Taggato: potere

4

La quinta colonna del liberalismo: “French Theory” e potere come flusso

di SIMONE GARILLI (FSI Mantova, Lombardia) Negli ultimi decenni la teoria del potere ha vissuto una sorta di rivoluzione, con effetti pratici certamente regressivi per le classi popolari. Ha prevalso un filone teorico che vede nel potere un flusso invece che un insieme coordinato di istituzioni politiche ed amministrative. Questo potere liquido attraverserebbe le istituzioni indagate tradizionalmente dalla filosofia politica e condizionerebbe minuziosamente il comportamento degli individui attraverso metodi ben più subdoli ed efficaci del...

1

M5S: le tre grandi falsità

di STEFANO D’ANDREA Il M5S, per diventare, eventualmente, un partito serio, deve sconfessare le tre grandi falsità sulle quali è stato costruito. Le tre falsità sono: 1) non esiste il potere, perché il movimento si può organizzare in modo che gli atti compiuti dai rappresentanti siano tutti esercizio del dovere. Al contrario, il potere esiste e sindaci, assessori, consiglieri regionali, assessori regionali, presidenti del consiglio, ministri, vertici di nomina politica delle autorità indipendenti, del CSM,...

0

Contro la sottrazione della dignità ai lavoratori: tornare uomini e riprenderci i diritti

di MARTINA CARLETTI (ARS Umbria) Più volte, in questi giorni di rumore massmediatico provocati dalla demonizzazione dell‘assemblea sindacale dei lavoratori del Colosseo, mi sono soffermata a leggere di alcuni che, insinuando di avere meno diritti di altri (partite IVA contro dipendenti pubblici, dipendenti pubblici contro dipendenti privati, imprenditori contro il resto del mondo), invocavano a gran voce più occupazione per tutti ma, contemporaneamente, meno diritti. Lo stesso, presunto, “leader dell’opposizione” Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, intervistato...

0

Futuralismo

Nei corridoi suburbani della Supercittà, gli agenti dell’Intelligenza pubblica domanderanno ai passanti, se ne restano, le loro “idee”, il loro permesso di ideologia sorvegliata e, nella maggior parte dei casi, il loro “uit” (unica idea tollerata). Coloro che non saranno in regola verranno arrestati e condotti verso il blocco operatorio culturale e universale. L’elucubratore li condurrà alla cancelleria della colpevolezza collettiva e della responsabilità comandata. Là, i grandi manipolatori perforeranno loro il biglietto socio-cerebrale e...

4

Dall’homo sapiens all’homo reiterans

La post-modernità come epoca della fine delle ideologie. Questo cliché retorico nasconde a nostro avviso una verità differente. L’epoca che si vorrebbe depurata da tutte le vetuste ideologie novecentesche si sta in realtà potentemente delineando come l’epoca forse più ideologica della storia, pervasa da un’ideologia neutra, quasi impalpabile, sotterranea, la quale tuttavia sta penetrando in profondità nel tessuto sociale e culturale dell’umanità, generando un uomo ormai soggiacente al volere e alla meccanica della sua stessa...

1

La globalizzazione come metodo di alienazione identitaria

Come osserva Roland Robertson, sociologo britannico, la globalizzazione è un processo estremamente complesso che riguarda non soltanto l'espansione e l'intensificazione delle interdipendenze sociali e materiali, ma coinvolge anche il livello soggettivo della coscienza umana. Le persone coinvolte in questo sistema diventerebbero perciò, secondo Robertson, sempre più coscienti dell'importanza crescente delle manifestazioni di interazione sociale, e consapevoli della crescente importanza dei confini geografici: questo porterebbe ad un inevitabile cambiamento delle identità individuali e collettive verso un...

0

Strutture di potere- Conclusioni

Si possono trarre insegnamenti utili da questi pochi ma significativi episodi elencati? Credo che valga la pena di tentare.   Innanzitutto occorre definire cosa sia il potere. Nella migliore delle definizioni è servizio reso alla collettività. La struttura che lo organizza dev'essere necessariamente orizzontale per potere solcare inalterato i mari temporali senza subire degenerazioni di sorta. Questa è la storia dei cacciatori-raccoglitori: l'elezione a capo del gruppo non significava diminuzione ma un aumento degli oneri...

0

Strutture di potere- Galileo e la Chiesa

    Dunque le cose in epoca rinascimentale stavano così: il potere temporale (o più precisamente immanente, insomma la gestione delle risorse terrene e umane) era gestito dal papato, dalla vecchia nobiltà e dalla nuova classe borghese, mentre il potere spirituale (o più precisamente trascendente, forma specifica di ciò che chiameremmo oggi cultura) era storicamente nelle mani del papato anche se la nuova visione borghese cominciava a lanciare sfide sempre più impegnative.   Da una...

0

Strutture di potere- Borghesia e Chiesa

  Alla borghesia le questioni teologiche e metafisiche interessano solo di rimessa. L'unica cosa che le stia veramente a cuore è il capitale ed il mercato che lo sostiene, per via dei privilegi che offre alle elites mercantili e finanziarie. La guerra che il mercato muove alla teologia non è mai avvenuta apertamente. Perchè non è stata mai necessaria. Si sono invece rese necessarie tutte quelle misure che hanno permesso al capitale di dettare quelle...

0

Strutture di Potere- Scienza e Stato

Abbiamo visto come la chiesa si sia strutturata attorno a dei valori prima interpretativi e poi organizzativi.[1] Le due cose vanno sempre di pari passo. Il modello organizzativo preso a prestito dai cristiani di quei tempi era quello regale, dove il Re (o l'imperatore nella forma “laica”) era l'impersonificazione divina in terra. Circa come il papa. Al Re seguivano poi i nobili a vario titolo e grado, similmente strutturati all'interno della gerarchia ecclesiastica. Il potere...

0

Dagli anarco-logici agli idolo-cratici

di Tino Di Cicco   Si passava da uno schieramento ad un altro della politica non solo perché il Potere dava sempre più senso all’esistenza ( in mancanza di un altro sentire ), ma anche perché i due blocchi contrapposti sulla scena politica erano come “laicizzati”. Non erano più “compromessi” con  i vecchi ideali di un tempo, quando qualcuno pensava ancora che gli uomini fossero tutti uguali, e le differenze economiche o di potere troppo...

0

Il declino del discorso critico

di Giorgio Mascitelli fonte nazioneindiana A me sembra che uno dei fenomeni più significativi di questa fase di crisi della democrazia italiana sia il declino del discorso critico. Oggi ciò di cui si parla è quasi esclusivamente ciò che è stato deciso dal potere se non politico, almeno economico, così come l’ordine del giorno delle priorità e il tono del discorso sono quelli del discorso pubblico ufficiale, langue invece un discorso critico indipendente. Chiamo così...