Gli Stati Uniti hanno un numero gigantesco di deputati e senatori
di STEFANO D’ANDREA (Presidente del FSI Riconquistare l’Italia)
Una bufala che circola è che negli Stati Uniti vi sarebbero 100 senatori e 435 deputati, dunque 535 parlamentari per 327 milioni di persone.
Questa affermazione non tiene conto che gli Stati Uniti sono davvero uno Stato federale e che, pertanto, i Parlamenti degli Stati federati hanno competenze molto più simili a quelle degli Stati nazionali europei che a quelli delle Regioni. Legalizzano o puniscono la coltivazione della cannabis, l’aborto o l’eutanasia, ammettono o vietano le pena di morte, introducono o abrogano in generale reati, ammettono o vietano matrimoni tra omosessuali.
Copio e incollo da slides di una studiosa di diritto pubblico comparato trovate in rete:
“Per quanto riguarda gli Stati membri, in generale si può affermare che essi esercitano una competenza esclusiva su tutto ciò che avviene al loro interno e, dunque, in materia di:
- sanità pubblica: infatti, gli Stati gestiscono gli ospedali;
- istruzione: in quanto essi stabiliscono i programmi scolastici e i criteri per la qualificazione dei docenti;
- trasporti: gli Stati, infatti, sono responsabili del trasporto pubblico;
- controlli e vigilanza industriale: ogni Stato, infatti, determina la normativa sulla presenza e sulla politica industriale nel proprio territorio;
- regolamentazione dell’industria pubblica: ciascuno Stato, quindi, determina i criteri per la concessione di autorizzazioni e per i controlli sull’attività produttiva;
- assistenza sociale: l’assistenza ai disoccupati e i centri di qualificazione al lavoro, dunque, sono gestiti dagli Stati;
- forze armate: in quanto ogni governatore è a capo della milizia statale;
- ordine pubblico: ogni Stato, infatti, è responsabile della sicurezza dei cittadini;
- inoltre gli Stati hanno piena competenza in materia penale e hanno il potere di regolamentare ed eventualmente vietare il gioco d’azzardo, gli alcolici e le lotterie.
Oltre a queste materie vi sono quelle determinate dal potere sovrano di ciascuno Stato, in quanto il popolo ha potere emendante e costituente. Esercitando questo potere ogni Stato si è dato una Costituzione formale e la ha adeguata a quella materiale.
In ogni Stato, inoltre, vige una separazione dei poteri ed in ciascuno (tranne nel Distretto di Columbia, il territorio federale che coincide con la capitale degli Stati Uniti d’America) sono in vigore norme statali in materia di:
- diritto civile e privato;
- diritto commerciale;
- diritto matrimoniale e patrimoniale;
- diritto penale;
- diritto elettorale.
Di conseguenza la normativa in queste materie può variare da Stato a Stato in applicazione del principio residuale in favore degli Stati in base al quale, il governo federale non può intervenire in ambiti tipicamente statali”.
Per esempio il Wisconsin, con 5.757.564 abitanti secondo una stima del 2014, ha un Parlamento composto da 99 membri (non so quanti siano i senatori). Un numero di parlamentari molto più alto, in proporzione, di quello italiano.
L’Alabama, con 4900.000 abitanti circa nel 2015, ha un’Assemblea legislativa di 105 membri (non conosco il numero dei senatori).
La Camera del New Jersey, Stato con circa con 9 milioni di persone, è composta da 80 membri (non conosco il numero dei senatori).
La Camera del Connecticut, Stato con 3.600.000 abitanti circa, è composta da 151 membri che rappresentano un pari numero di distretti, ognuno dei quali conta circa 22.600 residenti (un parlamentare ogni 22.600 residenti, oltre ai senatori!).
Quindi, non soltanto gli Stati Uniti non possono essere invocati come esempio dai sostenitori del SI alla riduzione dei parlamentari, ma devono oggettivamente essere invocati come esempio di democrazia dai sostenitori del NO, anche se per caso sono anti-statunitensi, per altre ragioni.
[nella foto: la sede del Parlamento della California a Sacramento]
Questo articolo, secondo me opinione personale, non ha molto senso e precisamente:
1 non vengono analizzati i costi dei “deputati” americani locali;
2 non si tiene conte dei costi italiani supplementari e mi riferisco ai deputati europei ,alle regioni, provicie , comuni, circoscrizioni che portano un numero considerevoli di costi sia fra gli eletti sia fra che le strutture burocratiche per il necessario funzionamento.
Saluti si puo’ analizzare meglio il probelama
In questa riflessione si tratta non dei costi ma del numero di rappresentanti popolari. Si spiega chiaramente perché negli Stati Uniti i rappresentanti sono molti di più che in Italia, perché a quelli del Congresso si devono aggiungere tutti quelli che compongono i parlamenti di ogni singolo Stato americano. Nel caso italiano i rappresentanti locali (salvo in parte quelli regionali) hanno competenze molto più limitate rispetto ai rappresentati degli Stati americani, quindi non sono a loro paragonabili.
Buongiorno, mi permetto di dire che il paragone non ha senso. Piuttosto andrebbe fatto un paragone con tutta la UE paragonando i parlamentari nel loro totale e paragonandoli a quelli USA facendo un rapporto tra la popolazione USA e quella della UE. Se si vuole fare un paragone con l’Italia, cosa che trovo non corretta comunque, andrebbero presi almeno tutti i consiglieri regionali che sono qualche centinaio. Un saluto.
Copio da wiki: Le contee: “Gli stati sono divisi in unità amministrative più piccole chiamate contee. Fanno eccezione l’Alaska che è divisa in boroughs (o aree censuarie) e la Louisiana divisa in parrocchie (parishes). Le contee possono avere al loro interno città (cities), cittadine (towns), paesi, frazioni o villaggi (villages) o caseggiati rurali (hamlets), o talvolta solo parte di una città. Le contee assumono vari livelli di importanza in termini politici e legali, a seconda dello Stato. In alcuni stati vi è un’ulteriore suddivisione amministrativa per cui le contee sono formate da più township. Anche per le township va esaminato caso per caso, a seconda dello Stato, il tipo di autonomia amministrativa applicata.”
E i Comuni hanno i consigli comunali (https://it.wikipedia.org/wiki/Comuni_degli_Stati_Uniti_d%27America). 72 deputati europei (dei quali potremmo anche fare a meno) non compensano migliaia di deputati degli stati federati (le contee hanno in genere i consigli: https://it.wikipedia.org/wiki/Contee_degli_Stati_Uniti_d%27America#Forma_di_governo)
Il discorso del compenso invece è diverso. Lasciare pochi deputati con grandi stipendi anziché tagliare gli stipendi eccessivi è addirittura una scelta idiota e masochista.
In generale volere meno cittadini ad interessarsi della cosa pubblica a decidere e a presentare istanze è chiaramente una patologia. Se siamo ridotti così, una ragione ci sarà.
essere rappresentati da 10 idioti o da 100 idioti, cosa cambia ? Solo il costo dei ladri nullafacenti, o peggio dei danni causati: sì perchè un ladro è meno pericoloso di un idiota, che fa danni senza criterio e -talvolta- senza neppure trarne beneficio.
I nostri parlamentari non sono scelti dal popolo ma nominati dai partiti e quindi tanto vale tagliarli
…tagliare i parlamentari significa essere meno rappresentati, la sovranità del popolo che già non c’è passa in mano ai parlamentari che anziché decidere in nome del popolo decideranno in nome loro.
Invece, pretendere che tutta la politica italiana ad ogni livello, sino a garantire uno sbarramento economico minimo per i piccoli comuni, si dimezzano i loro stipendi …e i rimborsi solo con comprovate fatture e scontrini… allora si che sarebbe un bel taglio che vale qualche miliardo di euro.
Dobbiamo finirla di essere un popolo bue… i parlamentari rappresentano la sovranità popolare, per cui al servizio del cittadino.
Abbiamo la possibilità di proporre leggi popolari che nessuno prende in considerazione, se sostenute da qualche milione di firme hanno il loro peso anche se non verrebbero approvate, significando incutere un certo timore ai politici, a dimostrazione che il popolo non è bue, è un popolo che chiede il rispetto delle proprie istanze… qualcosa pur si dovrà smuovere.
Marco Pietropoli, eccerto! se hai un unghia incarnita non cerchi di curarla, tagli tutta la gamba..va cambiata la legge elettorale
Purtroppo la politica italiana (ma non solo) non è un’ unghia incarnita, bensì una gamba in cancrena. Ovvio che é meglio tagliare la gamba.