La prigione, versi di un italiano (1850)
“La storia del pensiero umano è insieme la storia dell’umano dolore, l’una cosa non separabile dall’altra: ogni passo innanzi è detto ribellione o peccato e si espia col martirio. Adamo, passaggio dalla innocenza alla virtu’, dalla inerte e spensierata fanciullezza alla operosa virilità, fu il primo peccatore e ribelle; e Budda Prometeo, Socrate, Cristo, iniziatori di civiltà e continuatori del suo peccato, furono non meno che lui, ribelli e peccatori. Lascio la volgare tradizione a coloro, a’ quali l’ozio è il sommo dei beni ed il lavoro un castigo: quanto a me, Adamo, in cui prima si rivelò l’anima nella pienezza della sua potenza, è il fondatore dell’umana dignità; ed il mondo, non che scadere, da lui cominciò a progredire” (Francesco De Sanctis, dalla premessa – intitolata “L’Autore”- a “La prigione, versi di un italiano”, 1850).
Commenti recenti