Gli “intellettuali” e l’ennesimo appello per “l’Europa che non c’è”: chi e’ il vero populista?
di L’ANTIDIPLOMATICO (Alessandro Bianchi)
Politici del calibro di Sandro Gozi e intellettuali come Roberto Saviano hanno lanciato un appello per salvare l’Europa dal populismo. Ma, questa volta, non si sono accontentati delle solite inutili lamentele per il “più Europa” , questa volta è diverso. I politici e intellettuali hanno lanciato una piattaforma perché, per loro ammissione, “come la Brexit, la vittoria di Trump ci ha colto di sopresa”.
Tra una sopresa e l’altra, l’Unione europea “può morire” come ha ammesso il primo ministro francese. Ma non è solo questo. “Al rischio di disgregazione dell’Unione Europea, causato dalla Brexit, si aggiunge quello di un allontanamento progressivo tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea e della fine del mondo costruito nel dopoguerra, basato sul multilateralismo e sulla leadership benevola degli Stati Uniti”. Leadership “benevola” degli Stati Uniti? Definire benevola il ruolo guida del mondo degli Usa oggi creerebbe qualche sussulto di coscienza nello scriverlo anche allo stesso Dipartimento di stato nord-americano.
Ma quale la preoccupazione principale degli importanti intellettuali e politici? Non farsi cogliere più di sopresa per i prossimi “importanti referendum o elezioni che si terranno in Italia, Austria, Francia e Germania”. “Ovunque i partiti moderati sono minacciati” è il grido di allarme.
Stati Uniti d’Europa, “l’Europa del futuro deve avere il cittadino nel cuore” e rei confessi ammettono “non delle proprie elite” queste le parole d’ordine. Ma, dicevamo, questa volta non è solo vuota retorica renziana, questa volta c’è una piattaforma e una “tabella di marcia ambiziosa, concreta e pragmatica”.
E le proposte sono “fortemente simboliche”. Leggiamole.
“tra le nostre proposte ce ne sono alcune fortemente simboliche:
la creazione di un Erasmus degli studenti medi”. Ora per medi non si sa se si intenda degli studenti di classe media o si voglia allargare il programma alla plebe studentesca.
“un raddoppio immediato del piano Juncker per gli investimenti”. Tanto 0 per 2 fa sempre 0.
e, infine, la gemma delle gemme “la creazione delle liste transnazionali per le prossime elezioni europee”. Esattamente quello di cui sentiamo tutti un estremo bisogno.
Si danno appuntamento al 25 marzo a Roma i politici e intellettuali di questa ennesima inutile iniziativa che offre ancora il fianco al regime di Berlino, Bruxelles e Francoforte, principale responsabile della distruzione di diritti, Welfare e Costituzioni in tutta Europa.
Noi, invece, l’appuntamento ve lo diamo il 4 dicembre. Un N0 quel giorno è un NO a tutto questo. E se ci pensate è un NO ai veri populisti della nostra epoca, i firmatari di quest’appello, coloro che tentano di farvi credere che il continente Europa, la sua storia, la sua cultura e i suoi valori, coincidano con un mostro burocratico a beneficio degli interessi economico finanziari transnazionali, l’Unione Europea, o peggio ancora con una moneta, l’euro.
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