Trump e Onu, Pastori sulla politica estera Usa
di LETTERA 43 (Cecilia Attanasio Ghezzi)
La decisione di uscire dall’Unhrc è solo l’ultima scommessa del tycoon. Che cerca di ridefinire il ruolo degli States nel mondo. Per rinegoziare i propri interessi da una posizione di forza. L’intervista.
L’amministrazione Trump ha annunciato l’uscita degli Stati Uniti dal Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu (Unhrc). La motivazione ufficiale sono «i troppi attacchi a Israele», quella ufficiosa invece si riassume nelle critiche ricevute dall’organismo internazionale sulla questione dei minori separati dai genitori al confine col Messico. Ma per il professor Gianluca Pastori, docente di Storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l’Europa alla Cattolica questi sono solo pretesti.
LA RIDEFINIZIONE DEL RUOLO DEGLI USA. Alla base della decisione di Trump, dice a L43, «c’è un progetto di politica estera importante in cui si ridefinisce il ruolo degli Usa nel mondo». Ovvero la rinuncia a essere il modello e il regolatore del sistema internazionale per ricominciare a negoziare i propri interessi sulla scena mondiale da una posizione di forza.
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