Che venga l'esercito padano

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  1. Tonguessy ha detto:

    Con questa stessa tensione quotidiana mi sono passato gli anni '70. Idioti che si fermavano per menarmi, autobus che tentavano di investirmi, il minimo che potesse succedere erano le sfilze di ingiurie gratuite.

    Se dico il motivo vi mettete a ridere: avevo i capelli lunghi. Nemmeno Pasolini li sopportava, simbolo degenere dell'Occidente. Avevo proprio tutti contro.

    Quindi mi sono abbastanza abituato a quella dose di adrenalina che chiede sanguinaria vendetta.

    Ma proseguiamo con l'analisi. Che non si pensi che l'auto targata Roma sia stata la causa scatenante dell'incidente. Fosse stata targata Treviso in territorio vicentino, o qualsiasi altra variante il risultato non sarebbe cambiato. Per questo un improbabile esercito padano avrebbe la consistenza dell'esercito di rivoltosi libici, sempre in lotta contro tutti anche se appartenenti alla stessa organizzazione ma non alla stessa sottocultura locale.

  2. buzz ha detto:

    Sì, in realtà nemmeno volevo fare un'analisi delle componenti della lega. Ma riportare la storia di un'acredine personale, verso certa gente. So che c'è anche altro, ma c'è anche questo. E' il peggio che abbiamo dentro, come specie umana, che emerge in ogni occasione, ad ogni latitudine. 
    Il problema è che quando a questo "peggio" si da dignità ideologica, ecco che abbiamo i periodi peggiori della nostra storia. L’offuscamento dei lumi della ragione, purtroppo.
    A prima vista questo esercito padano sembra null'altro che un delirio onanistico di un vecchio malato.
    Ma la situazione in italia è pesante.
    Masse da manovrare che prima non esistevano, potrebbero anche apparire sulla scena, prima di quanto ci si possa aspettare.

  3. Lorenzo ha detto:

    Quando si è toccati da vicino la ragione fa presto a sparire e ci si rifugia nella retorica e nel mito. Quando il sistema verrà giù e inizieranno guerre civili e meno civili, quello di cui parla nell'articolo sarà il tipo umano prevalente (e prediletto) in eserciti e milizie di ogni colore, comprese quelle che piaceranno a Lei.
    Così è stato nel corso della guerra mondiale, quando greggi identiche si scannavano per la mitologia propagandata dai loro padroni: la razza, il comunismo, l'umanità o altri Manitù vari. "L'infame abominio" è semplicemente una religione diversa dalla Sua, e la Sua reazione quella tipica della "scimmia assassina" (come Audrey definisce l'essere umano) quando si trova dinanzi a una minaccia alla propria incolumità unita all'asserzione di miti-forza ostili a quelli da lui interiorizzati.
    Quando l'esercito – padano o altro – finirà per venire davvero, ripeterete il teatrino recitato miliardi di volte da che le scimmie sono scese dagli alberi, e vi scannerete nella limitata e limitante convinzione di avere delle ragioni. La vita fiorisce sulla limitatezza.
    Per il resto congratulazioni per l'eccellente sito, che mi propongo di visitare spesso.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Lorenzo, in primo luogo, grazie per le congratulazioni. E complimenti per lo stile e le idee.

    Non assolutizzerei "la vita fiorisce nella limitatezza". E' un punto di vista. Relativo ad alcuni si e ad altri no. E Relativo a periodi della medesima vita. Nella sua assolutezza fa da contralttare a Tirteo, per il quale era "bello morire per la patria". Se tutti avessero avuto quel punto di vista non avremmo avuto né la rivoluzione francese, né quella russa, né la lunga marcia cinese, né la resistenza, né la rivoluzione cubana. Gli indiani d'america avrebbero dovuto lasciarsi estinguere senza combattere. L'islam sarebbe condannato per sempre a sottostare alla volontà dell'impero diabolico e dei regimi corrotti.

    La violenza è levatrice della storia. Questo è un fatto. La politica implica l'appartenenza a una collettività: etnia, nazione, popolo, classe. Altrimenti non ha ragion d'essere. Nella storia la politica è fatta nell'80% dei casi e del tempo dalle volpi. Nel 10% dai leoni. Nel 10% dai guerrieri. Io spero che venga il tempo dei leoni (e non dei guerrieri). Ma una secoli di volpi senza leoni o guerrieri, uccide l'uomo e fa nascere il consumatore.

    (una correzione il 24.9.2011 ore 5,00)

  5. Lorenzo ha detto:

    >>> Ma un secolo di volpi senza leoni o guerrieri, uccidono l'uomo e fanno nascere il consumatore.
     
    Ben detto. Io formulerei il concetto così: la convivenza umana è un pendolo oscillante fra gli estremi della brutalità e dell'ipocrisia. Non vi piace la seconda? Presto vedremo se apprezzerete le delizie della prima!

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