Mes, chi mesta nel torbido e nel torpido
Di ILSIMPLICISSIMUS
L’Italia ancora una volta si è tradita da sola consentendo a una classe dirigente corrotta e incapace di mettere le basi per la rovina del Paese, consentendo all’informazione del padrone di abbindolare con le giravolte di furbini e Fubini, inseguendo le tristi e futili cronache sui figli di papà in piazza sotto la guida della lobby del petrolio , lasciandosi sedurre dall’abitudine al quieto vivere e tranquillizzata dalla propria stessa incredulità. Probabilmente il Mes, il meccanismo europeo di stabilità non è un argomento coinvolgente ed è per giunta così complesso da richiedere un’attenzione ormai così faticosa da essere esercitata solo per le questioni personali: per questo il complesso il Paese fa fatica a pensare che le variazioni apportate a questo meccanismo possano essere letali, esattamente come un correntista non pensa che la propria banca lo sta per fregare.
Certo le correzioni a questo strumento possono parere marginali se non si capisce a fondo il meccanismo e dunque ci si lascia facilmente convincere dalla canea euro padronale, nonostante il vulnus ricevuto dalla democrazia dal fatto che sia stato dato l’assenso senza il Parlamento anzi contro il Parlamento. Ma non mi voglio perdere in chiacchiere e dico subito quali sono le variazioni fondamentali del Mes rispetto al passato. La prima che costituisce la cornice storica in cui si inscrive il cambiamento è che questo istituto, finanziato dai soldi pubblici dei Paesi dell’area euro (l’Italia vi ha già conferito 14, 3 miliardi su una quota di 125) , potrà, attraverso un fondo di risoluzione, soccorrere le banche private e finanziare l’operatività degli istituti che falliscono. Tecnicamente queste operazioni non dovrebbero pesare sui debiti pubblici, ma in realtà è solo un modo pedante per nascondere la sostanza del fatto che saranno comunque i soldi di tutti i cittadini a salvare le banche private. Se poi colleghiamo questa variazione con il fatto che il Mes può intervenire mettendo a disposizione “linee di credito con poche o nessuna condizione anche a Paesi dai saldi di bilancio sani, ma colpiti da choc” risulta evidente che il nuovo trattato ha tra i suoi scopi quello di salvare le banche tedesche e in particolare Deutsche Bank e Commerz bank (senza dimenticare le disastrate Landesbanck) dall’enormità di titoli spazzatura che hanno in pancia: solo la bad bank creata per gestire le perdite di Deutsche ha già 200 miliardi di sofferenze. Dunque anche i cittadini italiani dovranno finanziare il salvataggio di istituti di credito che sono stati causa ed effetto dell’euro egemonia tedesca.
Il secondo cambiamento, politicamente rilevante, è che in caso un Paese chieda sostengo ( è basta ben poco alla mafia finanziaria per ottenere questo effetto in caso qualche governo facesse qualcosa di sgradito) non è solo la Commissione di Bruxelles a decidere se il Paese in questione è in grado di restituire o meno il prestito, ma anche il Mes che da mero strumento diviene decisore, visto che può unilaterlmente rifiutare l’aiuto e indurre dunque un default che causerebbe enormi perdite per le banche, ma soprattutto per le famiglie e i singoli. Insomma si passa da considerazioni che se non altro in via teorica considerano anche l’interesse generale a un sistema dove conta solo l’opinione finanziaria. In termini pratici questo innesca un circolo vizioso perché un diniego del Mes e un suo giudizio negativo sulla restituibilità del debito, provocherebbe di per sé solo un meccanismo di defaut favorendo un impennata degli interessi sui titoli di stato.
Se colleghiamo questo ai meccanismi decisionali il quadro è ancora più inquietante perché testimonia che l’egemonia tedesca con la complicità francese, è ormai un fatto acclarato. Infatti il Mes potrà decidere a maggioranza qualificata con l’85% delle quote, escluse però le astensioni: dunque visto che Germania e Francia hanno da sole quasi il 50 per cento delle quote possono bloccare qualsiasi azione, ma anche imporre qualsiasi cosa vogliano con l’aiuto o anche semplicemente l’astensione di Paesi ad essi collegati come Austria e Olanda. Quindi di fatto siamo completamente prigionieri e solo dei venduti o dei cretini ( ma l’una cosa non esclude l’altra) possono pensare e dire che i cambiamenti sono insignificanti e che tutto è come prima: a parte il fatto che non c’è alcun bisogno che vi sia una richiesta esplicita di aiuto per innescare un giudizio sulla capacità di restituire il debito visto che Commissione europea e la BCE possono concludere che la mancata adozione urgente di una decisione costituirebbe una minaccia per la sostenibilità economica e finanziaria dell’euro zona e dunque sono in grado di mettere in modo un meccanismo auto avverante sul default, c’è il fatto che la decisione finale perde ogni connotato politico e viene affidato nella sostanza a un milieu di banchieri.
Per la conclusione di tutto questo mi limiterò a riportare un brano di Pasolini suggeritomi da un amico prezioso per le sue indicazioni: “L’Italia e non solo l’Italia del Palazzo e del potere è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: contaminazioni tra Molière e il Grand Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto (ma oggi potrebbero essere anche le piazze delle Sardine ndr). Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di “raptus”: Era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti”.
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