Domani saremo in piazza a Roma per una seria politica industriale, per gli investimenti, per aprire i cantieri, sostenere il Mezzogiorno. #ArcelorMittal deve rispettare i lavoratori della ex #Ilva e la comunità di Taranto. Gli accordi non sono carta straccia #FUTUROALLAVORO
L’intervento pubblico nell’ex Ilva non è più un tabù
di THE SUBMARINE (Redazione)
in copertina, foto via Twitter
Il ministro Patuanelli ha confermato l’intenzione dello Stato italiano di entrare in Ilva, ufficialmente “per controllare cosa fa il privato.” La partecipazione potrebbe avvenire tramite il Ministero dell’Economia o altre aziende pubbliche, mentre sul negoziato con ArcelorMittal il ministro — sempre durante un’intervista su La7 non si è sbilanciato: “La soluzione è un nuovo piano industriale. Ci si può fidare o no, se nei prossimi giorni vedremo che è un tentativo di rimandare la palla più avanti, noi diremo basta, il 20 ci sarà l’udienza in tribunale, e vedremo cosa succede il 20.” (la Repubblica / La7)
A margine di un convegno dell’Eni, Conte ha confermato le parole del ministro, anche lui senza sbottonarsi troppo: “Il dossier è complesso e delicato e non possiamo svelare dettagli di un negoziato in corso, quello che posso anticipare senza svelare in questo momento delle questioni che rimangono riservate è che è prevista anche la partecipazione di aziende pubbliche.” Tra l’altro, a proposito di Eni, anche la presidente Emma Marcegaglia ha parlato positivamente di un’eventuale coinvolgimento di “investitori pubblici.” (Corriere della Sera / Agenzia Nova)
Questa mattina il consulente del governo Francesco Caio dovrebbe illustrare il piano all’ad dell’azienda Lucia Morselli: si parla di una quota del 20% da acquisire tramite Invitalia (la holding statale “per lo sviluppo”), il ripristino dello scudo penale e una riduzione degli esuberi fino a 1800-2000 — a cui però vanno aggiunti i circa 1800 che sono già in cassa integrazione. Le altre partecipate pubbliche — come Snam e Fincantieri — potrebbero essere usate per ricollocare alcuni di questi lavoratori. Ma tutto dipenderà dalla risposta di ArcelorMittal. (HuffPost)
Una svolta per certi versi positiva è arrivata dalla Procura di Taranto, che ha espresso parere favorevole sulla proroga dei tempi per la messa in sicurezza dell’Altoforno 2. La decisione definitiva però arriverà nei prossimi giorni: spetta al giudice titolare dell’inchiesta sulla morte di Alessandro Moricella, l’operaio morto nel giugno 2015 proprio nell’Altoforno 2. La chiusura “forzata” di quest’ultimo — dato che non è stata completata la messa in sicurezza richiesta dai giudici — era uno dei motivi addotti da ArcelorMittal per il recesso anticipato. (Rai News / il Fatto Quotidiano, 2015)
Intanto gli operai dell’acciaieria e dell’indotto sono in sciopero e stanno raggiungendo Roma, dove si terrà la manifestazione nazionale, in piazza Santi Apostoli. Molti pullman sono partiti da Taranto, ma ancheda Genova, dove gli operai hanno deciso di partecipare alla mobilitazione, anche se lo stabilimento di Cornigliano non dovrebbe essere toccato dagli esuberi. “Confidiamo che ci sarà qualche migliaio di lavoratori degli stabilimenti Ilva. Una partecipazione e una determinazione molto forti,” ha detto il segretario della Cgil Landini. Lo sciopero, iniziato alle 23 di ieri, si concluderà alle 7 di domani. (Sky TG 24 / Genova24)
Landini ha commentato positivamente la conferma dell’ingresso pubblico nell’azienda. “È un po’ che diciamo che Ilva è un’azienda strategica per il nostro paese e per questa ragione da tempo sosteniamo che è utile che ci sia anche una presenza dello stato.” (la Presse, video)
Ma non si tratta solo di risorse economiche: ripristinare lo scudo penale e ammettere fino a 2000 esuberi vuol dire accettare tutte le criticità sollevate da Mittal, e solo lavorare per limitarne l’impatto, senza nessun cambio di prospettiva. Resta anche l’incognita dei lavori per limitare l‘impatto ambientale dell’impianto.
Fonte: https://thesubmarine.it/2019/12/10/intervento-pubblico-ilva/
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