Liberal-fascisti
di DARIO MOZGUS (FSI Roma)
Furono i liberali a regalarci Mussolini, aprendogli le porte del governo per arginare il pericolo socialista. Furono i liberali – americani ed inglesi – ad appoggiare le dittature sudamericane degli anni ’70/80 (da Pinochet a Videla passando per i Contras in Nicaragua).
Basti vedere ciò che, sempre i liberali, hanno permesso accadesse in Grecia, per giunta giustificandolo e parlando di successo sui rotocalchi!
Se a questo aggiungiamo la loro scarsa propensione al dialogo e il disprezzo verso il ceto medio/basso – di cui molti dei loro votanti, masochisti, spesso fanno parte – , e in fondo il disprezzo anche verso la democrazia (vedasi le proposte assurde di abolire il suffragio universale che ogni tanto qualche “scienziato” spara) direi che il quadro è completo. Ai liberali piacciono i fascisti.
Vero, mentre invece di liberal-bolscevichi non se ne vedono.
Infatti il politicamente corretto dominante ha posto il comunismo come contraltare ideologico di se stesso.
Vediamo torme di cenrtrosocialari in piazza contro il pericolo del bolscevismo ritornante, vediamo le alte cariche dello Stato che si svenano in un profluvio di appelli alla resistenza anticomunista, vediamo i media sussidiati di regime che ogni giorno ci ammorbano parlandoci del pericolo neo stalinista inseto nel voto popolare.
Locke è grande e Hayek il suo profeta.