Strutture di potere- Borghesia e Chiesa
Alla borghesia le questioni teologiche e metafisiche interessano solo di rimessa. L'unica cosa che le stia veramente a cuore è il capitale ed il mercato che lo sostiene, per via dei privilegi che offre alle elites mercantili e finanziarie.
La guerra che il mercato muove alla teologia non è mai avvenuta apertamente. Perchè non è stata mai necessaria. Si sono invece rese necessarie tutte quelle misure che hanno permesso al capitale di dettare quelle regole che generano parametri favorevoli al capitale stesso. Questo è il vero potere della borghesia: l'essere riuscita ad imporre delle linee di ragionamento e comportamento che accrescono il capitale e quindi il potere delle classi borghesi.
Questo non è sempre stato semplice. Inizialmente ha dovuto competere con la nobiltà per sottrarre quegli spazi vitali che impedivano al mercato di espandersi. Ha quindi dovuto spostare il baricentro politico dal feudalesimo alla democrazia per garantire libero accesso ai mercati da parte di chiunque. Esemplare è l'esempio americano, con i negri dapprima schiavi delle piantagioni del sud (ultimo baluardo del feudalesimo occidentale) e poi liberi consumatori dei democratici United States.[1]
Con Marsilio da Padova e Guglielmo di Occam viene sancita la frattura tra filosofia e teologia: l'uomo moderno è laico seppure credente. Lo Stato non è un'emanazione feudale, una proprietà privata, ma il frutto di una rete di relazioni sociali, che permettono all'individuo di crescere non all'ombra di vergognose corruzioni ma nel rispetto delle proprie capacità. Belle parole, no? Sarà poi il calvinismo a regalarci l'etica protestante seconda la quale siamo tutti responsabili del nostro successo (o insuccesso). Il tutto a causa delle scandalose licenze che il clero si concedeva.
Capacità e libertà diventano così un pretesto per togliere la predestinazione di torno. L'Universo predestinato lascia il posto all'Universo conosciuto perchè liberalmente esplorato. Ed esplorato perchè commercialmente appetibile. Si comincia con le rotte verso le Indie per proseguire con lo spazio, coinvolgendo cosmogonie e cosmologie. Il capitale dà così inizio alle grandi esplorazioni, e alla relativa cultura di supporto. Anzi, il capitale inizia ad esistere proprio grazie alle esplorazioni che portano i mercanti a potersi permettere di pagare gli scienziati, che studiano le cose del mondo secondo tale nuova ottica.
Nascono, nel periodo stesso in cui si sviluppa il pensiero di Marsilio ed Occam, le prime università, in evidente contrasto con i conventi.
Se la cosmologia e la fisica aristotelica (il mondo superiore incorruttibile a differenza di quello inferiore dove noi viviamo) andavano bene per nobili e vescovi, non vanno più bene per i borghesi. Il mercato non conosce mondi superiori né inferiori, conosce solo il capitale e la sua espansione. Nessuna verticalità metafisica: solo sull'orizzontalità e quindi sull'espansione dei mercati si basa la verità borghese. Inutile quindi qualsiasi vis polemica che vada al di fuori di questa semplice realtà. La battaglia sarà sui risultati, non su altri piani.
La guerra, come già detto, non c'è mai stata tra borghesia e clero. Semmai è avvenuta all'interno del clero stesso, impegnato da una parte a mantenere i privilegi acquisiti e dall'altra a tentare un rinnovamento. Alla borghesia le guerre interessano solo per conquistare mercati; a fissare i limiti culturali entro cui si devono svolgere le azioni ci pensa invece il confronto scienza-chiesa. Quindi lo scontro principale, quando è stato necessario, è avvenuto tra uomini di scienza e uomini di fede. Con la piccola differenza che gli scienziati non sono uomini di potere, al contrario degli ecclesiastici che storicamente hanno da millenni strutture gerarchiche con cui amministrano possedimenti e capitali.
Lo scontro per il potere immanente non poteva avvenire tra scienziati e clero, dato che i primi non lo detengono. Poteva esserci scontro tra borghesia e clero, tutt'al più. Oppure, come effettivamente avvenne, poteva esserci scontro per il potere trascendente (più correttamente: culturale) tra scienziati e clero. Feroce al punto che Laplace, rifacendosi ad Occam, affermò che “Dio non è un'ipotesi necessaria”. Oppure feroce al punto di mandare al rogo Giordano Bruno.
Se osserviamo la cartina dell'Italia del Rinascimento, scopriamo che lo Stato Pontificio, dopo il Regno di Napoli, possedeva l'estensione maggiore. L'importanza maggiore invece (dal punto di vista dei capitali e potenzialità) ce l'avevano la Repubblica Serenissima ed il Granducato di Firenze. Ovvero i detentori di quella Modernità che avrebbe accompagnato l'Europa per i prossimi secoli verso l'espansione dei mercati e dei capitali. Ma che non entrò mai in rotta di collisione con lo Stato Pontificio.
La Serenissima regina dei commerci ed il Granducato e relative banche si trovano a competere con lo Stato della Chiesa. Ma mai direttamente. Lo testimoniano le varie carte politiche dell'Italia dal Rinascimento all'800, senza grosse modifiche.
Ci sono due episodi che mostrano le forze in gioco e come la Modernità abbia vinto. Il primo episodio riguarda Galileo Galilei, di cui parlerò più estesamente nella prossima puntata. Il secondo, che sarà l'argomento di un mio successivo articolo, riguarda il card. Richelieu.
Prima di tutto occorre ricordare che Galileo non aveva “altri scopi se non onorare la Santa Chiesa”, ma nel contempo veniva finanziato dai ricchissimi Medici di Firenze. Lo scopo di tali finanziamenti, conosciuti come opere mecenate, era quello di creare un corpo culturale che aprisse nuove strade, dato che quelle vecchie erano già tutte occupate dalle precedenti elites. Si fanno largo le misurazioni del tempo e dello spazio (già iniziate con l'avvento della filosofia lunghi millenni fa, grazie a Talete di Mileto[2]) che portano da una parte allo sgretolamento dei vecchi assiomi su cui si fondava la fisica di allora e dall'altra a studi e invenzioni che spesso hanno risvolti militari.
Ad esempio la soluzione dell'equazione di terzo grado, che pose definitivamente una pietra tombale sui moti della fisica aristotelica. Aristotele affermava che nel mondo superiore i moti erano curvilinei mentre in quello inferiore (il nostro) erano lineari. Per cui se tiriamo un sasso, questo procede rettilinearmente fino al suo zenit, poi discende altrettanto rettilinearmente fino a terra.
Questo creava non pochi problemi agli artiglieri che si vedevano i proiettili cadere in tutt'altro posto rispetto a quello calcolato.
Ora è chiaro che i moti rettilinei di Aristotele sono una corbelleria, quindi bene hanno fatto Tartaglia e Cardano a trovare la soluzione giusta per i generali che volevano che le loro bombe finissero sul bersaglio. Nell'Ars Magna di Cardano (1545) in appendice appaiono veritiere tabelle ad uso artiglieria. Finalmente le bombe finivano nel posto giusto. Forse non è un caso che proprio grazie a quei calcoli precisi fu fatta a pezzi l'invincibile flotta ottomana a Lepanto, nel 1571. Le galeazze veneziane di Sebastiano Venier furono usate lì per prima volta e “scaricano cannonate con una potenza di fuoco mai vista prima sul mare fino a quel giorno”. [3]
La precisione delle misurazioni e dei calcoli cominciava a dare i suoi frutti e lentamente ma inesorabilmente i preconcetti che avevano mirabilmente tenuto in sella clero e nobiltà cominciavano a cedere il passo davanti a fatti verificabili sostenuti da ipotesi in continuo affinamento.
I Medici, in qualità di banchieri, avevano a cuore che i calcoli dei tassi di interesse fossero effettuati con maggiore precisione. “Alcuni matematici contribuirono alla risoluzione di problemi particolari, che riguardavano per esempio il calcolo di tassi effettivi in contrapposizione a quelli nominali. Tra i tanti si ricordano i problemi risolti da Gerolamo Cardano nel 1545 e Nicolò Tartaglia nel 1560.”[4]
Toh, ancora loro. Due piccioni (generali e banchieri) con una fava matematica. Tanti cari saluti ad Aristotele…..
Tutto questo non passò inosservato nelle sedi vescovili. Il fermento rinascimentale aveva colpito anche i portavoci delle verità dogmatiche, che iniziarono a osservare con curiosità sempre maggiore i nuovi orizzonti. Cominciarono ad affiorare le incompatibilità. Il vero problema fu la verifica ed i mezzi per farlo. Ciò che andava bene fino a ieri improvvisamente venne sollecitato a dare dati più certi su cui ragionare.
La classe borghese, pur ossequiosa dei precetti cristiani, si dimostra maggiormente interessata alla fisica che alla metafisica. E la classe borghese di quei tempi stava diventando la classe dominante. O lo era appena diventata.
“Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; cioè, la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante”
K. Marx “L'ideologia tedesca” pag. 35.
[1]https://www.appelloalpopolo.it/?p=1248
[2]https://www.appelloalpopolo.it/?p=2531
[3]http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto
[4]http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_matematica_finanziaria
JAQUE MATE A LA DOCTRINA JUDAIZANTE DE LA IGLESIA. El análisis racional de los elementos que integran la triada pre-teológica judeo cristiana, nos permite: ___criticar objetivamente el profetismo judío y la cristología de San Pablo que estructuran la doctrina judaizante de la Iglesia; visualizar nítidamente que el profetismo judío es opuesto a las enseñanzas de Cristo; visualizar la omisión capital que cometió Pablo en sus epístolas al mutilar al cristianismo de la doctrina más importante para la humanidad. Desechando la prueba viviente de la trascendencia humana patente en Cristo, que se alcanza practicando las virtudes opuestas a nuestros defectos hasta adquirir el perfil de humanidad perfecta (cero defectos). Disciplina que nos da acceso a los contenidos meta concientes, y potencialidades del espíritu__ Y la urgente necesidad de formular un cristianismo laico enmarcado en la doctrina y la teoría de la trascendencia humana (sustentada por filósofos y místicos, y su veracidad comprobada por la trascendencia humana de Cristo); a fin de afrontar con éxito: “el ateismo, el islamismo, el judaísmo, el nihilismo, la nueva Era y la modernidad”, que amenazan con sofocar al cristianismo. http://es.scribd.com/doc/73946749/Jaque-Mate-a-La-Doctrina-Judaizante-de-La-Iglesia