Programma di Riconquistare l’Italia per la Regione Lazio: urbanistica
[Dal programma della lista Riconquistare l’Italia per le elezioni regionali del 4 marzo 2018 – candidato Presidente Stefano Rosati]
La lista Riconquistare l’Italia si approccia al complesso tema dell’urbanistica con l’obiettivo di organizzare il territorio dal punto di vista fisico e funzionale secondo un disegno d’insieme che tenga conto dello sviluppo del sistema produttivo e dalle conseguenti necessità del pendolarismo.
Allo stato attuale, i pochi Piani Regolatori Generali che si sono succeduti negli anni nei comuni della Regione Lazio – peraltro in maniera disomogenea e discontinua – sono quasi sempre risultati fallimentari a seguito della mancata congiunzione tra cartografia e normativa scritta. L’assenza di una pianificazione olistica attraverso lo strumento del PRG è stata mal sopperita da un irregolare susseguirsi di varianti e deroghe agli stessi; molti comuni, privati ormai delle risorse economiche fondamentali, non riescono a stare al passo con la richiesta d’uso del suolo e alcuni di essi sono fermi agli anni ‘80. Dopo la cessazione del c.d. “piano casa”, è stata approvata dalla Regione Lazio il c.d. “piano di rigenerazione urbana” (legge 7/2017) con l’obiettivo di incentivare interventi di ristrutturazione urbanistica, anche con interventi assolutamente invasivi come la radicale demolizione degli impianti urbani esistenti ed il loro completo rifacimento, peraltro impedendo una vera e propria riqualificazione tramite intervento diretto in quanto per quest’ultimo è previsto il solo intervento di ampliamento. Per incentivare questa pesante operazione, la legge consente un incremento della cubatura del 35% e fino al 45% se il progetto viene sottoposto a gara di progettazione.
Parallelamente, l’attenzione rivolta all’inclusione sociale da parte delle precedenti amministrazioni è stata inversamente proporzionale alle parole che vi sono state spese. La Regione Lazio, in linea con la maggior parte delle Regioni italiane, non è a norma in tema di eliminazione delle barriere architettoniche, la quale è prevista dalla legge 104/92 pena il potenziale commissariamento dell’ente territoriale comunale.
Noi riteniamo che la chiave per integrare le diverse politiche stia nell’ottimizzazione delle risorse del territorio e in un maggiore coordinamento delle procedure amministrative tra Enti preposti, ed è con questi presupposti che Riconquistare l’Italia intende affrontare il complesso tema dell’urbanistica del territorio regionale.
Ci proponiamo dunque di intervenire nel quadro urbanistico regionale innanzitutto attraverso la valorizzazione ai c.d. territori intermedi, che nella Regione Lazio in particolare costituiscono il ventre molle del territorio urbanizzato, dove si addensano forti minacce di speculazione ma anche opportunità per azioni di riequilibrio territoriale. Essi riguardano i territori periferici di centri urbani in relazione tra loro per mobilità e servizi: pendolari e utenti della città sono gli attori principali di quell’area vasta che ancora non ha strumenti di piano adeguati. Nel tessuto delle c.d. frange urbane, seppure disarticolato, contraddittorio e spesso banalizzato, si possono rintracciare in misura variabile testimonianze e sistemi di segni, anche rilevanti sotto il profilo ambientale e culturale, di una precedente strutturazione del territorio. Tali elementi, se opportunamente valorizzati, possono costituire i potenziali valori cardine per la costruzione di un nuovo rapporto con la città esistente e con gli spazi aperti, che attribuisca identità ai luoghi e persegua il raggiungimento di un più elevato grado di qualità urbana complessiva. Gli insediamenti residenziali periferici vanno pensati non dispersi ma integrati nei centri urbani anche tramite il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente con politiche eque che premino la ristrutturazione finalizzata al risparmio energetico.
Per quanto riguarda il problema della rimozione delle barriere architettoniche, è necessario che i comuni apprestino un Piani per l’Eliminazione di Barriere Architettoniche (PEBA), in ottemperanza della legge 104/92, mentre la Regione dovrà esercitare un’azione di severo controllo.
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