Pane contro morte!
di ANDREA D’AGOSTO (FSI-Riconquistare l’Italia Bari; candidato Presidente Regione Puglia)
Taranto, i Tarantini e i territori della provincia ora meritano una risposta.
Una risposta per la salute, per l’ambiente e per il lavoro.
Taranto, i Tarantini e i territori della provincia sono stati abbandonati nelle fauci del mostro e del mercato.
La politica nazionale e quella regionale negli ultimi 30 anni non hanno voluto dare una risposta per la salute, per l’ambiente e per il lavoro.
Un problema troppo grande da affrontare da una classe dirigente di nani politici liberisti, un problema troppo grande da affrontare all’interno della produzione mercantilistica di acciaio europea.
Intanto la città muore, i Tarantini muoiono, l’ambiente è morto.
Il ricatto è sempre stato al cubo: da una parte si dice come si fa a chiudere un mostro che dà lavoro a 10.000 persone, compreso l’indotto e dall’altra quelle 10.000 persone si domandano se è giusta una chiusura, che li mette in mezzo ad una strada con le loro famiglie.
Pane contro morte, il più abietto ricatto concepibile.
Appunto, un ricatto infame da scaricare sulle spalle dei lavoratori, della città e dell’ambiente.
Il programma di FSI-RICONQUISTARE L’ITALIA per la regione Puglia prevede per Taranto un intervento in quattro fasi:
- Creazione di una società a partecipazione interregionale prevalente, dove entreranno la Puglia, la Calabria e la Basilicata, che attraverso un’esproprio diverrà proprietaria dell’area;
- Bonifica con il concorso di tutti i lavoratori licenziati e da assumere nell’ente interregionale proprietario;
- Realizzazione nell’area bonificata della più grande piattaforma logistica commerciale integrata europea tra i porti di Taranto, Crotone e Gioia Tauro e la rete ferroviaria per lo smistamento delle merci, ponte di collegamento tra il medio oriente e l’atlantico, realtà dove lavoreranno tutti gli operai ex Ilva (ricordiamo che il golfo di Taranto rappresenta il punto più vicino via mare tra Oriente e Occidente);
- Creazione della dorsale ferroviaria verso Nord, attraverso la Basilicata, per il trasporto delle merci in tutta Europa.
Questo consentirebbe di ottenere di risanare l’ambiente, salvare la salute dei Tarantini, dare lavoro a tutti i lavoratori ex Ilva, oltre quelli da assumere nella cantieristica e nell’indotto container; ridare una visione e una speranza mediterranea ad una città ed ad un Popolo che la meritano.
Questo contro ogni bassa prospettiva che privilegia il Nord Europa e penalizza la nostra missione e visione politica nel Mediterraneo.
CI LIBEREREMO!
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