Il più grande errore nella storia politica degli ultimo 500 anni: un errore che non dovrà ripetersi mai più
di RICCARDO PACCOSI (FSI-Riconquistare l’Italia Bologna)
La prima ipotesi riguardo a quello che sta accadendo, la si potrebbe riassumere nel seguente modo: c’è un vaccino da vendere, ci sono in gioco centinaia di miliardi, ma persistono problemi sia politici che di elevata diffidenza presso l’opinione pubblica. Dunque, per sbloccare questo stallo politico, l’OMS decide di scatenare il panico, d’innescare una spirale di paura nei confronti di un’eventuale seconda ondata e, così, di andare contro il parere espresso solo due settimane prima da diversi virologi nazionali (Accademia dei Lincei, San Raffaele di Milano). Su questo, l’OMS può avvalersi del supporto incondizionato dei media mainstream: questi ultimi, infatti, fin dall’inizio dell’emergenza si sono massimamente impegnati per alimentare tensione, paura e, soprattutto, clima di caccia all’untore. Se quest’ipotesi fosse vera, però, quello che sta accadendo sarebbe nulla più che uno starnazzare di oche al quale non è detto debba seguire qualcosa di rilevante sul piano concreto. Purtroppo, non pochi segnali mi pare confutino tale possibilità.
La seconda ipotesi, infatti, consta di far patire alla popolazione il trauma di un secondo lockdown e questo proprio nel momento in cui tutto sembrava volgere a un ritorno alla normalità. Questo trauma verrebbe accompagnato dal rendere capro espiatorio il comportamento “imprudente” della popolazione in queste settimane, dall’alimentare l’odio sociale e perseguendo l’obiettivo di fiaccare e quindi debellare le resistenze dell’opinione pubblica nei confronti della vaccinazione. Questo scenario è, al contrario del primo, altamente probabile: primo perché la seconda ondata di pandemia è stata “decisa” politicamente e pubblicizzata dall’OMS fin dai primi di marzo; secondo, perché si sono nel frattempo moltiplicate le prese di posizione politica a favore del sistema-quarantena (vedi per esempio il documento “No al ritorno alla normalità” firmato da star dello spettacolo come Robert De Niro e Madonna), che attribuiscono a suddetto sistema la possibilità di inverare l’agenda ecologista-liberale del movimento Fridays for Future.
Dunque, quello che si prospetta è un secondo lockdown, magari più breve del primo, ma sicuramente più tramautico e maggiormente intriso di isteria e fanatismo per ciò che riguarda le sfere della comunicazione e dell’immaginario. L’incomunicabilità fra chi potrà conservare il lavoro e chi lo perderà (magari per la seconda volta, come nel mio caso) risulterà ancora più acuta: benestanti e persone godenti di continuità di reddito che hanno paura di morire, infatti, non possono trovare alcun piano di dialogo con disoccupati e cassintegrati che, in virtù di tale loro condizione, esprimono invece paura di vivere.
Perché la catastrofe all’orizzonte non risulti esiziale e definitiva, affinché l’intera sfera sociale non venga travolta dalla violenza e dalla disgregazione generate dalle conseguenze economiche della quarantena, occorre prendere coscienza del fatto che gli esseri umani, in questi quattro mesi, hanno commesso quello che è forse il più grave errore politico da diversi secoli a questa parte: ovvero il credere che l’emergenza avesse completamente cancellato, all’interno degli apparati di stato nazionali e sovranazionali, le strategie di dominio e gli interessi economici. La delirante superstizione secondo cui tutto quello che i governi facevano corrispondesse esclusivamente a mere necessità tecnico-sanitarie, si è diffusa non solo presso l’opinione pubblica ma anche presso intellettuali ed esponenti della teoria critica dei sistemi capitalisti.
La percezione dello Stato, della politica e dell’economia globalizzata come regno della pura e neutra Necessità – nel quale non agirebbe alcuna Volontà – è il più grande errore politico concepibile: è qualcosa che ha ucciso il concetto di politica così come esso era venuto a strutturarsi da Machiavelli in poi per tutta l’era moderna, ovvero disciplina in grado d’intervenire sulla realtà storica e modificarla; è qualcosa che ha reso possibile che la già elevata acquiescenza e passività delle masse si traducesse in azzeramento di ogni autonomia e volontà popolari. Per tutte queste ragioni, a prescindere da quali sviluppi prenderanno gli eventi, la priorità è oggi denunciare la gravità dell’errore commesso ed enunciare che esso non dovrà ripetersi mai più.
Io non capisco, ma ci sono stati o no 35.000 morti?, sono o no morte prevalentemente persone anziane (che comunque erano persone) ma anche giovani? è vero o no che in ogni luogo in cui si sia privilegiato il fattore economico e per “trascinamento” quello relazionale ci sono state vere e proprie stragi che non possono che essere definite di stato? è vero o no che in ogni luogo in cui si sia ripartiti sparati ci sono stati nuovi, preoccupanti, focolai? ed inoltre è vero o no che in Italia abbiamo adottato una procedura molto rigida anche nelle prospettive ma che poi abbiamo addolcito via via che la situazione è migliorata?, la stessa storia delle mascherine vorrei ricordare che non sono più obbligatorie se si possono mantenere le distanze e devono essere messe solo nei luoghi chiusi e durante assembramenti(che in realtà non ci dovrebbero essere), le stesse attività economiche che inizialmente dovevano restare chiuse tutto giugno in realtà sono già tutte ripartite da mò anche se più lentamente del prima del covid, la scuola che riparte a settembre, le chiese con tutte le polemiche che rischiavano di rimanere chiuse per chissà quanto tempo(cosi diceva l’informazione) sono riaperte da mesi e via dicendo, a me non pare che il nostro governo abbia fatto da traino ad una qualche entità misteriosa che mira al controllo ma abbia agito in maniera energica per frenare una pandemia che nonostante l’isolamento ha fatto una strage e che sicuramente sarebbe stata ben maggiore senza e che, appena è e sarà possibile, ha cercato di restituire la normalità affidandosi anche ad esperti su cui poi daremo un giudizio ma che comunque che siano esperti è innegabile. E’ ovvio che ci siano stati, ci siano e ci saranno problemi economici ma francamente formulare la lettura che questa sia una specie di congiura a me pare senza senso; se dovesse tornare questa od una altra ondata epidemica staremo a vedere.
Non mi pare che l’articolo parli di una “congiura”; non c’è nessun circolo clandestino ritrovo di cospiratori che si accordano su come soggiogare le masse. Semplicemente ci sono interessi specifici ai quali fa comodo tenere alta la paura del virus,che ha avuto la sua ragion d’essere nei mesi passati ma che oggi sembra meno giustificata, per raggiungere i propri scopi.
Per es. L’industria farmaceutica ha interesse ad arrivare a mettere a punto un vaccino che poi si possa vendere, ma bisogna capire se a livello di società nel suo complesso non sia meglio, invece di mantenere misure seppur blande di distanziamento sociale, cercare di far circolare il virus ora che pare indebolito per arrivare all’inverno con il maggior numero possibile di persone immunizzate. Su questo punto ci sarebbe da aprire un dibattito POLITICO aperto a tutti i cittadini e non lasciato nelle mani di quella parte di esperti concordi nell’indicare nel vaccino la soluzione al problema Covid.
Non è poi un segreto per nessuno (almeno per chi capita su queste pagine web) che l’Italia è da decenni l’obiettivo preferito della speculazione finanziaria internazionale. L’epidemia potrebbe essere l’occasione buona per depredarla ulteriormente di quote di risparmio e di mercato. L’elevata disoccupazione che ne conseguirebbe sarebbe poi la leva sulla quale la grande industria italiana farebbe aumentare i propri profitti a danno dei salari.
La paura del virus giustifica poi misure di riduzione degli spazi democratici, come per esempio è quella di accorpare elezioni regionali e referendum costituzionale – una procedura che se formalmente è ancora democratica, dal punto di vista sostanziale rischia di svuotare di significato il ricorso alle urne sul tema della riduzione dei parlamentari, con buona parte dei cittadini italiani distratta dalla competizione elettorale per l’elezione di diversi consigli regionali e comunali.
PS: il numero reale dei morti DI Covid si saprà solo tra qualche mese, quando saranno disponibili statistiche su un periodo più lungo; potrebbe venire fuori che i morti di marzo aprile sarebbero comunque deceduti senza covid a giugno o a luglio. Questo non per dire che non sia stata una tragedia, ma semplicemente per collocare il fenomeno in una dimensione più realistica. I morti che non presentavano serie patologie concomitanti sono stati davvero pochi e non mi stupirei se ci si accorgesse che la maggior parte di questi decessi sia da addebitare alla non conoscenza del virus nelle prime settimane di epidemia.