Sorvegliare e punire
di ANDREA ZHOK (FSI Trieste)
La strumentalizzazione concettuale avvenuta da parte della sinistra liberale (PD in primis) della nozione di ‘sovranismo’ è un monumento indisponente alla più totale malafede. Ed è deprimente vedere come quella malafede continui serenamente a mietere vittime.
Le parole naturalmente si possono adoperare in vari modi, ma è interessante osservare come il termine ‘sovranismo’ sia emerso inizialmente nel tentativo di trovare un modo di riferirsi alla comunità nazionale e ai suoi interessi che non fosse in qualche modo compromessa con accezioni di destra.
Le nozioni di Patria/Patriottismo e Nazione/Nazionalismo erano state nel tempo delegate ad un orizzonte di destra, e il termine ‘sovranismo’, con una tradizione francese e inglese che spaziava dalla destra alla sinistra, poteva giocare il ruolo di rendere di nuovo legittimo parlare di interesse pubblico e nazionale, di attivismo dello Stato nella cosa pubblica, senza evocare orbaci e camicie brune.
Niente da fare. Anche questo per la sinistra liberale era intollerabile. Nella lotta per il dominio sulle forme verbali legittime la sinistra liberale è sempre estremamente vigilante, e accettare che vi sia un qualche modo di parlare degli Stati che non sia assimilandoli a imprese economiche (come la “Azienda Italia”) era inaccettabile.
Da ciò viene il martellamento incessante che ha cercato di far coincidere la nozione di sovranismo con le sole posizioni retrive dello scacchiere politico italiano ed europeo. Ciò è tanto più straordinario se si pensa che praticamente nessuna delle forze così identificate si richiami al sovranismo. Non lo fa Orban, non lo fa l’AFD tedesco, non lo fa l’Ukip, non lo fanno i partiti di Destra nel Parlamento Europeo, che preferiscono il riferimento al nazionalismo, e non lo fa neanche, se non occasionalmente, il presente governo gialloverde in Italia, che predilige di autoidentificarsi come ‘populista’.
Ma è tutto inutile.
Nella lotta senza esclusione di colpi per il controllo della Neolingua, la sinistra liberale deve garantirsi che non esista alcun modo legittimo e non compromesso di parlare di interesse pubblico e di istituzioni che lo tutelano.
I Partiti devono essere Ditte, e i Paesi Aziende.
E tutti quelli che non sono d’accordo sono Nazisti.
Eh già , questi sovranisti non sono capiti . Ora , al di là delle critiche all’Europa neoliberista sulle quali sono tutti d’accordo ( anche Monti , Giavazzi e Alesina criticano da anni quest’Europa ) , i sovranisti professano da anni le balle ( che erano tali anche nell’Ottocento , figuriamoci oggi ) dell’ognuno basta a se stessi ( perché è questo il sovranismo , non vuol dire altro che questo : ogni stato nazionale agisce per conto suo in modo autonomo e indipendente dagli altri , il che si risolve o con l’autarchia o con le politiche aggressive ) con tanto di propaganda identitaria , annessi e connessi , e si lamentano di essere confusi con l’estrema destra . Non c’è nulla di più capitalista e borghese del Territorio e della Sovranità ; per anni si sono arrampicati sugli specchi per confondere le carte sul ruolo che la costituzione dà alla sovranità nazionale ( art 11 , secondo periodo ) ; per anni hanno confuso le carte magari pescando una frase decontestualizzata di un Togliatti o di un Lelio Basso per mettersi l’animo in pace ( a nulla serve contestualizzare le loro mezze frasi decontestualizzate o citare contro le loro cazzate nazionaliste centinaia di altri marxisti , a partire da Marx , Lenin e Gramsci ) ; per anni hanno propagandato cazzate rossobrune che non si distanziano di un centimetro dalle idee di CasaPound e camerati vari ( questo sito ne è pieno ) ; e poi si lamentano di essere confusi con l’estrema destra nazionalista .Diciamo che sono un po’ complicati .