Il Fronte Sovranista Italiano partecipa ad un incontro sulle energie rinnovabili a Tuscania (VT)
Abbiamo partecipato ieri (13 luglio), con i militanti Andrea Alquati, Sergio Bruni e Renata Pescatori, all’incontro pubblico svoltosi a Tuscania su iniziativa del Comitato Ambiente e Salute, in merito al progetto della Macro-Area destinata all’insediamento di impianti per energie rinnovabili
La presenza di alcuni sostenitori del progetto ha dato vita ad un acceso dibattito con membri e simpatizzanti del Comitato, che si oppone invece per ragioni di tutela ambientale, paesaggistica ed archeologica
Lo scontro emerso fra due opposte quanto entrambe legittime istanze, la difesa del territorio e l’aspirazione allo sviluppo occupazionale, riporta alla ribalta la patologica mancanza dello Stato sotto tre aspetti:
1. Mancanza di programmazione e pianificazione nello sviluppo del territorio, lasciata all’iniziativa di privati in grado di allettare, con la promessa di compensazioni e posti di lavoro, Comuni perennemente affamati di soldi sempre più scarsi; nonché in grado di sostenere economicamente lunghe controversie legali a seguito dei prevedibili ricorsi di residenti alla giustizia amministrativa
2. Mancanza di una strategia energetica nazionale, con l’Enel privatizzata alla ricerca di profitti all’estero e in progressiva ritirata dalla produzione, lasciata al caotico sviluppo di una pluralità di attori, nazionali e non, fuori da un programma omogeneo e coerente di sostenibilità e autosufficienza
3. Drammatica carenza di prospettive occupazionali, specie per chi ha perso il lavoro in età più avanzata, come emerso dalle toccanti parole di uno dei sostenitori del progetto rinnovabili, che ha sottolineato come a 60 anni si trovi in difficoltà nello sbarcare il lunario con moglie e figlia
Tre aspetti del riflusso dello Stato negli ultimi 40 anni, dell’ideologia +mercatista dell’Europa liberista del laissez-fare
Lungi dal farci “guadagnare come lavorassimo un giorno di più, lavorando un giorno di meno”, come ebbe a dire qualcuno, ci ha al contrario tolto dignità, come sottolineava giustamente questo disoccupato, lasciandoci a scannarci in una guerra fra poveri, come già visto nel conflitto fra lavoro e salute ai tempi della riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia
Noi vogliamo invece uno Stato coerente col dettato costituzionale, che crei lavoro per i suoi Cittadini e nel contempo ne tuteli il territorio e l’indipendenza anche energetica, attraverso un attivo intervento nell’economia come imprenditore e come regolatore, che non potrà essere possibile senza riprendersi ogni forma di Sovranità, al di fuori dei Trattati europei
Andrea Alquati
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