Riduzione del numero dei parlamentari e autonomia differenziata
di STEFANO ROSATI (FSI Rieti)
La Camera ha approvato in prima lettura una proposta di modifica costituzionale che prevede principalmente una riduzione pari al 36,5 % del numero de parlamentari. La proposta era già stata approvata in seconda lettura dal Senato. Si tagliano 315 parlamentari.
Non mi è chiaro perché la Lega sostenga questa sciagurata riforma. Ancora meno mi quadra il fatto che il relatore per la maggioranza al senato sia Calderoli – quello del Porcellum – un vero maestro nel portare a casa riforme che hanno l’accordo di tutti in Parlamento ma non nel Paese. Si dirà che si tratta di un mero scambio, la lega vota una riforma cara ai 5s per avere poi appoggio su un tema caro ai Padani.
Non mi convince.
Il contratto di Governo, come si è chiaramente visto, E’ l’autonomia differenziata e Lega non concede nulla se non è coerente con il suo fine storico. Solo un allocco oggi non ha capito la coerenza interna che lega flat tax e autonomia differenziata.
Perché si riduce il numero dei Parlamentari e non si riduce proporzionalmente il numero dei delegati regionali che partecipano all’elezione del Presidente della Repubblica, organo che ha assunto negli ultimi 10 anni un ruolo sempre più centrale?
All’elezione del Presidente della Repubblica provvede il Parlamento in seduta comune, integrato con tre delegati per ogni regione. La Costituzione individuava un equilibrio tutto a favore del Parlamento nazionale per la nomina del Presidente della Repubblica (art. 83 Cost). Equilibrio che con la riduzione dei parlamentari di quasi il 40% è del tutto alterato.
E’ una dimenticanza? O è piuttosto la volontà di dare sempre più peso politico alle Regioni, colpendo il Parlamento, quale organo rappresentativo di tutto il Popolo.
A che serve un Parlamento nazionale quando si hanno tanti Parlamenti regionali? Basta che ci sia un Capo votato direttamente dal popolo, il Presidente della Repubblica o Capo del Governo, una sorta di Governatore della Nazione, e una piccola consulta nazionale per coordinare la finanza pubblica complessiva. Mi pare che si vada verso questa direzione, con l’accordo tacito di tutti in Parlamento.
Il nemico è anche interno.
A COSA SERVE VERAMENTE RIDURRE I PARLAMENTARI
Per molti il taglio dei parlamentari serve a ridurre sprechi di risorse pubbliche e non ad aumentare il potere del primo ministro, esecutore dei diktat europei e dei vari oligarchi, a scapito del parlamento, senza modificare il modello parlamentare (non hanno la forza per farlo).
Se fosse vero che vogliono ridurre i costi della politica perché non è proposto di ridurre anche dimezzandoli, il numero dei consiglieri regionali? Si risparmierebbe molto di più anche perché, anche secondo la corte dei conti, non fanno nulla.
Con l’elezione diretta del Presidente, di fatto, i consiglieri non servono a nulla.
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