una valuta che si è imposta già come parziale alternativa e questo può mantenerla stabile malgrado le tempeste innescate dalle vicende sui debiti sovrani. I salari europei vengono erosi di meno se la moneta è stabile. Vorrei poter dire ad un Barnard qualsiasi che la svalutazione competitiva ha avuto effetti nefasti sulla tenuta del potere d'acquiso di salari e pensioni italiani prima del sistema monetario europeo, negli anni Settanta ad esempio, quando l'inflazione era importata perché si pagava in dollari il petrolio e le altre materie prime di cui non possiamo fare a meno. L'aumento dei prezzi all'indomani dell'invenzione dell'euro fu operazione voluta dai ceti imprenditoriali che aumentarono i prezzi senza aumentare i salari sfruttando la scarsa conoscenza dei cittadini del valore della nuova moneta. Il Governo non fece nulla arricchendo anche commercianti e intermediari. Ora i prezzi sono abbastanza fermi, occorrerebbe che ci si opponesse alla volontà comunitaria di far pagare ai salariati i dissesti bancari e i debiti sovrani, ma non che si auspicasse un naufragio del mezzo di scambio e di pagamento che abbiamo e che ci difende da tante altre calamità.
    Seguo con interesse i suoi articoli e spero che li leggano in tanti.

  2. Andrea.Mensa ha detto:

    @ Daniela

    posso solo dirti che hai tanto buon senso, cosa che sovente manca.

    soprattutto denoti di aver seguito la storia dell'introduzione dell'euro, momento in cui solo l'Italia ebbe quella esplosione di inflazione che portò sovente l'euro ad essere considerato 1000 delle vecchie lire.

    ricordo addirittura la denuncia di un bar di roma che dopo 6 mesi portò l'espresso al banco a 1 €, senza che fosse aumentato ne il caffè ne lo zucchero, ne l'acqua.

    Prodi aveva in effetti predisposto tutta una serie di controlli sui prezzi , soprattutto degli alimentari e generi di prima necessità, che Berlusconi , ignorò completamente.

    purtroppo , si dimentica troppo spesso che il cambio tra monete rispecchia alla fine la solidità economica dei paesi, e la loro capacità di creare ricchezza reale.

    purtroppo, sovente , l'illusione finanziaria paga, facendo però scontare in altro tempo e ad altri elementi, i guadagni permessi. si potrebbe quasi dire che guadagni e perdite finanziarie, sul medio-lungo periodo si compensano, mentre è solo la creazione di beni e servizi che aumenta stabilmente la ricchezza di una comunità.

    grazie comunque per il commento.

  3. Iacopo67 ha detto:

    Bell'articolo, ricco di concetti.
    Mi chiedo:  quando Nixon ha terminato la convertibilità del dollaro in oro, e il dollaro si è poi fortemente svalutato rispetto all'oro, chi ne aveva importanti riserve non ha cercato di sbarazzarsene ?   Riporti l'esempio dei Sauditi che erano e sono in una posizione delicata per potersi permettere di scontentare il protettore americano;  ma qual'era la posizione degli altri stati ?  Anch'essi hanno dovuto soggiacere a forme di ricatto ?

  4. Andrea.Mensa ha detto:

    @ Iacopo67

    la mossa di Nixon fu determinata da De Gaulle, che capendo la difficoltà in cui erano finiti gli USA messisi a stampare dollari per finanziare la guerra del Vietnam, avevano oltrepassato ogni possibilità di convertire in oro i dollari in mano alle altre banche centrali.

    e quindi De Gaulle cominciò proprio a richiedere oro in cambio di dollari, fino a che le riserve si furono così assottigliate che fu necessario interrrompere tale conversione con la denuncia di Nixon.

    quasi nessuno stato, allora, vendette oro, proprio perchè ormai ritenuto l'unica ancora valida per preservare il valore delle proprie monete.

    discorso diverso per l'Arabia Saudita, la quale invece investì tutti i dollari e buona parte dell'oro proprio negli USA, comprando a mani basse tutto il comprabile dall'immobiliare alla Borsa.

    nel film "capitalism" Moore afferma che il 7% degli USA ( intendendo tutto ciò che vale la pena di essere acquistato) appartiene alla famiglia Saudi, e questa la ragione per cui il giorno dopo l'11/9 mentre erano vietati tutti i voli sopra gli USA, Bush fece partire diversi aerei con tutti i componenti la famiglia saudita presenti negli USA, nonostante la Cia avesse individuato nei sauditi il nucleo principale degli attentatori, e Bin Laden ne faccia parte. Ma tanto chi crede più alla versione ufficiale dell'11/9?

  5. Iacopo67 ha detto:

    "Ma tanto chi crede più alla versione ufficiale dell'11/9 ?"
    Chi lo sa…  Da quando mi informo un pò su internet, su molti argomenti, ho sempre più dubbi e sempre meno certezze.
    Ho visto che hai studiato fisica nucleare.    C'è un certo Dimitri Khalezov che ha una versione tutta sua dell' 11/9.   In pratica dice che i tre edifici del WTC sono stati fatti collassare con esplosioni nucleari, ogni torre avrebbe avuto un ordigno nucleare sotto le fondamenta, in profondità sotto terra.   Questi ordigni non sarebbero stati posizionati da terroristi, ma dallo stesso costruttore, per la demolizione controllata degli edifici quando fossero divenuti troppo vecchi.    Si sarebbe deciso di tirarli giù in quel modo per evitare che crollassero da soli scompostamente, creando più danno; l'esplosione sarebbe avvenuta 10 secondi prima dell'inizio del crollo della torre, e pare che contemporaneamente ci sia effettivamente stato un tremore del terreno come una scossa sismica.   A me sembra fantascienza, ma poi chissà…     Tu che ne pensi ?
    Nel caso volessi saperne di più,    http://www.911thology.cn   
     

  6. Andrea.Mensa ha detto:

    @ iacopo67

    attenzione che quanto ti dico è soltanto una mia ipotesi, mentre ci sono tutta una serie di contestazioni evidenziate contro la versione ufficiale (vedi "luogocomune")

    ora , una cosa è dimostrare l'inattendibilità della versione ufficiale, e quindi richiedere una nuova inchiesta che dia una versione almeno realisticamente possibile di quell'avento (cosa che la versione ufficiale non dà) ed un'altra suggerire una dinamica diversa.

    sono quindi due cose diverse, ed ora ti espongo la mia teoria, che ripeto è soltanto una ipotesi.

    guardando dall'alto la mappa di new york, ed in particolar modo di manhattan, sorge subito, almeno a me, una domanda.

    se nel sottosuolo ricco di metropolitane, tubi del gas, garages, tubi del vapore e quantìaltro, dovesse verificarsi in prossimità di un grattacielo, una forte esplosione, che mettesse a rischio la stabilità VERTICALE di uno di essi, e questo cominciasse ad inclinarsi, che accadrebbe ?

    la risposta è facile: crolli a catena come le tessere di un gigantesco domino, perchè i grattacieli sono troppo vicini gli uni agli altri, e quasi tutti "rigidi" ovvero che manterrebbero fino a forte inclinazione la loro struttura, ma a quel punto ne spingerebbero lateralmente un altro, e un altro ancora.

    un grattacielo è costruito per sopportare spinte laterali, come quelle del vento, ma non sicuramente quella di un altro edificio che gli si posasse contro.

    pertanto, per evitare l'effetto domino TUTTI i grattacieli, o almeno quelli che densamente popolano una certa area, devono essere minati, e pilotati da un sistema automatico posto sulla cima, che ne faccia partire la demolizione controllata ( ovverol'implosione su se stesso) come l'inclinazione della punta assuma un certo angolo.

    cosa che vedi fare esattamente allorchè la parte alta della prima torre si inclina, e cioè, viene a mancare il sostegno da sotto, proprio per un effetto simile alla demolizione controllata.

    il materiale fuso che si accumula poi nelle fondamenta (comuni) mina la stabilità della 2° torre, che viene fatta collassare prima che si inclini, e quindi, per la stessa ragione, dopo ore, il wt7.

    non sono necessarie cariche nucleari, che anzi, annullando SOLO la base avrebbero fatto cadere le torri di lato, e non su se stesse .

    per ottenere quel risultato occorre termite, a molti livelli, affinchè il tutto si sgretoli verso l'interno, non dimenticando  anche che la sola struttura esterna sarebbe stata sufficiente a reggere il tutto, quindi, anche meno , ma anche la struttura esterna, andava minata.

  7. Iacopo67 ha detto:

    Raccontata in questo modo, a me sembra già molto più plausibile, tecnicamente, di quanto non affermi Khalezov.
    Se c'era termite a molti livelli, si potrebbe ipotizzare che ce ne fosse anche dalle parti dove gli aerei si sono schiantati.  Forse il calore dell'incendio, aumentando, a un certo momento potrebbe aver fatto scoppiare qualche carica di termite, e questo potrebbe aver innescato il cedimento iniziale, da cui l'inclinazione della parte alta della torre, e quindi la demolizione controllata automatica.
     
    La versione ufficiale non parla di grattacieli minati dal costruttore;
    forse non si voleva spaventare la gente facendo sapere che ci sono edifici in cui abitano, che sono già minati e pronti a saltare per aria.

  8. a.mensa ha detto:

    @ iacopo67
    se questa ipotesi fosse vera, il che metterebbe a posto molte tessere del mosaico, sarebbe però il segreto meglio custodito d'america.

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