di IACOPO BIONDI BARTOLINI (FSI Firenze)
Ho appena assistito al primo Tg1 completo dopo moltissimo tempo. Non so se la consapevolezza politica che ho assunto negli ultimi anni mi ha reso anche capace di unire i famosi puntini, ma due servizi hanno stimolato una riflessione.
Il primo. La rivendicazione alla parità di salario a parità di mansione da parte delle donne. Ti immagini movimenti di liberazione, operaie se vai sul classico, lavoratrici delle nuove tecnologie se stai sul moderno. No: sono le calciatrici della nazionale US che lamentano un salario minimo di 3600 dollari a partita contro i 5000 dei colleghi. A partita. E poi dietro, vedi flash mob e mobilitazione di operaie e impiegate o donne a caso in tutto il mondo (o almeno così dicono…) che seguono l’esempio in un rinnovato afflato e una immancabile Jane Fonda che parla delle disparità di salario tra stelle e stelli di Hollywood.
Il secondo (molto peggiore, molto più evidente e specifico del primo, che ha invece una valenza generale). Un concerto di stelle del rock per sensibilizzare la popolazione al riuso degli indumenti, contro gli sprechi del comprare vestiti nuovi tra i peana del giornalista che elenca i capi donati da questo o quel cantante alla causa per dare il buon esempio.
Unione dei puntini? Senza coscienza di classe le lotte politiche te le fai scegliere da chi ha interessi diversi dai tuoi, spesso opposti. Poi non ti lamentare che non accade quel che avevi sperato. Sul perché gli interessi di queste due lotte non siano i tuoi (uomo o donna che sia)?
Se ci riflettete ci arrivate.
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