di LUCA RUSSI (FSI Arezzo)
Ci sono due categorie di persone, che sono appena un gradino sotto a quella degli Indifferenti di cui si occupò Gramsci, e che meritano tutto il nostro disprezzo, il disprezzo di chi nel suo piccolo, non sentendosi per questo certamente un eroe, si batte per cambiare il futuro di questo Paese al quale in troppi sembrano rassegnarsi, e sono quella dei Disfattisti e quella dei Piagnucolosi.
I primi sono sempre lì a dire che tanto gli Italiani le Rivouzioni non l’hanno mai fatte (“mica come i francesi”!), e al tempo stesso sono anche quelli che non sono mai disponibili a scendere per strada e muovere un dito nemmeno per sbaglio, neppure quando ogni tanto – sempre più di rado, per la verità – qualche timido segnale di risveglio sembrerebbe arrivare, per di più da coloro che più di tutti avrebbero il diritto di disperarsi per le loro condizioni (sto parlando dei giovani e degli studenti che proprio stamattina manifestano contro l’ abiezione della cosiddetta “alternanza scuola-lavoro”).
Le rivoluzioni gli Italiani non le hanno mai fatte, dite? Mai sentito parlare dei Vespri con cui al motto “Animus Tuus Dominus”(“il coraggio è il tuo Signore”) i siciliani cacciarono proprio i francesi da voi tanto ammirati, o dell’insurrezione sempre a Palermo che costrinse i Borboni a promettere una Costituzione (salvo poi rimangiarsela il giorno dopo), della Repubblica Romana di Mazzini, delle Cinque Giornate di Milano con cui si dette inizio alle Guerre di Indipendenza contro gli austriaci? Siete proprio sicuri che non ve la sareste fatta sotto, in simili
frangenti, cari leoni da tastiera?
Non vi accorgete che quando date dei pecoroni agli italiani, in realtà state parlando solo di voi stessi e di nessun altro?
E i Piagnucolosi, poi, forse sono ancora peggio. Quelli che si lamentano perché non c’è nulla da fare, chè tanto “loro” sono troppo forti, l’€uro è un epitaffio e non ne usciremo mai se non per i piedi, tutti i media sono dalla loro parte, non c’è più tempo, siamo troppo pochi, ci vorrebbe “visibilità”, ci vorrebbe un leader (ci vorrebbe sempre qualcosa), ma dove vai se non hai manco un soldo, non lo capisci che in quattro e quattr’otto questi ti astaltanooo?!? Certo, se avesse vinto la Le Pen, allora.. Ma adesso, al massimo forse si potrebbe provare con i minibot…
I MINIBOOT?!?
Ma non ti vergogni a gettare la spugna prima ancora di aver cominciato? Ma non lo sai che ci sono state generazioni che hanno conosciuto la galera, che hanno conosciuto il confino, che hanno imbracciato le armi e sono andate in montagna a fare la guerra per cacciare l’ invasore, gente che magari non se lo sarebbe mai aspettato di dover vendere cara la pelle? Alzate un pochino il capo e provate ad allargare la visuale oltre la misera condizione presente, non siete i primi uomini sulla Terra, eh?
Ma fateci il favore, fatevi il favore anzi: abbiate il senso delle proporzioni (e del ridicolo, anche!), e risparmiatevi di scrivere certe cose; non lo sapete che poi su Internet rimane tutto scritto e che un giorno, dopo che un minuto prima della Liberazione avrete messo il fazzoletto rosso o tricolore al collo come Bob il rubacuori (il personaggio di quel bel libro di Pratolini) qualcuno potrebbe anche venire a chiedervene conto?
Questo Paese avrebbe bisogno di Cittadini con la “C” maiuscola, persone serie che hanno capito che la libertà, la giustizia, il benessere anche, quelli non te li regala nessuno, e che sarebbe arrivato il momento di riprenderci quello che era nostro di diritto e per il quale in tanti prima di noi hanno combattuto, se non altro per riguadagnare il rispetto di noi stessi prima di lasciare questa valle di lacrime. Intanto incominciamo a muoverci noi per primi, per una volta senza aspettare sempre che ci sia qualcun altro che lo fa al posto nostro. Sarebbe già il primo passo.
Carlo Rosselli
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