Eugenetica pensionista
di ALBERTO BAGNAI
Roberto ha lasciato un nuovo commento sul tuo post “Cinquantaquattro“:
L’obiettivo era chiaro. Adesso diventa esplicito:
Tagliamo le pensioni più alte così schiattate mediamente prima e lo Stato risparmia
“Chi percepisce pensioni più alte ha un tasso di mortalità più basso della media nazionale e questo ci dice che interventi perequativi sugli assegni in essere avrebbero un impatto sul sistema pensionistico ancora più forte, diventando una forma di risparmio importante”. Lo ha detto il presidente dell’INPS, Tito Boeri aprendo il convegno dell’Ordine degli attuari.
A seguire, i grafici dell’indicatore di sostenibilità del debito lungo a lungo termine (cioè comprensivo delle passività implicite determinate dal sistema pensionistico), tratto da edizioni successive del Fiscal Sustainability Report della Commissione Europea:
La metodologia di calcolo di questo indicatore è dettagliata, se interessa, nelle fonti citate (perché noi citiamo le fonti, a differenza dei merdia), ma il senso è abbastanza evidente dalle indicazioni riportate sugli assi. I paesi più a sinistra hanno una posizione fiscale iniziale più favorevole, e quelli più in basso migliori proiezioni demografiche a lungo termine. L’Italia è sempre a sinistra e in basso, in particolare sotto la soglia trasversale che separa chi non ha problemi di sostenibilità a lungo termine (praticamente, solo noi e l’Ungheria) da chi ne ha (praticamente tutti gli altri, Germania inclusa). E voi vi chiederete: ma come fa l’Italia ad avere una posizione fiscale favorevole? E io vi risponderò: ma forse perché ha da sempre un ingente avanzo primario che non si è particolarmente ridotto nemmeno durante la recessione!
Che ne dite?
Somiglia alla canzoncina che vi cantano unanimi tutti i nostri merdia?
A me pare di no. A sentire loro, i merdia, noi abbiamo un debito insostenibile, e soprattutto invecchiamo troppo, sicché, siccome nessuno ci paga i contributi, dobbiamo importare risorse, non per abbassare i salari, ma per alzare le pensioni. Rinuncio a fare esempi: tutti vi dicono la stessa cosa da sempre: che dovete fare sacrifici, perché avete vissuto al di sopra dei vostri mezzi, perché avete (o avrete, o avreste avuto) pensioni troppo generose, perché fate (o avete fatto, o farete) pochi figli, ecc.
Apro e chiudo una parentesi per pormi una domanda che ha risposta: esiste un singolo cazzo di motivo al mondo per il quale noi dovremmo sovvenzionare con soldi pubblici una manica di cialtroni che ci mentono tutti nello stesso modo? Secondo me no. I finanziamenti pubblici all’editoria avevano un senso quando esistevano i giornali di partito: voci che non avrebbero avuto mercato, ma che esprimevano, per forza di cose, posizioni ideologiche diversificate. In quel caso il finanziamento pubblico effettivamente garantiva il pluralismo. Oggi non ci sono più i partiti, non ci sono più i giornali di partito, non ci sono più le ideologie, perché ce n’è una sola: quella al soldo del grande capitale finanziario. E dobbiamo essere noi a sovvenzionare la sua voce? Secondo me no. Quindi, visto che occorre risparmiare, la prima cosa che un governo oculato dovrebbe fare (and believe me, it will) sarà sopprimere qualsiasi forma di elemosina ai merdia. Perché se da un lato abbiamo la Commissione Europea che autorevolmente certifica la sostenibilità a lungo termine del nostro debito per quattro anni di fila, e dall’altra abbiamo il coro unanime, senza una singola voce dissonante, dei merdia che ci esortano a sacrifici in nome del dissesto delle nostre finanze, bè, allora forse qualche misura bisognerà pur prenderla! Intanto, se i merdia devono rappresentare un’unica opinione, preferisco sia la mia, e non quella di chi mi sta fottendo. Magari i rapporti di forza non mi permetteranno mai di realizzare questo legittimo programma: accetto la possibilità di essere sconfitto, ma non quella di farmi prendere in giro. E poi, chi sa… Dio è morto, Marx è morto, ma Fukuyama non sta troppo bene, anzi, credo non sia mai stato troppo bene, almeno con la testa… Parentesi chiusa.
Bene, torniamo al punto.
A quanto pare, noi di risparmi “importanti” non abbiamo bisogno, secondo la Commissione e secondo un’analisi descrittiva dei principali indicatori di sostenibilità. Ma allora perché Boeri ci tiene così tanto a realizzarli, questi risparmi “importanti”, al punto di esprimerne l’insopprimibile esigenza in un modo oggettivamente infelice, che sembra alludere alla necessità di sottrarre risorse a chi ne ha abbastanza per campare, in modo da porre fine ai suoi giorni, e al peso di essi sull’erario?
Siamo quasi certi che l’intenzione di Boeri non era questa, e assolutamente certi che lui negherebbe che mai lo sia stata. D’altra parte, se uno “istrutto” come lui (che, non dimentichiamolo, era pur sempre quello che confondeva la sovranità monetaria con l’emissione di miniassegni) sente il bisogno di ricordarci una verità così banale, come quella in condizioni migliori si vive più a lungo, certo che un po’ di puzza di bruciato la si sente…
Ma sarebbe un errore: è solo che il prestigioso accademico, fiore all’occhiello delle nostre élite, ha voluto condividere con noi il suo ultimo lavoro, realizzato con una coautrice di assoluto spicco, del quale qui vi fornisco il risultato principale:
Eh già! Pare proprio che, considerando 209 paesi fra quelli elencati nei World Development Indicators per i quali entrambi i dati sono disponibili, fra reddito medo pro capite e speranza di vita alla nascita ci sia una certa correlazione. I soldi non danno la felicità, forse, ma certamente danno più tempo per godersi la propria infelicità.
Ora, considerando che secondo la Commissione Europea noi, anche senza bisogno di “tagliare” soldi (e anni di vita) ai pensionati avremmo già un sistema pensionistico sostenibile, tutti questi tagli a cosa serviranno mai? Avranno forse qualcosa a che vedere con quei quattro o cinque miliardi che servono al Monte dei Paschi di Siena, o con quegli altri tredici o quindici che servono a Unicredit, e che a quanto pare adesso, dopo aver preso un paio di batoste elettorali, l’Unione Europea è così generosa da accordarci di provvedere con fondi pubblici (mentre prima della Brexit e del no al referendum i nostri risparmiatori potevano tranquillamente impiccarsi)?
Ah, saperlo, saperlo…
Certo che, se uno è così ansioso di trovare soldi che secondo una fonte tanto autorevole già ci sono, ovviamente non sarà per destinarli allo scopo per il quale essi sono appunto già sufficienti (la copertura delle pensioni), ma necessariamente ad altri scopi.
Quali?
Lo scopriremo solo vivendo… se ce lo consentiranno.
fonte: http://goofynomics.blogspot.it/2016/12/eugenetica-pensionista.html
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