Breve storia triste dell’industria pubblica italiana
di ANDREA FRANCESCHELLI (FSI Pescara)
L’IRI dava lavoro a mezzo milione di italiani, teneva lontane le multinazionali dalle acquisizioni, salvava dal fallimento le aziende private inefficienti, investiva nel mezzogiorno, aveva le migliori relazioni sindacali tanto da farsi definire da Confindustria “l’anello debole della catena”, e faceva utili, tassati nel nostro Paese, che venivano reinvestiti nella crescita economica dell’Italia.
Poi arrivarono quelli delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni e oggi abbiamo disoccupazione, fallimenti aziendali, acquisizioni straniere e le peggiori relazioni sindacali della storia repubblicana, anzi non abbiamo per niente relazioni sindacali.
Gli utili, ormai solo delle multinazionali, finiscono detassati nei paradisi fiscali.
E per l’ignorante, oggi, la soluzione è meno Stato.
Commenti recenti