Cina: Xi Jinping arriva in Grecia, aumenta l’influenza di Pechino
di SICUREZZA INTERNAZIONALE (Jasmine Ceremigna)
Il presidente della Cina, Xi Jinping, si è recato in visita di Stato ufficiale in Grecia, per incontrare il premier, Kyriakos Mitsotakis.
È quanto si apprende dal Guardian, il quale ha altresì riportato le parole del presidente della Grecia, Prokopis Pavlopoulos, il quale ha annunciato l’apertura di un “nuovo capitolo di importanza decisiva” delle relazioni sino-elleniche, segnate dal rafforzamento dei legami tra i due Paesi. Tale elemento, però, riporta il Guardian, pone in stato di allerta l’Europa e gli Stati Uniti.
Nello specifico, la visita in Grecia di Xi Jinping ha gettato le basi di quella che viene percepita, sia da Atene, sia da Pechino, come “una nuova era” delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, in un contesto in cui l’Occidente si preoccupa della crescente assertività di Pechino sullo scenario internazionale.
Ciò nonostante, il nuovo esecutivo della Grecia, riporta il giornale inglese, intende porsi quale varco di accesso all’Europa per la Cina, nel tentativo di rafforzare e accrescere il ruolo di Atene nello scacchiere internazionale. Tale visione è stata condivisa anche dal presidente della Grecia, il quale ha dichiarato che se già le relazioni con Pechino erano “eccellenti”, con la nuova visita di Xi Jinping, si innalza ancora di livello “la partnership strategica” tra i due Paesi.
Le parole del presidente ellenico trovano dimostrazione nel fatto che Atene e Pechino abbiano siglato in occasione della visita 16 accordi commerciali in settori che vanno dal bancario al turistico e all’energia fotovoltaica.
Il presidente della Cina rimarrà ad Atene per 3 giorni, in quella che è la sua prima visita ufficiale in Grecia. Come segnalato dal Guardian, il viaggio di Xi Jinping giunge a circa una settimana di distanza dalla visita di Mitsotakis a Shanghai, dove Xi Jinping aveva proposto al capo dell’esecutivo ellenico di trasformare la Grecia in un “centro logistico” per il trasporto di beni cinesi.
Con tale scenario alle spalle, nel corso del vertice tra Xi Jinping e Mitsotakis, avvenuto lunedì 11 novembre, il presidente cinese ha ribadito di voler rafforzare la cooperazione con Atene, Paese con cui ritiene di avere diversi punti in comune, tra cui una forte tradizione ed eredità del passato. Entrambi i Paesi, ha sottolineato Xi Jinping, hanno radici in civiltà antiche e sulla base di tale passato dovrebbero lavorare insieme “per garantire maggiori benefici ai nostri popoli”.
Come sottolinea il Guardian, con tali parole la Cina ha dimostrato di aver modificato la propria percezione della Grecia, ora considerata maggiormente strategica da parte di Pechino.
Tuttavia, il tentativo della Cina di ampliare la propria influenza in Europa attraverso la Grecia aveva già un precedente. Nello specifico, riporta il Guardian, le intenzioni di Pechino erano chiare anche quando Cosco, l’azienda statale cinese delle spedizioni, aveva vinto una concessione per i prossimi 35 anni per la gestione dei moli per il trasporto merci nel Pireo. Il porto in questione aveva assunto un ruolo emblematico degli investimenti della Cina nella Grecia. A circa 10 anni di distanza, secondo le stime riportate dal Guardian, si ritiene che circa il 10% delle esportazioni cinesi in Europa sia passato dal Pireo, il che rende tale porto un concorrente diretto dei principali porti del Nord Europa, tra cui Amburgo e Rotterdam.
Il ruolo della Cosco nel Pireo, in aggiunta, è destinato ad aumentare, dal momento che nel corso della visita ad Atene del presidente cinese, Mitsotakis ha formalmente concesso a Cosco di aumentare le proprie attività nel Pireo con un progetto dal valore di 600 milioni di euro, che porterà circa 2.5 miliardi di euro di investimenti cinesi in Grecia. Con tale progetto, il Pireo potrà diventare un hub per i container che raggiungono l’Europa dalla Cina, la quale potrà ora risparmiare milioni di euro in spese di spedizione, riuscendo a raggiungere i mercati europei attraverso il Canale di Suez.
Secondo il progetto siglato dai due leader, il porto del Pireo potrà diventare “il più grande non solo del Mediterraneo, ma di tutta Europa”.
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