La sinistra liberale più a destra della destra
di GILBERTO TROMBETTA (FSI Roma)
La sinistra, in Italia ancora più che in altri Paesi, persegue da anni politiche più liberali di quelle della destra. Cioè è economicamente, quindi nei fatti, più a destra della destra.
È stata la sinistra a a smontare l’IRI, a fare la maggior parte delle privatizzazioni, delle liberalizzazioni, a realizzare la riforma delle pensioni, a portare la Lira nell’Euro e a comprimere, come mai prima, la spesa pubblica.
Non è un segreto. Anche perché di tutto questo, se ne vantano. Lo vedono come un pregio.
«Durante i governi di centrosinistra, a parte il fatto che si sono fatte molte più riforme di quante se ne siano mai fatte dopo, e privatizzazioni.
Il paradosso italiano è che è stato il centrosinistra a smontare l’IRI non la destra che si definisce liberale.
Privatizzazioni, liberalizzazioni, riforma delle pensioni. Noi abbiamo portato la lira nell’euro. Con la sinistra nel Governo. Noi abbiamo compresso la spesa pubblica.
Quei risultati lì, il debito pubblico quando andò al governo Ciampi era oltre il 120% del PIL, progressivamente, alla fine del decennio, era al 109%. Noi abbiamo avviato una politica di progressiva riduzione del debito.
E la spesa pubblica globale, lo dico perché questo è un dato molto interessante su cui bisognerebbe un po’ riflettere, alla fine del decennio era il 46% del PIL, oggi è il 53.
Cioè dopo 10 anni di governi di centrodestra, ed è un dato paradossale perché la destra in tutta Europa normalmente riduce la dimensione del pubblico, la spesa pubblica è di 7 punti maggiore rispetto a quella dell’ultimo governo di centrosinistra.
Allora una qualche riflessione un po’ meno propagandistica sul fatto che dopo 10 anni di governo Berlusconi abbiamo 7 punti in più di spesa pubblica, 3 punti in più di pressione fiscale. Perché questi sono i dati. Cioè il contrario esatto di quello che voi avevate raccontato. Forse una riflessione va fatta».
Oggi in Parlamento abbiamo 50 sfumature di liberismo, con il centrosinistra che ne rappresenta l’area più radicale. E, quindi, più pericolosa.
Sono quelli che applicano da decenni le stesse identiche politiche che portarono al potere i nazisti in Germania.
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