Tutte le distorsioni della stampa italiana sulla Corea del nord
di SICUREZZA NAZIONALE
La Corea del Nord è uno dei pesi più pacifici del mondo e il modo in cui la stampa italiana sta trattando questa crisi internazionale fornisce una misura precisa del livello di distorsione dell’informazione a cui può arrivare. Ristabiliamo i fatti su un piano di verità.
Dopo l’attentato contro le Torri Gemelle, George W. Bush etichettò Iraq, Libia e Corea del Nord come “stati canaglia” contro cui rovesciare l’intera potenza degli Stati Uniti. Saddam Hussein fu impiccato e Gheddafi trucidato. Il regime della Corea del Nord giunse alla conclusione logica, desunta dai fatti storici, che gli Stati Uniti abbattono gli stati canaglia, se questi sono incapaci di difendersi. La Corea del Nord non intende muovere guerra a nessun paese e non ha sviluppato alcun piano di invasione verso alcuno Stato straniero. Se anche diventasse una potenza nucleare, non lancerebbe mai una bomba atomica contro gli Stati Uniti giacché la Casa Bianca dispone di 7,400 bombe atomiche, di cui 2,400 pronte al lancio e 5000 stoccate nei magazzini.
Nei piani di Kim Jong-un, la bomba atomica ha una finalità puramente difensiva. Gli Stati Uniti non tollerano che la Corea del Nord sviluppi la bomba atomica perché hanno progettato di espandersi nel Pacifico a danno della Cina e non vogliono che Pechino si ritrovi con un alleato strettissimo che sia anche una potenza nucleare. Se accadesse, gli Stati Uniti dovrebbero drasticamente ridurre le mire espansionistiche nel Pacifico, a vantaggio della Cina.
Diffondendo il terrore di un attacco nucleare contro il territorio americano, la Casa Bianca può giustificare una crescita della presenza militare in Corea del Sud ovvero a due passi dalla Cina e dalla Russia. In realtà, gli Stati Uniti non temono un attacco nucleare da parte della Corea del Nord. Temono di trovarsi in una condizione di subordinazione politica nei confronti di Kim Jong-un in un’area del mondo in cui vogliono dominare piuttosto che essere dominati.
Il fatto che un paese sviluppi la bomba atomica non implica di necessità che voglia utilizzarla contro gli Stati Uniti. Cina, Russia, India e Pakistan hanno la bomba atomica, ma non hanno mai pensato di lanciarla contro il territorio americano. Qualcuno obietterà che questi paesi, a differenza della Corea del Nord, non hanno rapporti deleteri con gli Stati Uniti, ma resta il fatto che la Corea del Nord vuole diventare una potenza nucleare per non essere distrutta e non per distruggere.
In sintesi, gli Stati Uniti hanno davanti a sé due strade: la prima è quella della pace, che però sarebbe basata sull’umiliazione permanente giacché la Corea del Nord, una volta diventata una potenza nucleare a tutti gli effetti, detterebbe legge nella propria area di influenza. La seconda è la strada della guerra che, oltre a provocare un’ecatombe, non è detto che si concluderebbe con la vittoria americana. Se gli Stati Uniti attaccassero per primi, Cina e Russia si schierebbero dalla parte della Corea del Nord.
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