Oltre la linea
di STEFANO ROSATI (FSI Rieti)
Da quando è scoppiata la crisi COVID-19 si è parlato solo di debito pubblico. La risposta dell’Unione Europea alla terribile crisi economica e sociale che si sta per abbattere su di noi è stata concederci la possibilità di indebitarci sui mercati superando i famosi ‘parametri’ ma ha tenuto a precisare che dovremo ‘rientrare’. Il Quantitative Easing, con le deroghe previste per fronteggiare la crisi COVID-19, è un sostegno all’indebitamento dello Stato sui mercati dei capitali: l’intervento della BCE serve solo a ridurne il costo.
La cassa integrazione guadagni europea (il SURE) è una forma di indebitamento concessa solo dietro garanzie a prima richiesta (!) dei singoli Stati.
Il ricorso al MES è indebitamento. Pericolosissimo. Si parla di condizionalità (ti presto soldi a condizione che, oltre a restituirmeli con gli interessi, farai riforme e darai beni strategici ai creditori) “leggere” ma il programma di assistenza si articola in più tranche, dura anni e gli accordi politici non vincolano i futuri politici. Soprattutto, il regolamento istitutivo del MES prevede che istituzioni europee possono modificare unilateralmente le condizioni del prestito (art. 7, par. 5, del regolamento UE 472/2013). Strano che di questa norma non si parli mai.
La possibilità che gli Stati si indebitino con la propria Banca centrale o con la Banca centrale europea (ossia con sé stessi) non è nemmeno presa in considerazione. Nemmeno in questo caso in cui non c’è – almeno dal 2007 – nessun pericolo di inflazione.
E mentre ci apprestiamo a soccombere, iniziative come il click day che scaricano su chi non arriva in tempo il fallimento di un sistema antiumano, grottesco, artificiale, ci ricordano che il sistema tiene alla grande.
Nessuna regola, per quanto assurda, viene messa in discussione. “Quanto è istruttivo [per i sudditi n.d.a.] vedere che perfino nelle catastrofi le componenti d’ordine sono largamente presenti addirittura sino alla fine “, (Ueber die linie, Junger – Heidegger).
Il sistema tiene alla grande. Grazie a noi. Che non facciamo un passo per oltrepassare la linea.
Per ora, però, sono solo preoccupazioni, di fatto non è chiaro come si procederà mentre è chiara, sempre più chiara, la spaccatura europea; io non capisco mai dove volete parare, è vero i meccanismi europei sono folli, pensati, programmati, gestiti e autorizzati da folli ma ora siamo qua e non si può dire solamente siamo in un manicomio usciamo perché le porte sono chiuse e bisogna avere un piano, voi cosa fareste? e non dite solo usciamo dall’ eurogruppo, bisogna dire come, in che tempi, con quali passaggi e, temo, anche con quali forzature nei confronti di chi, per ragioni personali, si opporrà, per esempio siamo disposti ad una forzatura militare con l’Austria? che probabilmente sarà forzata dalla Germania a tentare di destabilizzarci?, siamo, poi, disposti ad una guerra totale europea?…a cui io non credo ma che dipende anche dai comportamenti dei singoli stati. Criticare questo governo mettendolo insieme agli altri, considerare Conte e Di Maio come Monti e Draghi ed il M5s come +europa è un po riduttivo…non ci siete solo voi che a parte sbraitare date solo consigli banali stile i vecchi”mettete i fiori nei vostri cannoni, fate l’amore e non la guerra….ecc” poi appena uno mette in discussione il nostro modo di vivere diventiamo delle bestie. Per esempio iniziare a immettere una moneta interna e far lavorare con quella solo aziende Italiane almeno per produrre suppellettili utili alla pandemia sarebbe una prima cosa e poi navigare a vista pronti a rientrare nei porti se la tempesta continua ad essere alimentata.