750 miliardi “invisibili”
di LUCA MANZONI (FSI Milano)
Vedo una serie di post trionfalistici per questo QE da 750 mld che la BCE si appresta a varare, come se fosse un miracolo calato su di noi per salvarci.
Vediamo di chiarire alcuni punti (stimolato anche da un post analogo dell’ottimo Salvatore Scrascia, dal quale attingo a piene mani):
– la BCE sta soltanto facendo il minimo del proprio compito, una Banca Centrale che non opera per calmierare il rendimento dei TdS è utile come un frigorifero al polo
– Il QE di Draghi alla fine ha comportato la creazione di quasi 3000 miliardi, qui si parla di 750. Tenete presente che sono soldi creati DAL NULLA, ne potrebbero creare 10000 di miliardi, se servisse, non esiste limite. Questo per dire che la cifra in sé non è significativa, solo l’obiettivo lo è
– questi non sono soldi che arriveranno all’economia reale, non aumenteranno la domanda aggregate (per usare un termine keynesiano), non entreranno nelle vostre tasche per alleviare le sofferenze economiche che molti di voi stanno patendo, in primis le partite IVA
– questo intervento servirà invece a calmierare lo spread, ovvero ad abbassare il costo di servizio del debito italiano, e non solo, il che è ovviamente cosa buona e giusta
– quello che la BCE fa ora in emergenza, lo potrebbe fare sempre, in qualsiasi momento. Questo per dirvi che lo spread esiste se la BCE decide che deve esistere, sparisce se la BCE decide che deve sparire. In altre parole, lo spread esiste per ragioni politiche, non economiche, esiste perché qualcuno (i tedeschi) lo vuole come strumento “disciplinare”
– non ci saranno effetti inflattivi (perché la creazione di moneta non crea MAI inflazione, è la spesa che, sotto certe condizioni, può crearne, ma, come ci siamo già detti, questi soldi non arriveranno all’economia reale e quindi non finiranno in spesa), potrebbero esserci effetti di svalutazione nei confronti di altre divise, come già peraltro successo con il QE di Draghi, che ha svalutato pesantemente l’euro rispetto al dollaro, causando l’ira di Trump. Non vi preoccupate, la svalutazione non è questo gran problema: scommetto che manco vi siete accorti che dal 2008 al 2017 l’euro ha perso quasi il 40% sul dollaro
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