Fatturazione elettronica, strumento di trasparenza o freno per le imprese?
di POLIKOS (Michel Baggieri)
A distanza di due settimane dall’introduzione in Italia della fatturazione elettronica obbligatoria, esercenti ed associazioni di categoria sono sul piede di guerra. Al centro delle critiche i malfunzionamenti sul portale delle Agenzie delle Entrate e la necessità di rivolgersi a professionisti esterni. Pro e contro del nuovo sistema.
Il I gennaio 2019 ha segnato una novità dirompente per quanto riguarda le imprese, con l’avvio della fatturazione digitale, pensata per snellire pratiche burocratiche e combattere l’evasione fiscale. Tale misura, in linea con l’Agenda Digitale Europea, era già entrata in vigore nel marzo 2015 per la Pubblica Amministrazione e i suoi fornitori, venendo estesa nei due anni successivi a privati ed aziende.
La rivoluzione di quest’anno è però l’obbligatorietà della fatturazione elettronica, che riguarderà tutte le partite IVA residenti o stabili in Italia (ad eccezione di quelle che godono del regime di vantaggio, del regime forfettario e dei “piccoli produttori agricoli”), non solo per le operazioni con la PA ma anche nei casi di business to business (contratti commerciali fra aziende) e business to consumer (vendita al dettaglio al consumatore finale).
Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze l’introduzione dell’e-fattura porterà benefici sia in termini di costi (risparmi nella spedizione delle fatture cartacee e nella loro archiviazione), sia in termini strutturali (l’anticipo della fattura, antecedente alla dichiarazione dell’IVA) che faciliteranno l’analisi del rischio e del controllo sulle imprese, nonché l’intercettazione di eventuali frodi. Secondo le stime dell’Osservatorio fatturazione elettronica & eCommerce, le imprese potranno avere un risparmio di circa 2-4 euro a fattura.
Tuttavia, se dal punto di vista della trasparenza viene migliorata la qualità del processo di emissione delle fatture, riducendo le tempistiche con le quali il Sistema di Interscambio procede alla relativa contabilizzazione ai fini fiscali, non poche sono le storture che (almeno per ora) il nuovo processo ha portato con sé.
Prima fra tutte la difficoltà per i piccoli commercianti (soprattutto per coloro che non hanno mai utilizzato modelli elettronici) di applicare operativamente le procedure richieste (in molti casi è necessario delegare il tutto ad una persona più competente, cosa che comporta inevitabilmente un aumento dei costi). A ciò si aggiungono disagi legati ai numerosi malfunzionamenti che si verificano sul Sistema di Interscambio e che procurano ritardi sia nella fase di invio che di ricezione della fattura.
Secondo quanto affermato dal presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel, molti esercenti hanno infatti riscontrato problemi al server del sito dell’Agenzia delle Entrate (problematicità negata tuttavia dall’ente). Già lo scorso dicembre l’ANC aveva presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale Civile di Roma, poi respinto. In esso si chiedeva la sospensione ed il differimento della nuova fatturazione fino a quando non fossero stati rimossi i vizi presenti nel sistema, a cominciare da un utilizzo errato dei dati personali contenuti nella fattura, al fine di preservare la privacy dei cittadini, secondo l’ANC non sufficientemente tutelata.
Forti critiche sono arrivate anche da Codacons, che nei giorni scorsi ha annunciato un esposto contro l’Agenzia delle Entrate per interruzione di pubblico servizio. L’associazione in difesa dei consumatori ha inoltre messo a disposizione degli iscritti i propri fiscalisti, così da poter essere supportati nella risoluzione delle diverse criticità emerse. Molte altre realtà hanno preso iniziative simili per aiutare i professionisti alle prese con il nuovo tipo di fatturazione. La speranza ovviamente è che il nuovo sistema possa essere reso efficiente nel minor tempo possibile, così da risolvere le numerose difficoltà incontrate dagli esercenti.
Fonte: https://polikos.it/economia/2019/01/fatturazione-elettronica/
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