Perché le tasse devono essere progressive
di GIANLUCA BALDINI – FSI Pescara e Direttivo CPR
L’aliquota unica, cioè una tassa uguale per tutti, è chiaramente la più diseguale misura di tassazione che possa essere concepita. Tuttavia in questa sede non mi voglio soffermare sulle ragioni etiche della progressività, ma voglio invitare tutti a riflettere su un altro aspetto, che poi è il succo dalla lezione di Keynes.
È davvero vantaggioso per un sistema economico rinunciare alla mitigazione delle diseguaglianze? È utile che i ricchi non contribuiscano in maniera più che proporzionale, cioè progressiva – come peraltro previsto dalla nostra Costituzione – alla fiscalità generale? È davvero concepibile stimolare la crescita in un sistema fiscale che aumenta le concentrazioni e l’accumulo di ricchezza nelle mani di chi è già ricco?
Ebbene, una delle più importanti implicazioni (a mio avviso la più importante in assoluto) della teoria di Keynes fu proprio il riconoscimento dell’utilità del perseguimento della mitigazione delle disuguaglianze nello stimolo della domanda aggregata. Trasferire risorse da chi possiede di piu a chi possiede di meno genera maggiore spesa, investimenti e redditi, perché la propensione marginale al consumo è inversamente proporzionale al livello di reddito.
È intuitivo, infatti, che i 100 euro aggiuntivi sullo stipendio di una persona che percepisce 1.000 euro al mese saranno con ogni probabilità spesi integralmente, mentre i 1.000 euro aggiuntivi sulla retribuzione dell’individuo che percepisce 10.000 euro al mese andranno integralmente o quasi a incrementare la dotazione di risparmio, sottraendolo dunque al ciclo del consumo che moltiplica i redditi.
È l’ABC dell’economia, ma oggi anche qualche economista che si rifà alla tradizione keynesiana sembra averlo dimenticato. La flat tax, dunque, non è solo ingiusta, ma anche economicamente stupida. Tutti riteniamo che sia opportuno alleviare il carico fiscale sui redditi, ma preservare la progressività e anzi direi incrementare le aliquote per garantire una vera progressione armonica e senza “strattoni” alle imposte sui redditi credo sia doveroso sul piano morale e intelligente dal punto di vista economico.
Questa è la ragione scientifica per cui le tasse devono essere progressive ed è la dimostrazione matematica che Salvini, che ha dichiarato che i ricchi devono pagare meno tasse perché spendono e investono di più, è una capra.
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