Scenario drammatico per i lavoratori italiani. Ma i politici che fanno?
di ALESSANDRA CONTIGIANI (FSI-Riconquistare l’Italia Macerata; Candidata Presidente Regione Marche)
Il blocco dei licenziamenti scade a fine agosto. La CIG entro settembre potrebbe esaurirsi. Confcommercio stima una perdita di un milione di posti di lavoro, con un crollo del PIL dell’8%. Come pure Confindustria (7.6%). Gli analisti dell’Istat prospettano una diminuzione in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) pari al 9.3%.
E intanto la cassa integrazione di aprile stenta ancora ad arrivare. Dall’alto dei loro scranni, chiedono pazienza e sacrificio. Ma quando il risparmio privato sarà completamente eroso e ci avranno ridotto alla fame, da quelle poltrone sui cui siedono indisturbati da 30 anni dovranno scendere, a pedate. Gli italiani sono sempre più stanchi della retorica politica del nulla, stanchi di essere affamati e presi in giro da questa classe politica inetta (a pensar bene) e antidemocratica (a pensar giusto).
Noi del Fronte li definiamo politici del Partito Unico Liberale, perché levata la forma la sostanza è identica da “destra” a “sinistra”: liberismo spinto antidemocratico, una casta difficilissima da scalfire che altro non fa che campare sulle spalle del popolo italiano da decenni, a suon di spot elettorali e contentini, pretendendo che il popolo zitto e muto, chinando il capo, creda che questi soggetti agiscano per il bene collettivo.
Ci libereremo di loro, è solo questione di tempo!
Ci sono ancora troppi italiani che credono alle loro balle…. ma nn dispero, la fame sveglia o se sveglia.