Impressioni a freddo sulle Regionali in Sardegna
di MAURIZIO DEIDDA (FSI Cagliari)
Premessa: non ho votato e non avrei votato nessuno, perché nessuno al momento in questo panorama politico mi rappresenta e l’idea del votare il meno peggio non la sento mia. Ho letto diverse analisi sulle regionali, chi più dettagliate chi meno, alcune condivisibili, altre meno. Cercherò di dire il mio modesto parere che potrà non fregare a nessuno, ma magari a qualcuno spero possa dare qualche spunto di riflessione.
Partirò dai dati, che in molti probabilmente non hanno letto, quindi hanno fatto conclusioni a mio parere affrettate e faziose.
CDX
Lega Salvini – Sardegna 80.068 11,36%
Partito Sardo D’azione 69.816 9,90%
Forza Italia 56.450 8,01%
Riformatori Sardi 35.511 5,04%
CSX
Partito Democratico 94.818 13,45%
Liberi E Uguali Sardigna Zedda Presidente 26.922 3,82%
Campo Progressista Sardegna 22.444 3,18%
Noi, La Sardegna Con Massimo Zedda 19.842 2,81%
I dati sono chiari: guardando i primi 4 partiti delle due coalizioni, NON ha vinto la Lega, che pensavo sarebbe arrivata al 20%, come scrissi in un precedente post, ma ha vinto la Coalizione di centrodestra, a ‘sto giro capitanata dalla Lega, con un candidato del Psd’Az, partito alleato anche alle Nazionali.
Voglia di indipendentismo? Forse, non sono in pochi quelli che sento pensare che “separarsi” dall’Italia ci risolverebbe le grane.
Il partito con più voti al di fuori delle coalizioni resta sempre il Partito Democratico, con poco meno di 15.000 voti in più rispetto al primo partito di Centrodestra, nonostante abbia perso tanti voti a livello regionale. Ho apprezzato leggere qualcuno che ha ammesso la sconfitta della coalizione (pur ripeto non appoggiandoli) senza dare dei pecoroni ai propri elettori, anche perché sicuramente questo atteggiamento supponente allontana ancora di più gli elettori dalle future tornate elettorali.
La differenza l’hanno fatta i partiti a “traino” dei primi partiti della coalizione, con un Psd’Az a mio parere sorprendentemente vicino al 10%, Forza Italia che barcolla ma non molla e della quale molti voti saranno passati sicuramente da loro alla Lega, e i Riformatori sardi. Nel centrosinistra il secondo partito, LeU, ha poco più dei voti del settimo partito di coalizione del centrodestra.
La “bravura” del centrodestra è sempre quella di essere compatti a livello regionale, nonostante a livello nazionale apparentemente si prendano a schiaffi continuamente.
E’ un momento storico in cui le questioni quali migrazioni e sicurezza sono molto sentite dalla popolazione sarda, ma non solo e quindi anche i sardi virano verso partiti più conservatori, ma comunque liberali, quali sono anche quelli del centrosinistra.
Il Leader carismatico, in questo caso Salvini, che ha fatto da trascinatore (circa) della coalizione, senza fare niente di più rispetto a quello che ha sempre fatto Berlusconi fino alla scorsa tornata elettorale Regionale, dove FI (o PDL) era il partito di maggioranza della coalizione, con candidati Presidenti scialbi, senza spina dorsale. Questa ahimè è la politica dove vince il leader più carismatico, non un partito o una ideologia, visto che la maggior parte dell’elettorato attualmente è molto più “liquido”, e meno attaccato ad un simbolo.
Capitolo M5S veloce: prima tornata elettorale a livello regionale, sicuramente il malessere e la perdita di elettorato a livello nazionale ha fatto tanto, ma sarebbe stato impensabile riuscire a confermare i numeri delle nazionali, a mio parere.
Altro dato che lascia pensare è la percentuale di votanti: 53,75%: quasi la metà degli elettori non ha votato, a differenza delle nazionali di un anno fa dove c’è stato il boom di Lega e M5S in Sardegna (11,5% circa e 42% circa) con affluenza del 65% circa. Ergo: il partito di maggioranza resta quello degli astenuti, degli sfiduciati da qualsiasi fazione politica.
La Lega dopo queste elezioni, non ha ricevuto più voti di quelli che ha ricevuto alle nazionali ( 93.812 voti al senato e 93.771 voti alla Camera), quindi i sardi non sono diventati “fascisti” o “xenofobi”. Votare la Lega in questo momento è, a mio parere solamente la trasfusione di elettorato per la maggior parte trasferito dal partito di Berlusconi, anche lui non fascista, ma liberale, come lo è il PD. Dire che i sardi sono fascisti, dopo che il 5,50% circa dell’elettorato TOTALE ha votato la Lega, un partito sì secessionista e liberale e conservatore ma non fascista, non fa dei sardi un popolo di fascisti.
Smettiamola di usare queste etichette al livello del bianco vs nero, fascisti vs comunisti che è iniziata con l’arrivo di Berlusconi in politica con generalizzazioni della peggior specie. Può esserci qualche fascista tra i sardi? Possibile. Può esserci qualche xenofobo/razzista tra i sardi? Possibile.
Ma a mio parere la maggior parte non vota Lega perché fascista/razzista ecc, semplicemente la vota per un malessere che quella fascia di elettorato ha, a cui la Lega/centrodestra dà una risposta che la soddisfa, quanto meno in termini di slogan. Lo stesso discorso si può fare per chi vota PD pensando che sia “sinistra rossa comunista” che guarda i lavoratori, quando le peggior porcate in termini di progressiva eliminazione dei diritti dei lavoratori le hanno fatte proprio loro, in combinazione con i sindacati che per gran parte hanno smesso di saper fare i sindacati.
D’altronde il PD è liberale. Il liberalismo fa a schiaffi con le tutele sociali.
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