Uno scontro per la vita e per la morte
L’OBIETTIVO È DISTRUGGERE TUTTE LE FORME DI PROTEZIONE SOCIALE
Alla fine, c’è sempre qualche nemico di classe che ha il pregio di indicare quell’elefante nella stanza che il brusio e il chiacchiericcio tendono invece a occultare: l’obiettivo del capitalismo finanziario consta del distruggere tutte le forme di protezione sociale esistenti e, quindi, di giungere all’abolizione dell’assistenza sanitaria gratuita e universale istituita nel secolo scorso.
Non mi sto a soffermare né sulla fama di “critico” dell’Unione Europea che si è conquistato il personaggio qui sotto e, meno che meno, intendo spendere una sola parola sul fatto ch’egli si sia premurato di affermare che la sanità deve diventare a pagamento, ma solo per “chi può”.
Non c’è più tempo, infatti, per prestare il fianco a chi legge le mosse delle èlite economiche in chiave innocentista, ostentando una finta ingenuità che finisce per essere una malafede de facto: l’abolizione dell’assistenza sanitaria gratuita è all’atto pratico un processo in divenire, che si sta materializzando lentamente e per fasi progressive, attraverso dispositivi graduali di scardinamento giuridico di quelli che furono i suoi principi e che, soprattutto, è fenomenicamente individuabile nell’aumento dei ticket, nell’impennata del numero di assicurazioni private, nella diminuzione progressiva di medici e posti letto nel sistema pubblico, in seguito ai tagli alla sanità imposti dal Trattato di Stabilità europeo.
Quella che si profila, dunque, è una guerra sociale.
Al di là delle mistificazioni ideologiche, non esiste oggi alcuna contrapposizione di schieramento, materiale e reale, che non sia quella di classe: chi ha ragione – a partire dalle proprie condizioni di vita reali e materiali – di temere quello che l’apparato eurofederale sta prospettando, è schierato da una parte; chi per ragioni professionali, reddituali o di rendita, non ha invece motivo di temere nulla, è schierato dalla parte opposta.
Di fronte all’immanenza oggettiva e alla totalizzante radicalità della contrapposizione di classe, il dualismo destra-sinistra ancora persistente nel dibattito pubblico, appare tanto fuorviante quanto ridicolmente grottesco. Quello che si preannuncia è uno scontro riguardante la vita e la morte, con tutte le conseguenze che questo si porta dietro.
RICCARDO PACCOSI (FSI Bologna)
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PERCHÉ I RICCHI DEVONO POTER GODERE DI CURE GRATUITE
Savona, noto privatizzatore: “stop a sanità gratis per chi può pagare”.
Udite la rivolta dei ricchi? Trovate articoli di giornale in cui un ricco in quanto ricco, si oppone?
No perché i ricchi ci guadagnerebbero, collocandosi dal lato del venditore di servizi. Soprattutto, con il tempo l’asticella della categoria “ricco” si abbasserebbe continuamente e i veri ricchi pagherebbero meno tasse.
Infatti devono opporsi i poveri e i ceti medi.
I ricchi paghino con l’imposta sui redditi fortemente progressiva, con la sostituzione dell’Iva con imposte sui redditi, con l’impossibilità di far uscire il denaro dall’italia senza autorizzazione e con la repressione delle rendite finanziarie e immobiliari (per legge, non casualmente, in ragione della crisi) nonché magari con imposte indirette su speciali consumi.
Ma le cure sanitarie i ricchi devono averle gratuitamente.
STEFANO D’ANDREA (Presidente FSI)
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